martedì 16 febbraio 2010

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ROSARIO ELETTRONICO


rosario elettronico

come non pubblicizzare e dare ampio riscontro ad un congegno così avanzato ed innovativo?

martedì 9 febbraio 2010

Di Pietro, 92, da eroe a mafioso?

Il complotto contro Di Pietro (espandi | comprimi)
Dall’altra parte abbiamo il complotto di Di Pietro, complotto di Di Pietro che non a caso, alla vigilia di Natale del 1995 si ritrova a cena con dei Carabinieri, con un agente, con un detective le La Kroll, un’agenzia di investigazione americana, secondo alcuni forse in odore di Cia che gli dà un premio, addirittura un fermacarte, in più Bruno Contrada, quest’ultimo quello che poi 9 giorni dopo è stato arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa e anni dopo è stato condannato, Di Pietro, avete capito?Non lo frequenta dopo che è stato arrestato o condannato, quando si sapeva che quello era un amico della mafia, no, lo frequenta prima, è questo il peccato originale, Di Pietro frequenta le persone quando sono incensurate, questo è imperdonabile, meno male che l’hanno beccato! Sapete chi l’ha beccato? Un giornalista de Il Corriere della Sera che ha scritto un libro in cui sostiene che Contrada è innocente, anche se invece è stato giudicato colpevole fino alla Cassazione, aiutava i mafiosi a farla franca dei blitz che altri poliziotti, però per bene, organizzavano, li chiamava e quelli scappavano, questa era la sua funzione! 
Prima non lo si sapeva, si è saputo dopo, Di Pietro è andato a cena una volta con lui, con 3 Carabinieri, tutti incensurati, tutti insospettabili in quel momento e quindi ci sarà qualcosa dietro, altrimenti farebbe come tutti gli altri che frequentano i servitori dello Stato una volta che sono stati condannati, ovviamente! Gli stessi che hanno difeso Contrada fino all’ultimo dicono: è se Di Pietro è a cena con Contrada ci sarà qualcosa di male, alla fine rimprovereranno a Contrada di essere andato a cena con Di Pietro, perché questo è l’andazzo, come ci fosse qualcosa di strano che un magistrato va a cena in una caserma dei Carabinieri, circondato da Carabinieri, da un investigatore americano che lo voleva conoscere e da Contrada che essendo il N. 3 del Sisde, voleva conoscere l’uomo dell’anno e davanti, nella foto però non si vede, non ve l’hanno detto che ci sono, c’erano 80 reclute e 80 Carabinieri non graduati, che cenavano tutti intorno e immaginate in quel momento 92, il giorno dell’avviso di garanzia a Craxi, saranno stati tutti lì con le macchine fotografiche e non c’erano i telefonini ancora con la macchina fotografica o con la webcam interna, per cui tutti che fotografavano e si fotografavano con Di Pietro, immaginate come si va a nascondere un evento che è avvenuto davanti a 80 testimoni, ma è quello che abbiamo letto per una settimana: chissà che fine hanno fatto, chissà dove sono sparite, chi le ha fatte sparire e perché, forse mani pulite, scrive autorevolmente Feltri, è un complotto voluto da servizi segreti stranieri, legati a quelli americani, per portare al Governo il PC, dopo avere distrutto il pentapartito, pensate alla Cia, uno dice che sono fessi, sono furbissimi, hanno organizzato il complotto di mani pulite per rovesciare tutti i partiti filo americani in Italia e portare al governo i comunisti! 
A parte che anche Feltri deve avere anche un pizzico di Alzheimer perché non ricorda che dopo mani pulite al governo c’è andato Berlusconi, non i comunisti, ma questi sono dettagli, li fa il Direttore di giornale, non è mica tenuto a sapere queste cose, è difficile saperle! Sono tenute segrete anche queste cose, ma soprattutto Feltri rivela che la Cia ha lavorato e bene, devo dire, per rovesciare la prima repubblica, tutti i partiti filo americani sono scomparsi e lasciarne in piedi uno, il Partito Comunista che, naturalmente, rubava di meno e questa è la ragione per cui gli elettori l’hanno pulito di meno, anche perché i suoi dirigenti non hanno mai messo una lira in tasca, le mettevano semmai nelle tasche del partito, il che è anche più grave dal punto di vista politico, ma la gente ovviamente reagisce in modo diverso, rispetto a quelli che hanno le ville, le mignotte, gli aerei privati, i conti etc., ma questo è il bello, la Cia ha portato al governo i comunisti distruggendo tutti i partiti filo americani, è un’operazione che a pensarci bene, neanche il KGB sarebbe riuscito a realizzare così bene, bene ci ha pensato la Cia, quest’ultima e il KGB forse agivano insieme, forse la Cia è il servizio segreto sovietico travestito da americano e adesso naturalmente è dietro anche al complotto della D'Addario perché sapete che Berlusconi è amico di Putin, di Lukashenko, di Gheddafi e quindi la Cia ce l’ha con lui e quindi è probabile che l’amata del tavoliere, la D'Addario, sia stata infilata nel suo letto da uomini della Cia, anche perché un uomo così illibato e così santo come lui, lo potevano giusto sputtanare mettendogli una donna nel letto, perché? Perché è una cosa talmente insolita che si sono scandalizzati tutti, è un po’ come tentare di fare un complotto contro Mara dona, mettendogli una bustina di droga nella macchina, ne ha altre 100 e quella non si nota, immaginate a chi potrebbe venire in mente in una ipotetica centrale spionistica mondiale, cosa facciamo? A Berlusconi perfetto, gli mettiamo una prostituta in casa che è proprio la cosa più lontana che potrebbe mai capitare in quella casa, così la gente si scandalizza e lui è screditato a livello mondiale! 
Nello stesso periodo purtroppo sono uscite le foto, dove di queste se ne vedevano a ventine, che venivano aviotrasportate nei voli di Stato sulle sue residenze, ma queste cose restando seri, i giornali le pubblicano e le televisioni le replicano, vedi scodinzolii con il TG1, perché? Perché devono fare pari e patta con le rivelazioni vere che stanno uscendo sul vero punto nero della seconda repubblica, la nascita di Forza Italia e i rapporti con la mafia, tutto il resto è una conseguenza.

lunedì 1 febbraio 2010

Ho una teoria

(di Leonardo Tondelli: http://www.unita.it/rubriche/hounateoria/94460/0)

Può darsi che sia arrivato anche voi: il Male Assoluto via e-mail. È un allegato che vi ha spedito un vostro amico, o un collega (ma può anche trattarsi di un perfetto sconosciuto). Un clic, e ve lo trovate davanti. Certo, è un orrore ‘già visto’: le foto in bianco e nero dei prigionieri dei campi di sterminio tedeschi. Eppure, dopo tanti anni (e dieci Giornate della Memoria) le foto restano spaventose. Ce n’è una che mostra una fossa comune, un’altra che ritrae un gruppo di bambini, nudi e scheletrici – qualcosa non va. Non si dovrebbero inviare foto di cadaveri o di bambini nudi e torturati per e-mail. Potrebbe perfino essere illegale. Eppure la persona che vi ha spedito il messaggio era in buona fede: il pensiero di commettere un reato non deve averlo sfiorato nemmeno. Lo ha fatto a fin di bene: voleva aiutarvi a ricordare.

Ma soprattutto voleva mettervi in guardia da chi la Shoah fa di tutto per dimenticarla: i cosiddetti negazionisti. Pare che siano dappertutto, e che malgrado tutti i nostri sforzi aumentino sempre di più. Com’è possibile? Nel testo che accompagna le foto spaventose si legge: Recentemente, il Regno Unito, ha rimosso l’Olocausto dai suoi programmi scolastici perché “offensivo” nei confronti della popolazione mussulmana che afferma che l’Olocausto non è esistito…

Ecco risolto l’arcano: i negazionisti sono i musulmani. La “popolazione musulmana” addirittura “afferma che l’Olocausto non è mai esistito”. E siccome i musulmani sono un blocco compatto, probabilmente la penseranno così anche quelli che abitano tra noi. Non solo, ma sono tutti terribilmente suscettibili: appena provi a parlare di Shoah nelle scuole, si offendono a morte, e quindi gli insegnanti del Regno Unito avrebbero deciso di non parlarne più. Non è una vergogna? Non vale la pena di contrastarla in tutti i modi, anche inviando foto di cadaveri ad amici e conoscenti?

È una vergogna, sì, perché è una bugia. Una bufala. Non è vero che il Regno Unito abbia “rimosso l’Olocausto” dai programmi scolastici. La “popolazione musulmana” della Gran Bretagna non ha mai fatto pesare questa sua supposta suscettibilità. Senz’altro il negazionismo si è diffuso anche tra i musulmani, ma questo non significa che la maggioranza di loro non creda alla Shoah. I loro figli, comunque, a scuola la imparano. Lo spiegava già due anni fa Paolo Attivissimo, nel suo prezioso blog anti-bufale: “L'equivoco è nato probabilmente perché qualcuno ha interpretato male la segnalazione sul Guardian che un singolo dipartimento di storia di una singola scuola aveva tolto l'Olocausto dal proprio programma”. La bufala gira per la rete sotto forma di catena informatica forse già dal 2005. Probabilmente è nata in inglese, ma è stata più volte tradotta in italiano da persone volonterose che hanno accolto l’invito finale (“Aiuta ad inviare l’e-mail in tutto il mondo. Traducila in altre lingue se necessario”).

Da un anello all’altro la catena ha accumulato diversi errori: a un certo punto ai “sei milioni di ebrei” sono stati aggiunte le cifre fantasiose di “20 milioni di russi”, “10 milioni di cristiani” e “1900 preti cattolici” (viceversa nessuno ha sentito la necessità di aggiungere i dati sullo sterminio di altre minoranze, come zingari, omosessuali o testimoni di Geova). Il fulcro del messaggio comunque è rimasto lo stesso: gli orrori compiuti dai nazisti rischierebbero di scomparire dalla nostra memoria collettiva a causa… dei musulmani suscettibili. Ma questa cos’è, se non una diceria che scredita una minoranza, in modo non molto diverso diverso da quelle che circolavano sulle minoranze ebree negli anni Trenta del secolo scorso? E perché non ce ne siamo accorti subito? Probabilmente eravamo distratti dai cadaveri, dai bambini, dalle immagini dell’orrore che non ammettono discussioni. L’orrore dello sterminio degli ebrei è stato usato per contrabbandare una diceria razzista su un’altra minoranza: difficile immaginare qualcosa di così diabolico. Eppure è lì, nella nostra casella della posta.

Ho una teoria: contro l’odio e il razzismo l’esercizio della memoria non basta. La memoria dei crimini del passato può aiutarci a non ripeterli, ma anche ispirarci a commetterli. Chi per primo ha scritto quella mail ha saputo usare le parole giuste e scegliere le immagini più adatte a ricattare la nostra coscienza. Il suo obiettivo non era salvare la memoria di uno sterminio, ma creare le premesse per il prossimo. Contro un odio così astuto, il ripasso fotografico degli orrori del passato non sarà mai sufficiente. Se davvero vogliamo contrastarlo dovremmo doppiarlo in astuzia: diffondere dubbi e senso critico dove altri seminano ignoranza e dicerie. Meglio cominciare subito.

01 febbraio 2010