Testo di Loriana Lana
Cantano Loriana Lana ed il tenore Sergio Panajia
"La pace può
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http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=80943&sez=HOME_SCUOLA&ssez=SCUOLA
Non so quanto possa riuscire a sbrogliare, per i non addetti ai lavori, sta matassa ingarbugliata, visto che il linguaggio del mondo della scuola è sempre più lontano da quello comprensibile al buon senso comune.Ci provo per sommi capi:
I tagli previsti dalla finanziaria e il decreto Gelmini sulla scuola dello scorso anno, hanno provocato, inevitabilmente, un esubero di insegnanti, sia di ruolo che precari che, a settembre, si sono ritrovati, i primi a subire trasferimenti da un istituto all’altro per non perdere il posto o lo smembramento della propria cattedra su più scuole, anche di indirizzi diversi, i secondi a constatare l’impossibilità di essere assunti, come gli anni precedenti, per supplenze annuali (1/09-30/08 nella migliore ma rara ipotesi, 1/09-30/06 più frequentemente).
La Gelmini per arginare le proteste ha provato le seguenti soluzioni:
1) Scoraggiare i trasferirmenti da una provincia (spesso del Sud) all’altra (spesso del Nord), pena l’immissione nelle graduatorie della nuova provincia richiesta “in coda” (cioè in fondo, perdendo il punteggio acquisito negli anni nella provincia d’arrivo), anziché “a pettine” (cioè tra un precario e l’altro della nuova graduatoria, secondo il proprio effettivo punteggio) Esempio: io ho 124 punti nella graduatoria ad esaurimento di Firenze. Se un insegnante di Bari decide di trasferirsi a Firenze per lavorare e ha maturato precedentemente 150 punti, mi supera in graduatoria, se l’inserimento è “a pettine”, viene invece retrocesso all’ultimo posto della graduatoria, nell’altro caso.
2) Possibilità di inserimento in coda in altre tre province oltre quella prevalente
3) Decreto salva precari,ieri convertito in legge al Senato(vedi l’articolo del Messaggero e tutta la stampa di oggi.)
Tra i primi due punti e il terzo,(oltre ad esser cominciato l’anno scolastico), si è verificata una spiacevole situazione. Il TAR del Lazio, il 30/11, ha contestato la proposta dell’inserimento in coda in caso di trasferimento, trovandolo incostituzionale e ha approvato il ricorso in atto a riguardo, chiedendo al Ministero di rimettere mano entro trenta giorni alle graduatorie per ripristinare la modalità “a pettine”.
http://www.gildavenezia.it/precari/norme_precari/2008/RM_200810809_SE.pdf
La ministra allora risponde col salva precari, in cui, oltre a stabilire corsie privilegiate per chi è rimasto a bocca asciutta quest’anno, prevede anche che, per questo biennio, (2009-2011, le graduatorie si aggiornano ogni due anni), i precari che si sono trasferiti resteranno, come previsto, in coda alle nuove graduatorie, ma, dopo, potranno essere ripristinati nella posizione che spetta loro secondo punteggio ( Il mio collega di 150 punti, che magari s’è sposato con un fiorentina, emigrando al Centro, sta due anni senza lavorare, ma dal 2011 mi passa avanti, com’è suo diritto, per aver maturato più punti di me.)
Tutto qui? No perché se il fantomatico inserito (un pericoloso “extra.graduatario”) l’anno scorso aveva avuto la supplenza annuale e quest’anno no, il salva precari dovrebbe garantirgli una precedenza sugli altri nelle supplenze temporanee (quelle di 15, 20, 30 giorni, quando un docente si ammala o si rompe una gamba per intendersi)
Se avete resistito fino ad ora BRAVI!
Solo un commento: la vicenda, ridotta all’osso dimostra quanto sia devastante l’assoluta inconsapevolezza di molta della nostra classe dirigente, riguardo i temi di cui è chiamata ad occuparsi (capisco, che tra un festino, un’orgia, e una pista di coca sia difficile concentrarsi però…).
Ci voleva molto a immaginare incostituzionale una sostanziale lesione al diritto dei cittadini sulla mobilità nel territorio nazionale? Voglio dire, come posso impedire di fatto ad un cittadino italiano (nemmeno uno dei tanto temuti “stranieri”..o per la Lega, molto influente, sembra sul ministro dell’Istruzione, un meridionale è uno straniero?) di scegliere in quale provincia vivere e lavorare, invalidando, nel passaggio da una all’altra i propri titoli e punteggi ( se ho insegnato a Catania per due anni, i miei punti come possono non vale re a Trento?)
Ci voleva molto a capire che questo pasticcio avrebbe reso aleatorie le graduatorie di settembre, mettendo a rischio le classi di cambiare i professori magari a metà anno, per effetto della sentenza del Lazio?
Quanto al salva precari: La precedenza garantita ai docenti disoccupati sulle supplenze brevi
1) era una realtà praticamente di fatto ( chi di solito lavora sulle annuali, è in altro anche nelle graduatorie relative alle supplenze brevi, quindi…avrebbero comunque avuto precedenza)
2) lavorare un mese qui un mese lì, difficilmente permette di maturare lo stesso punteggio e percepire lo stesso stipendio che spettano nel caso delle annuali.
Insomma nozze coi fichi secchi???? Resta di fatto una scuola senza fondi, una massa di docenti cronicizzati nel precariato, e tante dichiarazioni piene di parole vuote….
http://www.onetivu.it/10/11/2009/paolini-liberta-e-partecipazione/
Spero che l'abbiate visto! lunedì su La7 il mitico Marco Paolini ha dato spettacolo con uno dei suoi recital, "Miserabili. Io e Margaret Thatcher", questa volta sulle trasformazioni economiche globali dell'era Thatcher, accompagnato dal gruppo, interessantissimo, dei Mercanti di Liquori. Testi e tecnica di quest'attore...da fuori classe, l'ambientazione, un porto, quello di Taranto, il pubblico, poco, al freddo, ma affascinato, forse anche dalla scoperta che fare fatica, magari per ascoltare qualcosa che vale, fa sentire meglio che una tazza di tè caldo davanti al Grande Fratello. Il finale: un dibattito con gli spettatori che, microfoni alla mano, sono stati invitati a dire la loro. E, ovviamente, il tono degli interventi era quello italico, le lamentele, l'evocare la giustizia tradita, il pianto greco sui mali del governo che non ci ascolta, condito da storie di umana e profonda sofferenza (morti e/o malati sul lavoro, l'amianto, la mafia, le porcherie nazionali!)
Paolini? Batte la mano sulla spalla? Compiange? Condivide? No! Con profondo rispetto ma implacabile, correndo il rischio di sembrare duro e "predicatore"...dice più o meno questo
" Lo sentite il peso creato dai vostri sfoghi?" (e in effetti l'aria s'era fatta opprimente, come se ognuno dentro ragionasse su brutture e sull'impotenza di cancellarle, cercando uno sterile conforto nel piangere in compagnia). E aggiunge che questo atteggiamento è frutto di un rassegnato e, sì "miserabile", realismo, nel senso deleterio del termine: credere alla realtà così com'è senza più "speranza" di cambiarla. Perché, dice Paolini, (più o meno), "la paura, non fai niente e lei cresce cresce, la speranza costa fatica, va costruita"; ai realisti, quindi non resta che cercare sollievo nello sfogo liberatorio ma...perchè non...agire, progettare, tentare alternative?. Certo, aggiunge l'attore, se guardi il quadro tutto insieme hai perso in partenza, non puoi risolvere i mali del mondo, dal surriscaldamento globale, alla fame, alla corruzione e a barbablù. Ma "se fai manutenzione" della realtà che abiti, il tuo lavoro, la tua città, se ti prendi cura nel piccolo, cercando soluzioni, condivise con gli altri, il vicino di casa, di banco, di tornio, d'ufficio forse a poco a poco il clima cambia, la fiducia torna, in cosa? in sé, nel sudore delle proprie mani, nelle idee del nostro cervello, nella possiblità di migliorare, e il tessuto si ricostruisce: L'era Thatcher ci ha trasformati in individui, uomini, donne, famiglie, e orticelli recintati, ( la mania anglosassone delle enclosures!), forse nel cambio ci abbiam perso la "società", uno spazio condiviso con altri da me, con cui costruire.
e i titoli di coda: Gaber, ovviamente a ricordare che libertà è partecipazione!
popolo del blog! non vi sembra che anche noi (io per prima, se guardate il mio ultimo post) siamo a forte rischio di deleterio realismo? Lamentarsi è più facile che "sognare" alternative? Ci sfido a singolar tenzone! Andiamo oltre la denuncia.
Guardatevi lo spettacolo se vi capita.
Allora vi racconto una storia: immaginiamo che una donna, sana, sulla trentina, dalla storia clinica assolutamente tranquilla e priva di complicazioni, si trovi in questi giorni alle ultime settimane dal suo secondo parto, con la prospettiva di attraversare l'inverno con un bambino che frequenta la scuola materna , noto covo di contagi d'ogni tipo, e un neonato a casa.
Immaginiamo che la donna sia tendenzialmente restia a farsi prendere dal panico su questioni di salute, forse viziata dalla sua fortuna, e si accinge, insieme al compagno a farsi un'opinione lucida e informata sulla questione vaccino H1N1. Internet, giornali, telegiornali, pareri di amici, medici e non, il confronto con i propri medici di famiglia e il pediatra e...in pochi giorni è il panico!
Sì perché tutti hanno opinioni solide e motivate e ricchissime di dati e, in bocca a ciascuno queste sembrano inattaccabili e convincenti. Oppure può capitare di trovare, all'interno di una stessa fonte, tutto e il contrario di tutto, dalle stime sulla mortalità, sospetti di intrighi internazionali da parte dei soliti ignoti, all'appello pressante al vaccino, seguito naturalmente dalla dichiarazione che la normale influenza fa meno vittime dell'alluce valgo e che per prevenirla non c'è niente di meglio che lavarsi le mani, parola di Topo Gigio. Oppure ancora può capitare che il pediatra, loquace quanto un cactus sotto il sole, balbetti un generico, "vaccini, vaccini, tutti, lei , il bambino, telefoni in ambulatorio, avanti il prossimo!, ma la dottoressa di familgia, più disponiblie le dica "Io sono tenuta a darle tutte le informazioni e a vaccinalrla se me lochiede, ma al suo posto avrei gli stessi dubbi" Salvo poi chiederle, tramite la segreteria dell'ambulatorio, di firmare una dichiarazione nel caso decida di non vaccinarsi, con la quale la donna si assuma ogni responsabilità della propria scelta. In famiglia, poi si scatenano le ideologie e padri, nonni, (più gli uomini, le donne tacciono), zii e chi per loro, si affannano a difendere la propria posizione risalendo ai massimi sistemi, evocando il ritorno alla natura, piuttosto che la fede nel progresso scientifico, il fatalismo stoico e i rimedi fai da te, dal propoli al tè verde!
Nel frattempo il tempo passa, le contrazioni preparatorie cominciano a farsi sentire, gli ultimi esami costringono a muoversi tutti i giorni verso lughi affollati, Asl, ospedali, ambulatori, l'influenza stagionale attacca con le sue tossi e le sue febbriciattole (ma no i sintomi della A sono altri....) e via con pediatri, sale d'attesa, colpi di tosse, gel disinfettante in borsa e...l'impossibilità di decidere da sola, sapendo che decide per due, no!, per tutta la famiglia. E la mente va oltre il virus A, all'inverno che ci aspetta, alle tante altre insidie che si nascondono là dietro quel salto che quella creaturina sta per fare a giorni: non c'è amica al secondo figlio che non abbia fatto la sua nottata al meyer per bronchiti, bronco spasmi, polmonite e affini eh...si sa il primo all'asilo, non si può impedrire...eh, no ameno di non chiuderci in camere iper bariche e comunicare via sms dal salotto alla camera, e già qualcuna delle mamme propone "Ah io il mio lo rimando all'asilo a primavera!"...E poi?
Conclusione della storia? nessuna, forse solo una rinnovata consapevolezza, non risolutoria e nemmeno molto scientificamente sostenible, ma si sa le donne incinta hanno a che vedere più con il selvaggio che col razionale: siamo mortali e appesi a un filo oscillante tra indici di probabilità, ognuno fa del suo meglio per agire a difesa di chi ama, ma il risultato non è scontato, né in un senso né in un altro, forse perché il problema è altrove, in quel luogo scuro dove abbiamo rimosso il terrore della morte e della malattia, nella smagliante certezza di saperle governare. Forse un pò più di umiltà in chi nega, afferma, batte comunicati, lavandosi le mani, nel frattempo, dai germi e dalle responsabilità aiuterebbe...forse...ma il problema resta aperto, insieme a quello dell'onestà di chi pretende di dire il vero.
Secondo me il pregiudizio di fondo è questo. Su Internet si possono trovare molti siti di "medicina naturale", o che teorizzano il complotto globale contro la salute pubblica, pronti a giurare che vaccinarsi è "innaturale" e che i vaccini hanno terribili effetti collaterali che, chissà perché, gli Stati e la comunità scientifica nascondono. Ricordo a tutti, se ce ne fosse bisogno, che le vaccinazioni hanno permesso di sconfiggere malattie terribili, come la polio, il vaiolo, la difterite.
Veniamo a H1N1. Pensando soprattutto ai miei figli, mi sono documentato. Ho trovato in rete questi tipi di allarme, più o meno gridato:
1) Lo squalene. Non è il cugino dello squalo, ma il nome fa paura lo stesso. E' una sostanza naturale che viene usata come adiuvante in alcuni vaccini (cioè stimola la risposta immunitaria), compreso l'anti-H1N1 che abbiamo in Europa. Qualcuno ha sospettato che fosse causa di sindromi misteriose, come la Gulf War Syndrome dei reduci della guerra del Golfo. Già da qualche anno gli studi lo hanno smentito.
2) Il mercurio. Già di suo suona tossico. Il derivato mercuriale thimerosal è usato come conservante in alcuni vaccini, tra cui i flaconi multidose di anti-H1N1. Dal 2000 in Europa ed in USA si è cominciato per cautela ad eliminarlo dai vaccini infantili nel sospetto che potesse essere associato all'insorgenza di autismo. I dati disponibili negli ultimi anni hanno comunque smentito quest'associazione. Negli ultini anni in USA il thimerosal è stato eliminato dai vaccini e i casi di autismo sono aumentati!
3) La sindorme di Guillain-Barrè. Questa è una roba più raffinata, da medici. E' una polineurite acuta che può portare ad una paralisi rapidamente progressiva, generalmente reversibile ma talora fatale per insufficienza respiratoria. Nella precedente influenza suina degli anni Settanta la vaccinazione in USA aveva comportato un'aumento di questi casi (1 caso in eccesso per ogni 100,000 vaccinati). Ampi studi successivi hanno monitorato i casi della sindrome a seguito del normale vaccino influenzale, ed hanno trovato un eccesso di 1 caso ogni 1,000,000 di vaccinati. Vi informo tra l'altro che la sindorme può essere anche una conseguenza dell'influenza, tanto che qualcuno ha addirittura proposto la vaccinazione per prevenirla! In ogni caso ad oggi si contano in Italia 26 di morti di H1N1, cioè circa 3 ogni 100,000 casi di influenza. Quindi comunque più frequenti della sindrome di Guillain Barrè o di qualunque altra complicanza grave (e comunque generalmente non letale!) del vaccino.
Scusate se vi ho annoiato, ma di questa roba si parla spesso, e talora in modo non chiaro. Io mi sono convinto che, anche in questo caso, i rischi dell'influenza suina, sebbene siano minimi, sono comunque superiori a quelli della vaccinazione. Per cui: se vi viene la febbre a 40, state sereni, state avendo la famosa suina, non andate a farvi fare nessun tampone (sarebbe senz'altro positivo!) e godetevi la vostra influenza "fashion" alla faccia di Brunetta.
Se invece vi capita l'opportunità di vaccinare voi stessi o i vostri figli, vaccinateli (ovviamente se non ci sono controindicazioni!). Molto probabilmente non salverete loro la vita. Ma impedirete loro di correre un rischio inutile, con un rischio legato al vaccino molto vicino allo zero, e comunque senz'altro inferiore a quello di ammalarsi.
Riflessione sul "pensiero" di destra di Checco Zalone...
...e se vi sembra inutile paradosso, guardatevi l'originale
Qual è la satira?
Avrete sentito in TV la storia della morte di Stefano Cucchi.
Qui potete vedere le immagini diffuse dalla famiglia dopo l'autopsia. Credo che si debbano vedere. Così è morto un uomo di 33 anni dopo una settimana circa dall'arresto da parte dei Carabinieri, peraltro nel braccio detenuti di un Ospedale, dove i familiari non sono stati mai ammessi e, a quanto si sa, non hanno mai avuto notizie dai medici.
Brividi.
La difesa d'ufficio delle Forze dell'Ordine, davvero, sembra fuori luogo.
http://silvioperilnobel.sitonline.it/1/il_nostro_inno_alla_pace_1004222.html
E, continuando a parlare di "giustizia ingiusta", guardiamo anche oltre i nostri confini. Proprio in questi giorni si è saputo di tre persone condannate a morte in Iran solo per aver partecipato alle proteste seguite all'elezione di Ahmadinejad. Brividi.
No, non mi riferisco al Lodo Alfano, ma ai recenti sviluppi processuali relativi ai fatti di Genova del 2001, che continuano a restare nella mia mente una delle pagine più buie della nostra storia recente.
Una sentenza di secondo grado condanna alcuni black bloc a pene più che esemplari, fino a 15 anni, per devastamenti e saccheggi. Più che per alcuni casi di omicidio.
Giusta severità. qualcuno potrebbe dire. Peccato che nello stesso processo vengano assolte le "tute bianche", i manifestanti che parteciparono agli scontri con la polizia, con la motivazione che la colpa di quegli scontri fu nella carica immotivata della polizia.
Quella stessa polizia i cui agenti non sono stati mai neppure processati per la morte di Carlo Giuliani, che morì proprio negli scontri seguiti a quella carica.
Quella stessa polizia i cui capi sono stati in gran parte assolti per le violenze successivamente avvenute presso la scuola Diaz. E che conunque erano già stati promossi per l'impegno e la dedizione dimostrati.
Quella stessa polizia i cui membri sono stati condannati a pene minime, in gran parte prescritte, per i pestaggi avvenuti nella caserma di Bolzaneto. Perché, come i giudici stessi hanno motivato, in Italia non esiste il reato di tortura (evidentemente meno grave che mandare una vetrina in frantumi...) e perché in ogni caso i risultati dell'indagine sono stati stati limitati «per difficoltà oggettive (non ultima delle quali... la scarsa collaborazione delle Forze di Polizia, originata, forse, da un malinteso "spirito di corpo")»
Ma tranquilli, il Capo della Polizia dell'epoca Gianni De Gennaro è stato proprio pochi giorni fa assolto dall'accusa di aver chiesto ai suoi di mentire.
Per favore, chi in questi giorni, per motivi vari, invoca pene più severe per tutto e per tutti si ricordi che in uno Stato di Polizia (perdonatemi l'espressione enfatica) non necessariamente c'è giustizia. E che le "condanne esemplari", come quella data ai black bloc, fanno paura in un contesto in cui chi sta dalla parte del potere riesce comunque a farla franca.
Da Il Fatto Quotidiano di oggi...
ok, sorvoliamo sul fatto che stiamo parlando di una parlamentare disabile, ma ci rendiamo conto che dire di avere "oltre l'85% di presenze in aula" per un "lavoro" di tre giorni lavorativi su sette con quasi due mesi di ferie è estremamente offensivo?
Se io lavorassi 221 giorni sui miei 270 (5 su 7) credo che mi prenderei un bel calcio in culo, don't you?
Chi ha visto l'altra sera Santoro con la D'Addario? io non sono arrivata in tempo a casa, ma mi ha fatto morire dal ridere, a pochi minuti di distanza dai titoli di coda su Rai2, vedere Porta a Porta che dedicava una trasmissione sulla trasmissione, una lunga e seriosa riflessione su quanto detto ad Anno Zero. Il top è stato il primo intervistato, La Russa, che esordiva dicendo di essersi rifiutato di partecipare ad A.Z. perché indignato del livello basso della trasmissione che dovrebbe occuparsi di ben altri problemi, e, per corroborare le sue affermazioni, sottolineava con una certa enfasi che "escort" significa "prostituta!!!" e che ad una "prostituta!!!!!" ci si era affidati per scatenare simil campagna diffamatoria. Il lato paradossale è chiaro vero?. Dopo poco entra sulle note di Via col Vento il giornalista Belpietro, direttamente dagli studi di rai 2, dove aveva partecipato al dibattito di santoro, e via ancora a ragionare di decoro e bugie e supposizioni, dando addirittura stralci della trasmissione appena terminata....Il teatro nel teatro insomma!!!! Se la cantano, se ridono tra di loro...e intanto i decreti passano in parlamento, le armi sparano in Afghantistan, il clima si surriscalda, la crisi continua, i fiumi straripano, i terremoti tremano..........................
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=382443
Ma perché è capitato a noi!? Ma qualcuno gli spiega la differenza tra un piano bar e Fellini? Capitemi, vi prego, questo rovina definitivamente la già scarsa fama dei "bassi", ma quanti nani avvelenati dobbiamo sorbirci ancora...con buona pace del grande De André! ( e detto da me, che davvero alta non sono significa disperazione!)
Ora capisco che i media forniscano esempi di "spettacolo" veramente, quelli sì, bassi bassi, e che per vedere un film decente si debba aspettare la notte fonda o infilarsi in cineforum di nicchia, capisco che il boom del botteghino lo raggiunga il film panettone e che a certa gente l'arte appaia come gingillo inutile, ma ci vuole davvero coraggio per occupare una poltrona di ministro e fare dichiarazioni del genere. Come se poi l'Italia investisse miliardi in cultura! Ma si può fare qualcosa contro questa deriva avvilente, oltre che sorprendersi e indignarsi?! Vi prego chi avesse un'idea, qualsiasi, operativa, pragmatica per uscire da sto tunnel la scriva...ci sto!!!!
Vi prego di dare un'occhiata al commento che l'autorevole Times di Londra dedica alle ultime performance del nostro Premier (titolo "Silvio Berlusconi's insult to the Obamas may prove a step too far"). Parole incredibilmente dure e preoccupate.
Mi limito ad alcune citazioni testuali, traducendo al mio meglio
"C'è una venatura di razzismo e xenofobia nella coalizione di Mr. Berlusconi". [...] C'è anche complicità maschile nell'accettazione del comportamento di Mr. Berlusconi - che ricorda Benito Mussolini - nel correre dietro alle donne ("womanising", intraducibile!) mentre proclama di promuovere i valori della famiglia".
"Per molti fuori dall'Italia l'idea che Mr. Berlusconi è un governante mondiale chiave, che, ad esempio, "aiuta" glu USA a trattare con Mosca è risibile. Ma funziona bene in casa".
"Nessun altro leader impantanato in scandali sessuali avrebbe osato fare l'ironica affermazione, che lui ha fatto a Milano, di aver "introdotto la moralità nella politica italiana". Il fatto che non sia stato sommerso di derisione riflette in parte il suo straordinario potere sui media. In nessun altro Paese occidentale ad un uomo che possiede tre TV commerciali sarebbe possibile diventare primo ministro".
Interessante anche la conclusione, che ventila la possibilità, che comincia a circolare, di dimissioni di Berlusconi per tornare ad elezioni se la Corte Costituzionale a inizio ottobre bocciasse il lodo Alfano.
Il "Times" è stato fondato nel 1785, qualche anno prima della Rivoluzione Francese e qualche decennio prima della nascita di Marx. Improbabile che sia comunista...
"Che sia in pericolo la libertà di stampa è una barzelletta raccontata dalla minoranza comunista e cattocomunista e dai suoi giornali, che sono purtroppo il 90% della stampa.
Il mio gradimento veleggia verso il 70%. La maggioranza degli italiani vorrebbe essere come me, si riconosce in me e condivide i miei comportamenti".
Sono parole del nostro Presidente del Consiglio, sulle quali faccio alcune rapide considerazioni.
1) Se il 90% della stampa è di centrosinistra, significa che solo il 10% di chi legge il giornale tutti i giorni è di destra. Di conseguenza, la grande maggioranza di quelli che sostengono Berlusconi non leggono il giornale, ma si informano in altro modo (cioè attraverso la televisione) sulle vicende italiane e mondiali.
2) Da questo discende che, se il 70% degli italiani sostiene e "gradisce" Berlusconi, significa che queste persone sono influenzate dall'informazione televisiva, che lui controlla direttamente (attraverso la proprietà dei canali mediaset) o indirettamente (attraverso i poteri di nomina della tv pubblica del governo).
3) Praticamente Berlusconi ammette che l'opposizione in Italia ha un'influenza limitatissima nella formazione della pubblica opinione, che è in gran parte in mano alla maggioranza che sostiene il suo governo. Insomma: il suo stesso ragionamento certifica che la libertà di stampa e di opinione in Italia sono a rischio.
Non è un autogol?
Per una volta sono d'accordo con lui, che pochi giorni fa aveva
affermato: "Povera Italia, con questa informazione..."
Maurizio Costanzo sta per tornare in Rai, su Raitre, ma il direttore Paolo Ruffini non lo sa. Con chi sta trattando? A dare ascolto al tam tam di Viale Mazzini, sulla poltrona della rete ci sarà Giovanni Minoli. Ovviamente è una situazione paradossale, ma tutti fanno finta di non sapere o di essere stati colti di sorpresa, a cominciare dal presidente Paolo Garimberti che non ha inserito Leggi ancora...
A rischio la truppa di REPORT !?
Finalmente, e con piacere, leggo un intervento ecclesiasitco "istituzionale" che parla in modo che mi sembra positivo e bello del rapporto tra Chiesa e mondo.
Mi riferisco all'intervento di Mons. Crociata, segretario della CEI, all'assemblea di Azione Cattolica.
Ha sottolineato la necessità di non cedere alla "sindrome d'assedio, proprio di chi vede attorno a sé nemici e minacce alla fede e alla Chiesa" e, d'altra parte, di non fare come chi "indulge, più o meno consapevolmeinsente, alla mentalità corrente, si lascia dettare dalle mode del momento il criterio di giudizio alla fine determinante anche sul piano dottrinale e morale".
Ha invitato i fedeli ad essere "Chiesa di popolo", capaci di "farsi carico inseparabilmente della propria vita e della comunità umana in cui è inserita, condividendone angosce e speranze". Una "Chiesa fatta di credenti che resistono, ma che pensano e operano come se portassero il peso e la grazia della fede di tutti, oltre gli stessi confini battesimali".
"Simpatia" e "resistenza" le due parole d'ordine. Cioè un "giudizio di partenza positivo, pieno di speranza" verso il mondo e al tempo stesso la resistenza irriducibile "al mondano e alle sue regole".
Parole che mi sembrano luminose, una volta tanto... Riportate dalla versione cartacea di "Avvenire" di oggi, eppure "purgate" dai riferimenti più belli dalla versione online dello stesso giornale. Lì non si parla di "sindrome d'assedio", e c'è la "resistenza", ma, guarda un po', non la "simpatia"... Un giornalista che ha giudicato troppo aperto il suo pastore, sentendosi forse "assediato" e temendo di essere troppo "simpatico"...
Vi prego leggete quest'articolo di Vittorio Messori, uscito oggi sul Corriere della Sera. L'esimio scrittore cattolico, rinnovando stima e solidarietà con Boffo, si arrampica in un elogio della "prudenza", sostenendo che vicende oscure e dubbie come quella che ha coinvolto l'Avvenire apportino danno all'immagine della Chiesa. Vi copio i passi per me salienti:
"Praticando la storia della Chiesa, ne ammiravo una costante: cardinali e vescovi hanno sempre accompagnato a ogni virtù quella della prudenza, vegliando occhiutamente per stornare i pericoli.
Ci chiediamo che sia successo ora. In effetti, dopo la sentenza del 2004, la prudenza tradizionale avrebbe suggerito di chiedere al «condannato» di defilarsi, assumendo altre cariche, meno esposte a ricatti e a scandali. E questo anche se si fosse trattato di un equivoco, di una vendetta, di un errore giudiziario.
Plutarco loda Cesare che ripudiò la moglie sulla base di sospetti inconsistenti, dicendo che il prestigio del Capo di Roma non tollerava ombre, pur se inventate. La sentenza di Terni è contestabile? Tutto è davvero una «patacca»? Se sarà dimostrato, come crediamo e speriamo, tireremo un sospiro di sollievo. Ma, intanto, un uomo immagine della Chiesa italiana ha campeggiato e campeggerà a lungo sulle prime pagine, sospettato dei gusti «diversi» la cui ombra grava oggi, più che mai, sugli ambienti clericali.
Il caso prima o poi sarebbe venuto alla luce, e in modo malevolo: perché, allora, attendere 5 anni senza cautelarsi, diminuendo la visibilità? E questo, pure in caso di coscienza limpida. Se un giornale ha «sbattuto il mostro in prima pagina», è perché cardinali e vescovi cui competeva non lo hanno destinato ad altri incarichi, lontani dalle aggressioni politiche. "
ora, a parte il fatto che se fossi omosessuale mi girerebbero parecchio le scatole (gusti "diversi", da chi? e poi "gusti"? come quelli del gelato...che volgarità! per non parlare di «sbattuto il mostro in prima pagina»)
Ma poi, vi sembra che Gesù Cristo si sia mai peritato, per prudenza e rispetto al prestigio di chiccessia, di dire o fare alcunchè di sconveniente nella sua vita, fino a morire di una delle più infamanti morti del tempo? O forse i pubblicani e le prostitute del vangelo esibivano certificati di eterosessualità per essere ammessi alla sua tavola?
Quanto al fatto che nella storia (scusami Messori ma tu mi tocchi in un nervo scoperto...) gli alti prelati abbiano "accompagnato a ogni virtù quella della prudenza, vegliando occhiutamente per stornare i pericoli"... mi verrebbe da osservare: i pericoli per chi? No, perché dopo le crociate, gli Indios, le streghe e gli scienziati scomunicati, si potrebbe dubitare che, almeno nel '900, tale atteggiamento prudente ( verso "uomini della provvidenza", teorici dello sterminio di massa, e via dicendo) abbia proprio premiato...Forse qualche voce più fiera contro la barbarie umana avrebbe potuto levarsi e, dico la verità, qualunque uomo di chiesa se ne fosse assunto la responsabilità, nessuno avrebbe fatto caso ai suoi "gusti", diversi o non.