giovedì 20 novembre 2008

Bollino SIAE - Buone nuove e nuove resistenze

Cambio argomento, per chi non ha seguito la questione: il bollino SIAE (quello adesivo sui supporti audio/video) è stato riconosciuto dall'europa un freno alla libera ciroclazione delle merci (un distributore per vendere in Italia deve pagare il bollino, e quindi i prodotti in Italia risultano maggiorati di una specie di tassa d'importazione), addirittura la federazione musicisti lo ritiene controproducente per i suoi interessi.

Fatta questa premessa torno sul tema del blog con la lungimirante risposta di un sindacato della SIAE:
<<<
Il dibattito si era finora concentrato sulla legittimità dell'attuale sistema di contrassegnatura e sulla sua utilità per l'industria della musica. Il sindacato autonomo SIAE-CONFSAL ora apre un nuovo fronte e ribatte a quello che definisce "un nuovo assalto alla SIAE": l'eventuale abolizione del bollino chiesta dalla FIMI, dicono, mette a rischio un comparto occupazionale. "Si tratta, evidentemente, di un nuovo rischio per la SIAE - scrivono in un comunicato i rappresentanti dei lavoratori - per le palesi conseguenze che il prevalere di una tale tesi avrebbe sul bilancio (e tutti sanno quanto in questo momento non ce ne sia bisogno) e sui livelli occupazionali (numerosi colleghi attualmente in SIAE si occupano della materia)". La soppressione del bollino, a parere del sindacato, impatterebbe sulle entrate della SIAE costringendola a sforbiciare fra la forza lavoro.
Il sindacato invita le autorità a mettersi una mano sulla coscienza: si tratterebbe di "una questione di estrema delicatezza che dovrà essere seguita con costante attenzione, mettendo in atto tutte le iniziative utili a scongiurare l'ipotesi di abolizione dell'obbligo del bollino".
>>> [fonte]


Di fronte ad un balzello che anche chi dovrebbe favorire non vuole più il sindacato che fa? ...supplica di mantenere lo status quo. Il risultato sarà che il bollino si toglierà ma solo in ritardo, i lavoratori in cassa integrazione e nel frattempo la gente vedrà i sindacati come organismo che danneggià tutti; il tutto a vantaggio di chi i sindacati li vuole eliminare davvero.

sabato 15 novembre 2008

Colaninno amoroso

Grande Crozza!


http://espresso.repubblica.it/multimedia/3353082

Vaticano e morte cerebrale

Non so se avete seguito la querelle. Se non la conoscete, smettete pure di leggere, non vale la pena.


Se invece avete sentito, come me, il recente intervento di Papa Ratzinger che insinua dubbi sui criteri di accertamento della morte cerebrale, con pericolosi effetti sulle donazioni di organi, e magari qualche dubbio è venuto anche a voi, seguitemi un attimo.


Quest'idea segue un filone di pensiero già espresso in un editoriale dell'Osservatore Romano di inzio settembre, che parte dalla posizione (ideologica) di chi contesta che la morte del cervello coincida con la morte tout-court, probabilmente pensando in questo modo di "difendere" meglio la vita in tutte le sue manifestazioni.


Bene, per quanto ne sappiamo non è così. E, per chi resta dubbioso, vi segnalo questo recente documento della Pontificia Accademia delle Scienze, che ho scaricato dal sito del Vaticano, è che chiarisce l'opinione unanime degli scienziati "vaticani" sul fatto che la morte cerebrale è morte e basta, e che lo stato vegetativo persistente (leggi Eluana) è tutt'altro.


Conclusioni:


1) c'è sempre qualcuno "più papista del papa", ma la totalità delle opinioni più autorevoli, anche in campo cattolico, è concorde sul fatto che se l'EEG è piatto, purtroppo, siamo morti, e che possiamo serenamente donare i nostri organi;


2) ganzo che chi propaganda granitiche certezze sulle qustioni più intime e controverse della vita personale metta poi in dubbio anche le poche vere certezze scientifiche che ci sono... Difendiamoci dalla malafede e dall'ignoranza!

Sentenza G8 Genova: c'è da aver paura...

...se la conclusione del giudici è che, per quanto riguarda i capi della polizia, non vi è alcuna responsabilità ("il fatto non sussiste").


Delle due l'una: o la Polizia (e la politica) sono state così abili a depistare le indagini da cancellare ogni ipotesi di responsabilità dei comandi, oppure da oggi sappiamo che ogni Reparto di polizia può avere l'iniziativa autonoma di inscenare autonomamente eventi mai accaduti e picchiare a sangue cittadini innocenti. Tanto l'Italia non ha ratificato la Convenzione dell'ONU sulla Tortura e il reato di tortura non esiste, e tutto va in prescrizione.


Vi sentite più sicuri?

venerdì 14 novembre 2008

Che furbetto quel Brunetta

dall'Espresso di oggi...
Che furbetto quel Brunetta
di Emiliano Fittipaldi e Marco Lillo

La trasferta a Teramo per diventare professore. La casa con sconto dall'ente. Il rudere che si muta in villa. Le assenze in Europa e al Comune. Ecco la vera storia del ministro anti-fannulloni
 






La prima immagine di Renato Brunetta impressa nella memoria di un suo collega è quella di un giovane docente inginocchiato tra i cespugli del giardino dell'università a fare razzia di lumache. Lì per lì i professori non ci fecero caso, ma quella sera, invitati a cena a casa sua, quando Brunetta servì la zuppa, saltarono sulla sedia riconoscendo i molluschi a bagnomaria. Che serata. La vera sorpresa doveva ancora arrivare. Sul più bello lo chef si alzò in piedi e, senza un minimo di ironia, annunciò solennemente: "Entro dieci anni vinco il Nobel. Male che vada, sarò ministro". Eravamo a metà dei ruggenti anni '80, Brunetta era solo un professore associato e un consulente del ministro Gianni De Michelis.

Ci ha messo 13 anni in più, ma alla fine l'ex venditore ambulante di gondolette di plastica è stato di parola. In soli sette mesi di governo è diventato la star più splendente dell'esecutivo Berlusconi. La guerra ai fannulloni conquista da mesi i titoli dei telegiornali. I sondaggi lo incoronano - parole sue - 'Lorella Cuccarini' del governo, il più amato dagli italiani. Brunetta nella caccia alle streghe contro i dipendenti pubblici non conosce pietà. Ha ristretto il regime dei permessi per i parenti dei disabili, sogna i tornelli per controllare i magistrati nullafacenti e ha falciato i contratti a termine. Dagli altri pretende rigore, meritocrazia e stakanovismo, odia i furbi e gli sprechi di denaro pubblico, ma il suo curriculum non sempre brilla per coerenza. A 'L'espresso' risulta che i dati sulle presenze e le sue attività al Parlamento europeo non ne fanno un deputato modello. Anche la carriera accademica non è certo all'altezza di un Nobel. Ma c'è un settore nel quale l'ex consigliere di Bettino Craxi e Giuliano Amato ha dimostrato di essere davvero un guru dell'economia: la ricerca di immobili a basso costo, dove ha messo a segno affari impossibili per i comuni mortali.

Chi l'ha visto Appena venticinquenne, Brunetta entra nel dorato mondo dei consulenti (di cui oggi critica l'abuso). Viene nominato dall'allora ministro Gianni De Michelis coordinatore della commissione sul lavoro e stende un piano di riforma basato sulla flessibilità che gli costa l'odio delle Brigate rosse e lo costringe a una vita sotto scorta. Poi diventa consigliere del Cnel, in area socialista. Nel 1993, durante Mani Pulite firma la proposta di rinnovamento del Psi di Gino Giugni. Nel 1995 entra nella squadra che scrive il programma di Forza Italia e nel 1999 entra nel Parlamento europeo.

Proprio a Strasburgo, se avessero applicato la 'legge dei tornelli' invocata dal ministro, il professore non avrebbe fatto certo una bella figura. Secondo i calcoli fatti da 'L'espresso', in dieci anni è andato in seduta plenaria poco più di una volta su due. Per la precisione la frequenza tocca il 57,9 per cento. Con questi standard un impiegato (che non guadagna 12 mila euro al mese) potrebbe restare a casa 150 giorni l'anno. Ferie escluse. Lo stesso ministro ha ammesso in due lettere le sue performance: nella legislatura 1999-2004 ha varcato i cancelli solo 166 volte, pari al 53,7 per cento delle sedute totali. "Quasi nessun parlamentare va sotto il 50, perché in tal caso l'indennità per le spese generali viene dimezzata", spiegano i funzionari di Strasburgo. Nello stesso periodo il collega Giacomo Santini, Pdl, sfiorava il 98 per cento delle presenze, il leghista Mario Borghezio viaggiava sopra l'80 per cento. Il trend di Brunetta migliora nella seconda legislatura, quando prima di lasciare l'incarico per fare il ministro firma l'elenco (parole sue) 148 volte su 221. Molto meno comunque di altri colleghi di Forza Italia: nello stesso periodo Gabriele Albertini è presente 171 volte, Alfredo Antoniozzi e Francesco Musotto 164, Tajani, in veste di capogruppo, 203.

La produttività degli europarlamentari si misura dalle attività. In aula e in commissione. Anche in questo caso Brunetta non sembra primeggiare: in dieci anni ha compilato solo due relazioni, i cosiddetti rapporti di indirizzo, uno dei termometri principali per valutare l'efficienza degli eletti a Strasburgo. L'ultima è del 2000: nei successivi otto anni il carnet del ministro è desolatamente vuoto, fatta eccezione per le interrogazioni scritte, che sono - a detta di tutti - prassi assai poco impegnativa. Lui ne ha fatte 78. Un confronto? Il deputato Gianni Pittella, Pd, ne ha presentate 126. Non solo. Su 530 sedute totali, Brunetta si è alzato dalla sedia per illustrare interrogazioni orali solo 12 volte, mentre gli interventi in plenaria (dal 2004 al 2008) si contano su due mani. L'ultimo è del dicembre 2006, in cui prende la parola per "denunciare l'atteggiamento scortese e francamente anche violento" degli agenti di sicurezza: pare non lo volessero far entrare. Persino gli odiati politici comunisti, che secondo Brunetta "non hanno mai lavorato in vita loro", a Bruxelles faticano molto più di lui: nell'ultima legislatura il no global Vittorio Agnoletto e il rifondarolo Francesco Musacchio hanno percentuali di presenza record, tra il 90 e il 100 per cento.
(13 novembre 2008)

giovedì 13 novembre 2008

Dobbiamo proprio tagliare sulla ricerca?

Fonte dati: rapporto ISTAT 2008 relativo alla percentuale del PIL dedicata a Ricerca e Sviluppo (R&S) nei diversi Paesi europei


ricercaScarica il file.ppt


ricerca italia








































C'è bisogno di spiegare perché domani c'è bisogno di manifestare? C'è bisogno di spiegare perché l'ulteriore taglio del 30% potrebbe essere fatale all'Università? Senz'altro si può spendere meglio, francamente non credo si possa spendere meno. Insisto, non è il problema di tirare la cinghia (che, comunque, toccherà a tutti): si tratta di decidere se vogliamo che l'Università pubblica sopravviva.


Tra parentesi, fa amarezza che un sindacato si sia ritirato dalla protesta avendo avuto qualche promessa sui salari. Qui ci si chiede come non far andare a fondo la nave e qualcuno è contento perché gli danno un po' di pane dalla cambusa...

Questa è bellina...

berlusconi e la ricerca
... non a caso ho taggato anche con "referendum"

italianfree blogger










A riguardo di truffolo... vi segnalo questo sito
http://www.notspeakinginmyname.com/
ecco cosa dicono di sé:

"La nostra e' una richiesta civile al nostro Presidente del Consiglio (di tutti gli italiani): La smetta di imbarazzarci.

Ci siamo imbarazzati per la battuta di Silvio Berlusconi su Barack Obama, in una conferenza stampa con giornalisti provenienti da tutto il mondo. Ci siamo imbarazzati quando il ministro finlandese  ha ufficialmente reclamato con il governo Italiano, chiamando il console italiano in Finlandia, per essere stata fatta oggetto di altra battuta di Berlusconi, che dichiaro' di aver usato le sue doti di seduttore (?) per ottenere un miglioramento dei rapporti di scambio a favore dell'Italia nella comunita' europea. Ci siamo VERGOGNATI quando durante una conferenza stampa con Vladimir Putin, ad una domanda diretta a Putin da una giornalista russa, Berlusconi ha mimato di imbracciare un fucile e sparare. Lo sai che negli ultimi 3 anni sono stati assassinati circa 15 giornalisti in Russia? Non si conoscono i mandanti degli omicidi ma non erano giornalisti che appoggiavano le politiche del presidente russo. Berlusconi avra' pensato ad una trovata divertente, ma era fuori luogo e drammatica, vista la situazione in Russia. Come Presidente del Consiglio che rappresenta tutti gli italiani, devi necessariamente riflettere prima di fare le corna durante lo scatto della fotografia ufficiale al summit dei leader piu' potenti d'occidente.

La nostra richiesta, fatta in modo civile, e': Presidente del Consiglio Berlusconi, la smetta di fare cose imbarazzanti che inevitabilmente finiscono per imbarazzare alcuni dei cittadini italiani che lei rappresenta in Italia e nel mondo.
Ci domandiamo  perche' non sia possibile che il nostro Presidente si conformi alle regole del buon senso istituzionale e della diplomazia, come tutti gli altri capi di stato, presidenti e governatori che ricoprono un ruolo istituzionale di tale portata.

E' un mio diritto comunicare un disagio verso chi mi rappresenta ed e' un fondamento della democrazia.

Il governo Berlusconi e' stato eletto dalla maggioranza relativa degli italiani, quindi ha il diritto di governare e il suo operato verra' giudicato al termine del suo mandato. Questo non e' un sito con valenza politica.

Inoltre, proprio per evitare di trascendere nella maleducazione e nelle inevitabili risse verbali, nessuno ha la possibilita' ,sul sito, di aggiungere commenti diversi dal messaggio che si vuole mandare. Non chiamiamo nessuno coglione, semplicemente non ci riconosciamo in nessuna delle cose ora descritte e che il nostro Presidente del Consiglio, che ci rappresenta in Italie a nel mondo, continua a dire e a fare."

venerdì 7 novembre 2008

Rai 3 Comunista?

Non che la cosa non mi faccia piacere, ma...
chi ha detto che Rai3 è in mano alla sinistra?

Un frame a caso da un film trasmesso su Rai 3 durante la notte...

rai3 comunista

mercoledì 5 novembre 2008

Le falsità e le mezze verità sul sistema di istruzione in Italia

Le falsità e le mezze verità sul sistema di istruzione in Italia
Documento approvato all’unanimità, su proposta del suo Presidente Prof. Massimo Marrelli, dalla Consulta del Polo delle Scienze Umane e Sociali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II nella riunione di martedì 28 ottobre 2008


Uno stralcio:

Quanto si spende in proporzione al PIL?



  • La proporzione di tutta la spesa in istruzione sul PIL in Italia è pari al 4,9%, la media OCSE è pari al 6,2%; l'Italia è diciassettesima di 24 paesi in questa graduatoria. Tanto va detto per coloro che sostengono che da noi si spende più della media europea.

  • Per l'Università tale valore è pari allo 0,9 % del PIL mentre la media OCSE si attesta al 1,4%

  • Se si vuole ulteriormente analizzare il dato aggregato si osserva che questa percentuale per le materne è pari all'0,5% pari alla media europea, per le primarie e medie inferiori 2,1% contro il 2,5% della media e per le superiori è pari al 1,3% di nuovo uguale alla media. Per le Università, si è detto. Si osservi però che la durata istituzionalmente prevista degli studi dalle materne al diploma di scuola superiore è da noi maggiore della durata media degli studi nei paesi OCSE


Quanto si spende in Istruzione sul totale della Spesa Pubblica.



  • In Italia si spende il 9% della spesa pubblica in Istruzione; nei paesi OCSE il 12,4%.

  • In particolare per l'Università si spende solo il 1,6% del totale della spesa pubblica contro il 3,1% dei paesi OCSE. Se si tiene conto che la percentuale del totale della spesa pubblica sul PIL è una delle più alte dei paesi OCSE e quindi va ridotta, ci si chiede è proprio l'istruzione dove bisogna tagliare?


Per il resto...
http://www.innovazionediritto.unina.it/archivionewsletter/0808/evid_01a.html

lunedì 3 novembre 2008

Purtroppo si vede sempre tutto nero o tutto bianco

Ciao,

mi sono aggiornato un pò sui vostri ultimi post, ........ mi sembra però che si veda sempre tutto nero o tutto bianco.... mi sbaglierò ma non leggo una critica al centrosinistra ed al suo modo colpevolmente innocuo di fare opposizione.
Leggo critiche feroci ai vari Brunetta e Gelmini, che mi trovano d'accordo, ma in un modo penso più obbiettivo. Nei vostri commenti ci vedo gli stessi interessi di parte che le lobby degli avvocati, dei tassisti, dei notai avevano contro Bersani. Anche lì, c'era da scandalizzarsi perchè si osava dire che forse andava contrastata l'evasione fiscale...... Apriticielo!!!! Anche i ricchi piangano? Comunisti di merda! Come osi pensare che abbia la barca evadendo il fisco? Mi discrimini perchè dichiaro meno di un operaio ma, a differenza sua, non compro la Gazzetta delle Sport il lunedì e così ho messo i soldi da parte per la barca?

Ognuno qui si scalda non appena gli toccano l'orticello, come giustamente ho letto in una post di Utente anonimo. Sono antiberlusconiano, però mi chiedo perchè invece di scandarizzarsi per Brunetta, gli statali che da SEMPRE sono dei privilegiati non si fanno un esame di coscienza, e si chiedono se non sia il caso di guardarsi dentro ed iniziare a capire che forse non è giusto continuare a percepire una retribuzione a carico dei contribuenti e lavorare, diciamo, con pochissimi stress. Perchè non viene fatta un pò di sana autocritica? Perchè non vengono denunciati i casi di assenteismo, di malattia per farsi la settimana bianca, di doppio lavoro?
Dite che nella scuola ne verranno assunti 1 su 5? Ebbene almeno ai miei tempi l'Università era piena di Prof, Ricercatori, Assegnisti, che però portavano un contributo quasi nullo alla ricerca perchè non ci sono i laboratori, non ci sono contatti con il mondo del lavoro.... le persone più brave del mio corso se ne sono guardati bene dal rimanere in facoltà. Chi è rimasto è rimasto giusto per prendere uno stipendiuccio e non fare praticamente un cazzo..... siamo sinceri via.... Vogliamo parlare di Alitalia? I piloti sono nervosetti? Ci sono 13 piloti per aereo, questo vuol dire che mediamente un pilota lavora due tre giorni al mese, e guadagna 120000 Euro/anno (e si tromba le hostess).... e si lamenta!! Lui!E la sinistra lo difende!! Avete sentito dire qualcuno di prendere il contratto di Air-France, British, Lufthansa, (lasciamo fare le low-cost, quelli sono lavoratori da miniera, vero?), e di adeguarsi? Come stipendi, ma anche come lavoro? I nostri equipaggi vengono PAGATI per fare tutte le volte il viaggio da Roma a Milano in aereo/treno, vitto e alloggio, indennità di trasferta..... avete sentito qualche sindacato dire che era uno SPRECO ENORME?? Allora cari amici, se loro son così bravi, facciamo come Swiss Air e Sabena (Svizzera e Belgio, non Congo belga), che son fallite e dopo 3 giorni hanno ripreso a volare, e chi non era d'accordo si è cercato un altro lavoro.... Sono antidemocratico, fascista, antisociale? Provate a chiedervi cosa succede se chiude un'Azienda di 50 persone che magari hanno sempre lavorato bene generando un costante attivo di bilancio, ma il cui imprenditore ritiene più conveniente spostarsi in Ungheria (vedi Electrolux, Ciatti,...). Suvvia!!!!!!! Quindi, se vogliamo essere un paese civile, smettiamola di farci le barricate l'un l'altro qualunque cosa il nostro "avversario" dica..... non c'è più il muro di Berlino, nel frattempo c'è una crisi mondiale per cui se una persona comune, volenterosa e lavoratrice, con ottimo spirito d'iniziativa, volesse fare impresa e creare posti di lavoro, probabilmente si vedrebbe negare un qualunque prestito dalle banche. Lo stesso dicasi per tutte le persone/Aziende private sane che, in una giusta logica imprenditoriale (e non speculativa) si sono esposti con investimenti di vario tipo ed adesso si possono trovare in grave difficoltà finanziaria, mettendo in grave pericolo il tessuto socio-economico che si regge, passatemelo, sulla piccola/media impresa.
P.S. Dite ai vostri amici sindacalisti di andare una domenica mattina all'IKEA, prima di arrivarci sulla destra vedranno chiaramente dei magazzini dove centinaia di lavoratori cinesi vivono in regime di semischiavitù, senza i minimi requisiti di sicurezza. Tutto OK?

OK PANICO!!!




la notizia si commenta da sola...:


Berlusconi: Scommetto Sui 120 Anni, Ci Si Puo' Arrivare In Buona Salute


(ASCA) - Roma, 3 nov - Silvio Berlusconi non ha dubbi, i progressi compiuti dalla scienza permetteranno, in un prossimo futuro, di arrivare a 120 anni in buona salute. Il Presidente del Consiglio scrive un articolo su Kos - la rivista bimestrale dell'editrice San Raffaele, diretta da don Luigi Verze' - rilanciato dal Corriere della Sera e spiega che fare politica, fra l'altro, significa vivere a lungo per gli altri. ''Se la durata media della vita e' stata di poco superiore ai vent'anni sino all'Ottocento, di quarant'anni all'inzio del Novecento ed e' arrivata oggi a ottant'anni perche' - si chiede il premier - non si puo' davvero arrivare in un futuro prossimo a centovent'anni vissuti in buona salute?''. Per Berlusconi ''con la medicina preventiva, con il controllo a distanza, con l'esame del Dna, con l'utilizzo delle cellule staminali, con un conseguente razionale stile di vita ogni soggetto sara' nella condizione di conservarsi sano ed efficiente piu' a lungo''. La vita, sostiene il premier, e' un dono che ''ciascuno di noi deve saper spendere virtuosamente e intensamente''. La parola ''vecchio'', spiega Berlusconi, e' una scure che ''ancora fino a qualche anno fa poteva calare su un uomo di 60 anni ma oggi non sono poche le persone che a questa eta' intraprendono nuove avventure''. Berlusconi ricorda che Goethe ''si innamoro' come un ragazzino all'eta' di 72 anni, Tolstoj intono a quell'eta' approfondi' lo studio dell'ebraico, Prezzolini continuo' la sua produzione giornalistica anche dopo i cent'anni''. Insomma, ''sono certo che una vita piu' lunga di qualche decennio potra' diventare un obiettivo raggiungibile''. Berlusconi non ha dubbi, vivere piu' a lungo serve anche al politico e al suo impegno istituzionale. ''Chi si occupa di politica, cioe' degli altri - spiega il presidente del Consiglio - dovrebbe impegnarsi anche su questo fronte: perche' il tempo che l'uomo sta guadagnando si possa vivere nel migliore dei modi e con tutte le opportunita' possibili''.







Copyright © 2008 Asca -

http://it.notizie.yahoo.com/19/20081103/tpl-berlusconi-scommetto-sui-120-anni-ci-1204c2b.html





sabato 1 novembre 2008

Paradossi italiani del nuovo millennio

Tremonti (il profeta della "finanza creativa") esorta magistralmente a "costruire un mondo basato sul primato dell’etica" e "sul primato dei valori sugli interessi".


Il novantenne Licio Gelli fa lezione di storia del Novecento in TV. [Ricordo che, al di là di ogni doversoso giudizio, non è in carcere solo in virtù dell'età].


Attendiamo con fiducia che i superstiti della Banda della Magliana facciano un seminario sull'onestà ed il Cardinale Ruini scriva delle dispense sul Kamasutra.