Avete letto le boutades estive della lega su scuola, dialetto e cultura locale? Si spazia dalla formazione dei docenti, che dovrebbe comprendere la conoscneza della cultura regionale della scuola dove si va ad insegnare, fino a proporre l'inserimento del dialetto come materia scolastic. ( lo annuncia un Bossi malconcio, bofonchiando di un testo di legge già pronto a tal uopo!)
Non vi invio i riferimenti ma la rete è piena, trovate tutti gli articoli in merito o, magari li avete già letti (scusate scrivo di corsa!)
Solo poche riflessioni:
1) Che senso ha proporre il dialetto in una scuola che progetta una riforma in senso limitatico di materie come latino, italiano, storia e filosofia, a vantaggio di materie scientifiche, triste buco nero nella prearazione dei nostri studenti?
2) In un Paese che parla poco e male lingue straniere (inglese, francese maccheronici, pochissime tracce di spagnolo o tedesco, ecc), ovvero le lingue della comunicazione globale di oggi (l'Europa ha colonizzato il mondo, quindi il mondo, o una sua buona parte, parla le lingue europee), ridurre e/o togliere il latino (è previsto per il nuovo liceo dello scientifico), signifa sacrificare una lingua morta, certo, ma universale, che ha permesso di comunicare per secoli a popoli i più diversi. per cosa...il Dilaetto?
3) Al posto di Shakespeare o tacito....la Bottega di Sghio?, L'Acqua cheta?
4) al cinese di S. Donnino che affolla le mie classi...che gli insegno...ad aspirare la c e tradurre "va'ia bischero", due volte a settimana?
5) nell'era di internet e' questa una proposta moderna? ha mai premiato questo atteggimento verso le spinte innovatrici della storia?
Boh!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!