mercoledì 30 settembre 2009

Il fatto quotidiano

Sono abbonato al fatto quotidiano e leggo cose che non si sono mai lette nei giornali... ("fatti", principalmente derivati dalla cronaca giudiziaria, eh), ma fino ad oggi, tutte queste notizie dove finivano???
In tutti questi anni, quante malefatte non ci sono passate sotto gli occhi?!

martedì 29 settembre 2009

stasera tutti al cine o in disco?

 http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=382443


"Brunetta torna all’attacco dal suo programma radio su Rtl 102,5, Il Brunetta della domenica: «Lo Stato deve finanziare la cultura, ma mescolare cultura e spettacolo è un imbroglio, dunque io dico: non diamo un euro ai film, si arrangino. Lo Stato ha il dovere di finanziare la cultura che vuol dire varie cose, dalle biblioteche ai restauri. Altra cosa però è lo spettacolo»."




 

"Lo Stato ha il dovere di finanziare la cultura, dalle biblioteche ai restauri, ma lo spettacolo è un'altra cosa. Ma perché finanziamo il cinema? Forse che finanziamo il piano bar o la discoteca? E anche i giornali devono andare sulle loro gambe"



Ma perché è capitato a noi!? Ma qualcuno gli spiega la differenza tra un piano bar e Fellini? Capitemi, vi prego, questo rovina definitivamente la già scarsa fama dei "bassi", ma quanti nani avvelenati dobbiamo sorbirci ancora...con buona pace del grande De André! ( e detto da me, che davvero alta non sono significa disperazione!)


Ora capisco che i media forniscano esempi di "spettacolo" veramente, quelli sì, bassi bassi, e che per vedere un film decente si debba aspettare la notte fonda o infilarsi in cineforum di nicchia, capisco che il boom del botteghino lo raggiunga il film panettone e che a certa gente l'arte appaia come gingillo inutile, ma ci vuole davvero coraggio per occupare una poltrona di ministro e fare dichiarazioni del genere. Come se poi l'Italia investisse miliardi in cultura! Ma si può fare qualcosa contro questa deriva avvilente, oltre che sorprendersi e indignarsi?! Vi prego chi avesse un'idea, qualsiasi, operativa, pragmatica per uscire da sto tunnel la scriva...ci sto!!!!


 



Il Times su Berlusconi

Vi prego di dare un'occhiata al commento che l'autorevole Times di Londra dedica alle ultime performance del nostro Premier (titolo "Silvio Berlusconi's insult to the Obamas may prove a step too far"). Parole incredibilmente dure e preoccupate.


berlusconi+obamas
Mi limito ad alcune citazioni testuali, traducendo al mio meglio


"C'è una venatura di razzismo e xenofobia nella coalizione di Mr. Berlusconi". [...] C'è anche complicità maschile nell'accettazione del comportamento di Mr. Berlusconi - che ricorda Benito Mussolini - nel correre dietro alle donne ("womanising", intraducibile!) mentre proclama di promuovere i valori della famiglia".


"Per molti fuori dall'Italia l'idea che Mr. Berlusconi è un governante mondiale chiave, che, ad esempio, "aiuta" glu USA a trattare con Mosca è risibile. Ma funziona bene in casa".


"Nessun altro leader impantanato in scandali sessuali avrebbe osato fare l'ironica affermazione, che lui ha fatto a Milano, di aver "introdotto la moralità nella politica italiana". Il fatto che non sia stato sommerso di derisione riflette in parte il suo straordinario potere sui media. In nessun altro Paese occidentale ad un uomo che possiede tre TV commerciali sarebbe possibile diventare primo ministro".


Interessante anche la conclusione, che ventila la possibilità, che comincia a circolare, di dimissioni di Berlusconi per tornare ad elezioni se la Corte Costituzionale a inizio ottobre bocciasse il lodo Alfano.


Il "Times" è stato fondato nel 1785, qualche anno prima della Rivoluzione Francese e qualche decennio prima della nascita di Marx. Improbabile che sia comunista...

Povera Italia

da Il Fatto Quotidiano di oggi

Liberate il ladro
“Quest’anno  – rivela  il pm  Greco -  una banca  milanese si accorge che un suo funzionario ha rubato in  tre  mesi  22  milioni  euro  da  conti  dei  clienti  e  li ha trasferiti all’estero. I vertici dell’istituto, allora, lo chiudono in una stanza, gli sequestrano il telefonino e chiamano la polizia giudiziaria: “Abbiamo preso in quasi flagranza un nostro dipendente infedele, venite ad arrestarlo”. La Polizia giudiziaria arriva e che fa? Lo libera: in Italia, per appropriazione indebita e truffa, anche pluriaggravate, non si può arrestare. Siamo l’unico paese al mondo in cui l’amministratore o il dirigente che ruba non può finire in carcere, né prima né dopo il processo (anche perché la prescrizione scatta dopo 7anni e mezzo). Per questo, in casi simili, alcuni pm di Milano han preso a contestare il furto aggravato che, essendo previsto per i ladri di strada, prevede pene altissime, fino a 20 anni, con prescrizione ‘lunga’. Non so se  questa impostazione giuridica reggerà.  Ma, se potessimo di nuovo considerare le banche come servizi pubblici, potremmo contestare il peculato, che ha pene più alte e prescrizioni più lunghe”.

sabato 26 settembre 2009

Libertà di stampa

Firma l'appello di "Repubblica"

Famiglie allargate

Secondo il pontefice il divorzio, la convivenza e le famiglie allargate rovinano inoltre la vita di molti bambini, spesso «privati dell'appoggio dei genitori, vittime del malessere e dell'abbandono», e «che si sentono orfani non perchè figli senza genitori, ma perchè figli che ne hanno troppi». «La Chiesa non può restare indifferente davanti alla separazione dei coniugi e ai divorzi - ha detto papa Ratzinger rivolgendosi ai presuli del grande paese sudamericano - davanti alla rovina delle famiglie, e dalle conseguenze create nei figli dal divorzio. Questi, per essere istruiti ed educati, hanno bisogno di riferimenti estremamente precisi e concreti, di genitori determinati e certi che in modo diverso concorrano alla loro educazione.
Ora - ha aggiunto - è proprio questo principio che la pratica del divorzio sta minando e compromettendo con la cosiddetta famiglia allargata e mobile, che moltiplica i padri e le madri». «Questa situazione, come l'inevitabile interferenza e intreccio di relazioni - ha concluso il papa - non può non generare conflitti e confusioni interne, contribuendo a crescere e imprimere nei figli una tipologie alterata di famiglia, assimilabile in qualche modo proprio alla convivenza, a causa della sua precarietà ».
Fonte, "Il Sole 24 Ore", 25/09/2009

Commento di Vauro su "Il Manifesto", 26/09/2009:
familgie allargate

venerdì 25 settembre 2009

per chi suona la campanella

per chi suona la campanella

Condoni e sinistra

da G I U S TA M E N T E di Bruno Tinti
(il fatto quotidiano di oggi)

Condoni,
indietro a sinistra

Periodicamente la sinistra ti fa incazzare. Ultima
occasione: lo scudo fiscale.
Tutti i partiti della sinistra si sono indignati per via
dell’emendamento che assicura l’amnistia agli evasori
fiscali e ai falsificatori di bilancio. Non sto a ripetere le
frasi grondanti di retorica pronunciate da esponenti di
vertice e peones vari perché ci incazza ancora di più.
Il fatto è che la sinistra dimentica che i condoni (lo scudo
fiscale è un condono) dal 73 al 95 li hanno fatti Governi
presieduti da democristiani e, l’ultimo, da Dini, con il suo
appoggio determinante. E pare un po’ strano che ci
siano condoni buoni e condoni cattivi.
Ma soprattutto la sinistra dimentica che non ha titolo
per indignarsi dell’impunità per i reati tributari e il falso
in bilancio agganciata allo scudo fiscale; per l’ottima
ragione che questa impunità preesiste allo scudo fiscale
e trova la sua origine in due leggi fatte apposta per non
perseguire questi reati. La prima, la legge che “punisce” i
reati tributari (L. 74/2000), è stata emanata da un
Governo presieduto da D’Alema (Ministro delle Finanze
Visco); e il Parlamento (a maggioranza di sinistra) l’ha
stravolta al punto che ormai di processi per reati
tributari non se ne fanno più. Perché? Per tante ragioni
troppo tecniche per spiegarle qui. Una per tutte: perché
ci sono soglie di punibilità altissime: un’evasione di
100.000 euro all’anno (per ogni imposta, quindi 100.000
per Irpef e 100.000 per Iva) non è penalmente rilevante;
avete capito bene: ricavi non dichiarati per circa un
quarto di milione all’anno non meritano un processo
penale. La seconda, la legge sul falso in bilancio (L.
61/2002) è stata fatta dal governo Berlusconi per le note
ragioni (serviva per cavarlo dai guai nei processi a suo
carico); solo che poi, una volta conseguito lo scopo, la
legge è rimasta lì e si è applicata a tutti gli altri
falsificatori di bilancio italiani. Così, dal 2002, anche di
processi per falso in bilancio non se ne fanno più.
Quando, dal maggio 2006 al maggio 2008, il
Governo Prodi ha avuto la concreta possibilità
di modificare e abrogare queste leggi, s’è guardato
bene dal farlo. E sì che in quel governo c’era gente
che, nella precedente legislatura, si era stracciata le
vesti, aveva fatto sit in fuori del Parlamento e
proclamato che, se fosse tornata al governo, per
prima cosa avrebbe abrogato le leggi vergogna. Come
è finita lo sappiamo tutti. E, se Berlusconi e soci oggi
fanno un condono degno del “cartello di Medellìn”
(lo ha detto Anna Finocchiaro), la colpa è
dell’insipiente opposizione che è rimasta insipiente
anche quando era maggioranza.
Sicché, quando oggi la sinistra recita il consueto
copione e fa finta di ignorare che questi reati non
sono perseguiti da anni per via di leggi fatte apposta
per assicurare l’impunità a questo genere di
delinquenti; e che lei stessa le ha emanate o nulla ha
fatto, pur potendo, per abrogarle; ecco, come ho
detto, è una cosa che fa incazzare.

giovedì 17 settembre 2009

Giornalismo di servizio

... o Al servizio ???

Un Venerdì di qualche settimana fa...

copertina Venerdìriporta in copertina un trafiletto...

particolare Venerdì"SCIENZE: James Lovelock, l'ecologista di Gaia, ha una ricetta per la terra: <<Solo il nucleare può aiutarci>>

Se una persona superficiale smette di leggere, cosa deve pensare? "Se lo dice lui non c'è altro da fare..."
E invece se uno legge l'articolo scopre qualcos'altro...

trafiletto Venerdì
"E l'Italia, poi... Nel vostro Sud il solare sarebbe la scelta migliore. E siete ancora più fortunati perché avete un ottimo potenziale per l'energia geotermica. In Italia c'è meno bisogno di nucleare che in altri Paesi, ... che hanno meno alternative".

Ogni commento è superfluo.

domenica 13 settembre 2009

martedì 8 settembre 2009

Berlusconi e la libertà di stampa (e di opinione)

"Che sia in pericolo la libertà di stampa è una barzelletta raccontata dalla minoranza comunista e cattocomunista e dai suoi giornali, che sono purtroppo il 90% della stampa.
Il mio gradimento veleggia verso il 70%. La maggioranza degli italiani vorrebbe essere come me, si riconosce in me e condivide i miei comportamenti".

Sono parole del nostro Presidente del Consiglio, sulle quali faccio alcune rapide considerazioni.

1) Se il 90% della stampa è di centrosinistra, significa che solo il 10% di chi legge il giornale tutti i giorni è di destra. Di conseguenza, la grande maggioranza di quelli che sostengono Berlusconi non leggono il giornale, ma si informano in altro modo (cioè attraverso la televisione) sulle vicende italiane e mondiali.

2) Da questo discende che, se il 70% degli italiani sostiene e "gradisce" Berlusconi, significa che queste persone sono influenzate dall'informazione televisiva, che lui controlla direttamente (attraverso la proprietà dei canali mediaset) o indirettamente (attraverso i poteri di nomina della tv pubblica del governo).

3) Praticamente Berlusconi ammette che l'opposizione in Italia ha un'influenza limitatissima nella formazione della pubblica opinione, che è in gran parte in mano alla maggioranza che sostiene il suo governo. Insomma: il suo stesso ragionamento certifica che la libertà di stampa e di opinione in Italia sono a rischio.

Non è un autogol?

Per una volta sono d'accordo con lui, che pochi giorni fa aveva
affermato: "Povera Italia, con questa informazione..."

lunedì 7 settembre 2009

Gabanelli, Fazio, Dandini e l'incerto futuro di Raitre

Corriere della Sera.it
Maurizio Costanzo sta per tornare in Rai, su Raitre, ma il direttore Paolo Ruffini non lo sa. Con chi sta trattando? A dare ascolto al tam tam di Viale Mazzini, sulla poltrona della rete ci sarà Giovanni Minoli. Ovviamente è una situazione paradossale, ma tutti fanno finta di non sapere o di essere stati colti di sorpresa, a cominciare dal presidente Paolo Garimberti che non ha inserito Leggi ancora...


A rischio la truppa di REPORT !?

domenica 6 settembre 2009

Simpatia e resistenza

Finalmente, e con piacere, leggo un intervento ecclesiasitco "istituzionale" che parla in modo che mi sembra positivo e bello del rapporto tra Chiesa e mondo.


Mi riferisco all'intervento di Mons. Crociata, segretario della CEI, all'assemblea di Azione Cattolica.


Ha sottolineato la necessità di non cedere alla "sindrome d'assedio, proprio di chi vede attorno a sé nemici e minacce alla fede e alla Chiesa" e, d'altra parte, di non fare come chi  "indulge, più o meno consapevolmeinsente, alla mentalità corrente, si lascia dettare dalle mode del momento il criterio di giudizio alla fine determinante anche sul piano dottrinale e morale".


Ha invitato i fedeli ad essere "Chiesa di popolo", capaci di "farsi carico inseparabilmente della propria vita e della comunità umana in cui è inserita, condividendone angosce e speranze". Una "Chiesa fatta di credenti che resistono, ma che pensano e operano come se portassero il peso e la grazia della fede di tutti, oltre gli stessi confini battesimali".


"Simpatia" e "resistenza" le due parole d'ordine. Cioè un "giudizio di partenza positivo, pieno di speranza" verso il mondo e al tempo stesso la resistenza irriducibile "al mondano e alle sue regole".


Parole che mi sembrano luminose, una volta tanto... Riportate dalla versione cartacea di "Avvenire" di oggi, eppure "purgate" dai riferimenti più belli dalla versione online dello stesso giornale. Lì non si parla di "sindrome d'assedio", e c'è la "resistenza", ma, guarda un po', non la "simpatia"... Un giornalista che ha giudicato troppo aperto il suo pastore, sentendosi forse "assediato" e temendo di essere troppo "simpatico"...

mercoledì 2 settembre 2009

Chiesa e prudenza

http://www.corriere.it/politica/09_settembre_02/La_prudenza_mancata_e_le_conseguenze_di_un_danno_enorme_vittorio_messori_b7b08caa-977f-11de-b29b-00144f02aabc.shtml


Vi prego leggete quest'articolo di  Vittorio Messori, uscito oggi sul Corriere della Sera. L'esimio scrittore cattolico, rinnovando stima e solidarietà con Boffo, si arrampica in un elogio della "prudenza", sostenendo che vicende oscure e dubbie come quella che ha coinvolto l'Avvenire apportino danno all'immagine della Chiesa. Vi copio i passi per me salienti:


"Praticando la storia della Chiesa, ne ammiravo una costante: cardinali e vescovi hanno sempre accom­pagnato a ogni virtù quella della pruden­za, vegliando occhiutamente per stornare i pericoli.


Ci chiediamo che sia successo ora. In ef­fetti, dopo la sentenza del 2004, la pruden­za tradizionale avrebbe suggerito di chiede­re al «condannato» di defilarsi, assumen­do altre cariche, meno esposte a ricatti e a scandali. E questo anche se si fosse tratta­to di un equivoco, di una vendetta, di un errore giudiziario.


Plutarco loda Cesare che ripudiò la mo­glie sulla base di sospetti inconsistenti, di­cendo che il prestigio del Capo di Roma non tollerava ombre, pur se inventate. La sentenza di Terni è contestabile? Tutto è davvero una «patacca»? Se sarà dimostra­to, come crediamo e speriamo, tireremo un sospiro di sollievo. Ma, intanto, un uomo immagine della Chiesa italiana ha campeggiato e campeggerà a lungo sulle prime pagine, sospettato dei gusti «diversi» la cui ombra grava oggi, più che mai, sugli ambienti clericali.


Il caso prima o poi sarebbe venuto alla luce, e in modo malevolo: perché, allora, attendere 5 anni senza cautelarsi, diminuendo la visibilità? E questo, pure in caso di coscienza limpida. Se un giornale ha «sbattuto il mostro in prima pagina», è perché car­dinali e vescovi cui competeva non lo han­no destinato ad altri incarichi, lontani dalle aggressioni politiche. "


ora, a parte il fatto che se fossi omosessuale mi girerebbero parecchio le scatole (gusti "diversi", da chi? e poi "gusti"? come quelli del gelato...che volgarità! per non parlare di «sbattuto il mostro in prima pagina»)


Ma poi, vi sembra che Gesù Cristo si sia mai peritato, per prudenza e rispetto al prestigio di chiccessia, di dire o fare alcunchè di sconveniente nella sua vita, fino a morire di una delle più infamanti morti del tempo? O forse i pubblicani e le prostitute del vangelo esibivano certificati di eterosessualità per essere ammessi alla sua tavola?


Quanto al fatto che nella storia (scusami Messori ma tu mi tocchi in un nervo scoperto...) gli alti prelati abbiano "accom­pagnato a ogni virtù quella della pruden­za, vegliando occhiutamente per stornare i pericoli"... mi verrebbe da osservare: i pericoli per chi? No, perché dopo le crociate, gli Indios, le streghe e gli scienziati scomunicati, si potrebbe dubitare che, almeno nel '900, tale atteggiamento prudente ( verso "uomini della provvidenza", teorici dello sterminio di massa, e via dicendo) abbia proprio premiato...Forse qualche voce più fiera contro la barbarie umana avrebbe potuto levarsi e, dico la verità, qualunque uomo di chiesa se ne fosse assunto la responsabilità, nessuno avrebbe fatto caso ai suoi "gusti", diversi o non.


 

martedì 1 settembre 2009

Io sono Superman

Forse avete sentito che Berlusconi ha intimato ai comissari europei di tacere (!) e lasciar parlare solo il Presidente, altrimenti chiederà che siano "dimissionati" (da chi?!).


Forse avete anche sentito che non risponderà alle domande di un giornale il cui direttore ha evaso le tasse. Come se un medico non volesse curare un ferito perché è stato autore di una rissa.


Ma forse vi siete persi il tono e lo sguardo con cui ha detto queste cose. Guardate se volete il Tg2 di stasera (soprattutto da 2'24'' alla fine), concludendo con parole lievemente confuse, deliranti, la voce impastata, il volto teso. Uno squilibrato? Un cane che si sente ormai preso al laccio e morde disperato il guinzaglio che inesorabilmente lo stringe?