martedì 24 febbraio 2009

Harvey Milk


Sean Penn ha vinto strameritatamente l'Oscar come migliore attore per Milk, film dedicato alla vita e alla tragica morte del primo attivista gay statunitense ad una carica pubblica, come consigliere comunale di S. Francisco, nel 1977.


http://www.barilive.it/news/news.aspx?idnews=12612


Vi giro l'ottima recensione e vi invito a vedere queto film per i seguenti motivi:



  1. S.Penn è mostruosamente bravo, sensuale, vero, carismatico, camaleontico. Riesce a inchiodarti e ti mostra con una naturalezza totale quanto l'amore e l'erotismo...non abbiano sesso, ma solo bellezza da regalare, costringendoti, anche a scoprirti più inibito e più spaventato di quanto non vorresti a riguardo

  2. Il film è americano a dimostrazione che, nonostante tutto, l'America resta, almeno una parte di essa, capace di affrontare senza remore questioni scottanti fuori dagli schemi, oppure dentro certi schemi ma col coraggio della provocazione. nessun regista o attore italiano potrebbe, temo, eguagliare il livello di questo film, nè per doti artistiche (sigh!!!!), nè per coraggio.

  3. La storia. Io mi sono vergognata, da laureata in storia, di non aver mai saputo, se non in maniera vaghissima, che esistesse una lotta per i diritti civili gay datata anni '60-70 con illustri prcedenti nel passato, parallela alle altre più note per gli afro-americani e per le donne. Certo non è esattamente una pagina di storia da manuale italiano, no? Noi la questione la lasciamo a Povia....

  4. La speranza. E' la parola finale del film, un invito a credere che la strada della libertà, anche se insanguinata, è più lunga, luminosa e longeva (chi ha visto il film capisce), della "banalità del male".


Guardatelo!

I medici non denunceranno!

FNOMCEO: DOCUMENTO DEL CONSIGLIO NAZIONALE SUL DDL "SICUREZZA"







La Federazione Nazionale dei Medici (FNOMCEO), riunita a Roma in Consiglio nei giorni 20 e 21 febbraio, ha espresso all'unanimità un documento di "forte dissenso" nei confronti dell'emendamento al DDL "Sicurezza" che abrogherebbe il divieto, per i medici, di denunciare alle autorità gli immigrati irregolari che si rivolgono al SSN






 


 

IL CONSIGLIO NAZIONALE DELLA FNOMCeO,

 

RIUNITO IN ROMA IN DATA 20 E 21.02.09,

 

ESPRIME VIVA PREOCCUPAZIONE E FORTE DISSENSO PER I CONTENUTI DEL DISEGNO DI LEGGE, APPROVATO DAL SENATO IL 5 FEBBRAIO E IN DISCUSSIONE ALLA CAMERA, CHE ABROGA IL DIVIETO DI DENUNCIA, DA PARTE DEL MEDICO, DEGLI IMMIGRATI IRREGOLARI IN OCCASIONE DI PRESTAZIONI SANITARIE.

 

EVIDENZIA COME TALE PROCEDURA SIA IN NETTO CONTRASTO CON I PRINCIPI DELLA DEONTOLOGIA MEDICA, ESPRESSI IN PARTICOLARE DAL GIURAMENTO PROFESSIONALE E DALL’ART. 3 DEL CODICE DEONTOLOGICO, CHE IMPONGONO AI MEDICI DI CURARE OGNI INDIVIDUO SENZA DISCRIMINAZIONI LEGATE ALL’ETNIA, ALLA RELIGIONE, AL GENERE, ALL’IDEOLOGIA, DI MANTENERE IL SEGRETO PROFESSIONALE E DI SEGUIRE LE LEGGI QUANDO NON SIANO IN CONTRASTO CON GLI SCOPI DELLA PROFESSIONE.

 

IL CONSIGLIO NAZIONALE DELLA FNOMCEO,

 

RIBADENDO CHE LE INFRAZIONI DEL CODICE DEONTOLOGICO SONO SANZIONABILI DAGLI ORDINI DI APPARTENENZA, SEGNALA COMUNQUE CHE LA POSSIBILITÀ DI DENUNCIA CREERÀ PERCORSI CLANDESTINI DI CURA, SOTTRAENDO AL CONTROLLO DELLA SANITÀ PUBBLICA LE PATOLOGIE DIFFUSIVE EMERGENTI CHE RAPPRESENTANO UN GRAVE PERICOLO PER OGNI INDIVIDUO E PER LA SOCIETÀ TUTTA E CHE OGGI SONO MONITORATE E CONTROLLATE.

 

IL CONSIGLIO NAZIONALE SI APPELLA AL PARLAMENTO CON UN FERMO RICHIAMO ALLE SUPERIORI ESIGENZE DI TUTELA DELLA SALUTE OLTRE CHE AGLI IMPRESCINDIBILI PRINCIPI DI SOLIDARIETÀ, PATRIMONIO STORICO DELLA NOSTRA NAZIONE.

 

IL CONSIGLIO NAZIONALE DELLA FNOMCEO SARÀ VICINO AI COLLEGHI CHE DOVESSERO INCORRERE IN PROCEDIMENTI SANZIONATORI PER AVER OTTEMPERATO AGLI OBBLIGHI DEONTOLOGICI.

 


martedì 17 febbraio 2009

Appello testamento biologico

Continuo a martellarvi, ma mi pare importante vista l'aria che tira.


Se volete, firmate l'appello con primo firmatario Ignazio Marino per una legge che lo consenta davvero. "Che confermi il diritto alla salute ma non il dovere alle terapie". Ci si avvia verso le 100,000 firme.


http://testamentobiologico.ilcannocchiale.it/?r=151504

domenica 15 febbraio 2009

Il commento di Ignazio Marino al Disegno di Legge del PdL sul testamento biologico

Vale la pena ascoltarlo, se avete un po' di tempo


http://temi.repubblica.it/micromega-online/testamento-biologico-marino-da-governo-legge-inutile-e-aberrante/


Questo il link al Disegno di Legge stesso.


Qualche citazione:


Art. 2, comma 2. L'attività medica, in quanto esclusivamente finalizzata alla tutela della vita e della salute, nonché all'alleviamento della sofferenza non può in nessun caso essere orientata al prodursi o consentirsi della morte del paziente, attraverso la non attivazione o disattivazione di trattamenti sanitari ordinari e proporzionati alla salvaguardia della sua vita o della sua salute, da cui in scienza e coscienza si possa fondatamente attendere un beneficio per il paziente.


Art 5, comma 6.Alimentazione ed idratazione, nelle diverse forme in cui la scienza e la tecnica possono fornirle al paziente, sono forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze e non possono formare oggetto di Dichiarazione Anticipata di Trattamento.


Estratti dall'Art. 6. Le Dichiarazioni Anticipate di trattamento (DAT) non sono obbligatorie né vincolanti [...] e sono raccolte esclusivamente da un notaio a titolo gratuito. Alla redazione della dichiarazione interviene un medico abilitato all'esercizio della professione che sottoscrive la Dichiarazione Anticipata di Trattamento. [...] la Dichiarazione ha validità di tre anni, termine oltre il quale perde ogni efficacia.


Sbagliato, inutile, inapplicabile. E hanno il coraggio di chiamarlo testamento biologico... 

Testamento biologico: dalla tecnica all'etica

Scusate se insisto sull'argomento, ma penso di doverlo fare, sia per la sua importanza che per il caos che si è creato su di esso (ho visto un "Porta a Porta" qualche giorno fa in cui la tesi finale era che tutti la pensano diversamente e che l'unica soluzione è fare tutte le terapie a tutti...).


Parto dagli aspetti che mi sembrano "oggettivi":



  1. ciascuno ha il diritto di rifiutare i trattamenti medici (art. 32 della Costituzione). Il rifiuto consapevole di un trattamento medico è un diritto e non costituisce eutanasia, neppure passiva;

  2. chi non è in grado di esprimere un valido consenso non può godere di questo diritto e, in molti casi, non si sa chi debba decidere per lui. E' il caso dello stato vegetativo ed è per questo che da anni si pensa ad una legge per il cosiddetto "testamento biologico"

  3. la nutrizione artificiale è un trattamento medico, al pari della ventilazione meccanica, per cui esistono linee guida precise. Chi dice il contrario o ha idee molto vaghe sulla medicina o è in mala fede (come ha detto efficacemente Ignazio Marino, "lo prescrive il medico e non il cuoco"). Nello stato vegetativo è generalmente indicato ed efficace (Eluana è sopravvissuta per anni!), nella demenza grave è generalmente un accanimento terapeutico (i malati muoiono comunque).  

  4. credo che abbiamo bisogno di una legge che regolamenti questi aspetti, con cautela, riducendo al minimo necessario gli aspetti "burocratici"


Finisco con uno spunto per un dibattito "etico" (o esistenziale), in particolare per gli amici credenti. I più "aperti" dicono che ognuno deve decidere secondo la sua coscienza, e a volte sembra sottointeso che un Cattolico dovrà scegliere di prolungare al masimo la sua sopravvivenza perché la vita è sacra e questo è il "bene". Siamo sicuri che il valore della vita presupponga che la vita vada prolungato al massimo a tutti i costi? Possiamo sottrarre queste scelte al dominio della morale (è bene, è male, è peccato), inducendo pericolosi sensi di colpa, in modo che ciascuno possa esser aiutato a pensare ciò che sarebbe non buono ma "bello" pe sé e per i suoi cari? 

martedì 10 febbraio 2009

una firma per eluana

Cari amici,


vi rubo 5 minuti di tempo per una riflessione sulla vicenda della povera Eluana Englaro.


A parte il fatto che il dolore di questa gente è finito nel tritacarne della politica, mi hanno particolarmente infastidito due aspetti della vicenda:


1)      Il disprezzo per la Costituzione (che il nostro premier, che su quella Carta ha giurato, definisce “filosovietica” dimostrando che ignora la storia oltre al diritto);


2)      La continua ingerenza nella vita politica del Paese da parte del Vaticano, che ha dato il suo plauso a Berlusconi per il “coraggio” nel varare il decreto legge e ha invece bacchettato sulle mani il Presidente della Repubblica perché ne ha rifiutato la firma.


Arriverà il momento in cui Berlusconi proverà a fare un decreto legge per sovvertire una sentenza di condanna nei suoi confronti?


Per dare sostanza al dissenso può valere la pena sottoscrivere l’appello di un’associazione che si chiama Libertà e Giustizia, che potete trovare al link sotto.


L’associazione è stata fondata da personalità di spicco della società civile (Zagrebelsky, Eco, Biagi, Veronesi) di destra e di sinistra, laici e non, ed ha come missione la tutela della Costituzione e i valori cardine del nostro ordinamento, e promuove il rispetto del principio di separazione tra Stato e Chiesa. Non è un partito né aspira a diventarlo: è un’iniziativa della società civile.


Il link per la sottoscrizione dell’appello è:


http://www.libertaegiustizia.it/appelli/dettaglio_appello.php?id_appello=11


Oppure si può firmare su www.repubblica.it


Le firme sono già oltre 100mila, ci vogliono 30 secondi per aggiungere la tua.


È bene che certe persone si rendano conto che non siamo tutte pecore.


A beneficio di quanti pensano che tutto sommato non ci sia un’emergenza democratica nel nostro Paese riporto questa frase di Bobbio:


Il cammino della democrazia non è un cammino facile. Per questo bisogna essere continuamente vigilanti, non rassegnarsi al peggio, ma neppure abbandonarsi ad una tranquilla fiducia nelle sorti fatalmente progressive dell’umanità… La differenza tra la mia generazione e quella dei nostri padri è che loro erano democratici ottimisti. Noi siamo, dobbiamo essere, democratici sempre in allarme”.
Un abbraccio a tutti


Enrico G.

sabato 7 febbraio 2009

Medici obbligati alla delazione

Come avrete sentito il recente Ddl per la sicurezza, già approvato in prima lettura dal Senato, prevede la possibilità per i medici di denunciare gli immigrati irregolari.  La cosa di per sé potrebbe non sembrare così grave, se, come ha detto il Nostro, non si tratta di un obbligo, anche se questo sarebbe probabilmente un drammatico modo di allontanare gli stranieri clandestini dai Pronto Soccorso, con conseguenze facilmente immaginabili



  • sulla diffusione di malattie infettive (perché un clandestino con la TBC dovrebbe farsi espellere?)

  • sulla salute dei bambini le cui madri potrebbero temere una denuncia (non a caso i pediatri si sono schierati per primi contro il provvedimento).


Il problema ulteriore è che in realtà si tratta di un obbligo. Infatti un emendamento allo stesso disegno di legge prevede l'istituzione del reato di immigrazione clandestina. Il medico del Pronto Soccorso ha funzione di pubblico ufficiale e in quanto tale ha l'obbligo di denuncia dei reati per cui si deve procedere d'ufficio (compreso quindi quello di essere semplicemente un clandestino). Chi non lo fa potrebbe andare in contro al reato di omessa denuncia di reato (art. 361 c.p.).


Vi prego di aderire in ogni modo che potete avere alle proteste contro questo progetto di legge che rappresenta uno dei passi verso la barbarie che mi pare si stiano compiendo in questi giorni. Come ha detto il nostro Ministro dell'Interno, dobbiano essere "cattivi e determinati". Non ha specificato fino a che punto. La storia del Novecento dimostra che si può fare anche di meglio...



 

mercoledì 4 febbraio 2009

Il discorso di Robert Kennedy contro il PIL





Era il 18 marzo del 1968. Tre mesi prima di essere assassinato in un hotel di Los Angeles, in un discorso all’Università del Kansas, Robert Kennedy per primo mette in discussione il Prodotto Interno Lordo (PIL) come mezzo per misurare il benessere di un paese.


Da allora sono passati quarant’anni ma non è cambiato quasi nulla. Continuiamo a misurare il benessere delle nazioni con il PIL. D’altra parte l’idea che questo indice non significhi più un granché ha raggiunto tanti. Basta ricordare che sul tema c’è stata una conferenza internazionale il 19 e 20 novembre 2007. Il titolo era significativo, “Beyond GDP” - ovvero “Oltre il PIL” - così come i nomi degli organizzatori: Commissione europea, Parlamento Europeo, OCSE e WWF. E il presidente francese Nicolas Sarkozy ha dato l’annuncio che due premi Nobel per l’economia - Joseph Stiglitz e Amartya Sen -, avrebbero studiato nuovi indicatori di crescita per il suo paese.


Per chi vuole approfondire la questione vi segnalo l’articolo Dal PIL al BIL. Costruire il Benessere Interno Lordo, mentre chi è interessato al testo integrale del discorso può andare qui. Finisco con il link alla registrazione audio del discorso.

domenica 1 febbraio 2009

La Regola, i lefebvriani e il relativismo

Il ritorno sulla scena della cupa congrega lefebvriana un pregio ce l'ha: ci rammenta di quanta ottusità e di quale durezza fosse intrisa la Regola, non solo religiosa, contro la quale divampò negli anni Sessanta la rivoluzione dei costumi e delle idee. La Chiesa giovannea, decidendo di essere parte viva e attiva di una società in tumulto, fece parte a pieno titolo, generosamente, di quella stagione di liberazione: non per caso Papa Ratzinger, che è un influente intellettuale di destra, è così reticente nel ricordare il Vaticano II. Noi che siamo cresciuti in quel clima, nel progressivo allentarsi di ogni vecchia norma, di ogni rigidità etica, oggi non siamo così stupidi da non accorgerci che il prezzo da pagare è stato il disordine, spesso anche privato. Ma riudire, quarant' anni dopo, la presunzione e la menzogna della Norma, risentire le voci arroganti di questi maestrini della Tradizione, riprovare il brivido raggelante di quel fanatismo, ci aiuta ad amare di più la nostra faticosa, sudata libertà, la generosità del dubbio e il rispetto dell' imperfezione. Ciò che i nuovi reazionari chiamano "relativismo" (che monsignor Lefebvre per primo denunciò come vizio satanico) è solo una maniera malevola di definire la libertà. -


 Michele Serra, Repubblica, 31 gennaio 2009  


 


Leggendo questo commento mi venivano in mente due contraddizioni legate alla revoca della scomunica ai lefebvriani:


1) un gesto che dovrebbe essere ecumenico (la revoca della scomunica agli "eretici") avviene proprio nei confronti dei più fieri (e non pentiti) avversari dell'ecumensimo


2) accettare gente così nella Chiesa mi pare richieda una dose di relativismo più che sufficiente a riammettere teologi dela liberazione, Kung, Sobrino, etc


Anche dal punto di vista razionale, il Cattolicesimo geometrico e tetragono della Chiesa ratzingeriana mi pare davvero non regga. Quanto dovremo aspettare per andare oltre o, semplicemente, ripartire dal Concilio (il cui recente anniversario non so se è stato neppure celebrato dallo Stato Pontificio)?