domenica 15 febbraio 2009

Testamento biologico: dalla tecnica all'etica

Scusate se insisto sull'argomento, ma penso di doverlo fare, sia per la sua importanza che per il caos che si è creato su di esso (ho visto un "Porta a Porta" qualche giorno fa in cui la tesi finale era che tutti la pensano diversamente e che l'unica soluzione è fare tutte le terapie a tutti...).


Parto dagli aspetti che mi sembrano "oggettivi":



  1. ciascuno ha il diritto di rifiutare i trattamenti medici (art. 32 della Costituzione). Il rifiuto consapevole di un trattamento medico è un diritto e non costituisce eutanasia, neppure passiva;

  2. chi non è in grado di esprimere un valido consenso non può godere di questo diritto e, in molti casi, non si sa chi debba decidere per lui. E' il caso dello stato vegetativo ed è per questo che da anni si pensa ad una legge per il cosiddetto "testamento biologico"

  3. la nutrizione artificiale è un trattamento medico, al pari della ventilazione meccanica, per cui esistono linee guida precise. Chi dice il contrario o ha idee molto vaghe sulla medicina o è in mala fede (come ha detto efficacemente Ignazio Marino, "lo prescrive il medico e non il cuoco"). Nello stato vegetativo è generalmente indicato ed efficace (Eluana è sopravvissuta per anni!), nella demenza grave è generalmente un accanimento terapeutico (i malati muoiono comunque).  

  4. credo che abbiamo bisogno di una legge che regolamenti questi aspetti, con cautela, riducendo al minimo necessario gli aspetti "burocratici"


Finisco con uno spunto per un dibattito "etico" (o esistenziale), in particolare per gli amici credenti. I più "aperti" dicono che ognuno deve decidere secondo la sua coscienza, e a volte sembra sottointeso che un Cattolico dovrà scegliere di prolungare al masimo la sua sopravvivenza perché la vita è sacra e questo è il "bene". Siamo sicuri che il valore della vita presupponga che la vita vada prolungato al massimo a tutti i costi? Possiamo sottrarre queste scelte al dominio della morale (è bene, è male, è peccato), inducendo pericolosi sensi di colpa, in modo che ciascuno possa esser aiutato a pensare ciò che sarebbe non buono ma "bello" pe sé e per i suoi cari? 

6 commenti:

  1. L'altro giorno ho incontrato una mia collega che diceva:
    "non è giusto, morire così non è naturale... è un omicidio"
    ed io le ho risposto:
    "è vero, anch'io sono per la morte naturale, quindi niente nutrizione artificiale! senza uno morirebbe 'naturalmente', no?!"
    ma non sono stato convincente, eppure mi sembrava una posizione "ragionevole"...bah!

    L'importante è che con la scusa di Eluana non si prendano la briga di modificare con legge una triplice sentenza della magistratura, il che costituirebbe un gravissimo precedente (quello che hanno tentato di fare...)

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  2. L'altro giorno ho incontrato una mia collega che diceva:
    "non è giusto, morire così non è naturale... è un omicidio"
    ed io le ho risposto:
    "è vero, anch'io sono per la morte naturale, quindi niente nutrizione artificiale! senza uno morirebbe 'naturalmente', no?!"
    ma non sono stato convincente, eppure mi sembrava una posizione "ragionevole"...bah!

    L'importante è che con la scusa di Eluana non si prendano la briga di modificare con legge una triplice sentenza della magistratura, il che costituirebbe un gravissimo precedente (quello che hanno tentato di fare...)

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  3. E' proprio quello che si preparano a fare. Una legge in cui il testamento biologico debba essere depositato dal notaio (!) e che non possa comunque comprendere disposizioni sulla nutrizione artificiale, da somministrare comunque (http://www.corriere.it/cronache/09_gennaio_27/disegno_legge_testamento_biologico_scade_ogni_tre_anni_margherita_de_bac_9e1b1ac8-ec42-11dd-be73-00144f02aabc.shtml).

    E purtroppo anche il PD, nella sua mozione al Senato (http://www.partitodemocratico.it/dettaglio/71227/Dichiarazioni_anticipate_di_trattamento_sanitario), peraltro bocciata, chiede che "l’idratazione e l’alimentazione, indicate nelle diverse forme in cui la scienza e la tecnica possono fornirle al paziente", non siano "assimilate all’accanimento terapeutico" e siano "comunque e sempre garantite al paziente fino alla fine della vita" (anche nei malati terminali??!).

    Vi stupite che il povero Ignazio Marino minacci il referendum?

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  4. E' proprio quello che si preparano a fare. Una legge in cui il testamento biologico debba essere depositato dal notaio (!) e che non possa comunque comprendere disposizioni sulla nutrizione artificiale, da somministrare comunque (http://www.corriere.it/cronache/09_gennaio_27/disegno_legge_testamento_biologico_scade_ogni_tre_anni_margherita_de_bac_9e1b1ac8-ec42-11dd-be73-00144f02aabc.shtml).

    E purtroppo anche il PD, nella sua mozione al Senato (http://www.partitodemocratico.it/dettaglio/71227/Dichiarazioni_anticipate_di_trattamento_sanitario), peraltro bocciata, chiede che "l’idratazione e l’alimentazione, indicate nelle diverse forme in cui la scienza e la tecnica possono fornirle al paziente", non siano "assimilate all’accanimento terapeutico" e siano "comunque e sempre garantite al paziente fino alla fine della vita" (anche nei malati terminali??!).

    Vi stupite che il povero Ignazio Marino minacci il referendum?

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  5. Mi consola che la filosofa condivida la mia convinzione che la sopravvivenza a tutti i costi non coincide con il bene! Chi lo spiegherà ai catto-clericali che ci riempiono di prediche sulla vita?
    Aggiungo un pensiero: sembra che il Cristiano debba accettare ed abbracciare la sofferenza come Cristo la Croce. Ma Cristo ha abbracciato la Croce? A me risulta che l'abbia portata bestemmiando ("Mio Dio perché mi hai abbandonato?"), in nome di qualcosa di più grande. Ecco, di quel qualcosa di più grande, che davvero potrebbe orientare le nostre scelte, invece, gli uomini di Chiesa oggi sembra non abbiano interesse a parlare. Meglio moltiplicare i divieti. Tempi bui...

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  6. Mi consola che la filosofa condivida la mia convinzione che la sopravvivenza a tutti i costi non coincide con il bene! Chi lo spiegherà ai catto-clericali che ci riempiono di prediche sulla vita?
    Aggiungo un pensiero: sembra che il Cristiano debba accettare ed abbracciare la sofferenza come Cristo la Croce. Ma Cristo ha abbracciato la Croce? A me risulta che l'abbia portata bestemmiando ("Mio Dio perché mi hai abbandonato?"), in nome di qualcosa di più grande. Ecco, di quel qualcosa di più grande, che davvero potrebbe orientare le nostre scelte, invece, gli uomini di Chiesa oggi sembra non abbiano interesse a parlare. Meglio moltiplicare i divieti. Tempi bui...

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