domenica 11 ottobre 2009

La giustizia è uguale per tutti?

No, non mi riferisco al Lodo Alfano, ma ai recenti sviluppi processuali relativi ai fatti di Genova del 2001, che continuano a restare nella mia mente una delle pagine più buie della nostra storia recente.


Una sentenza di secondo grado condanna alcuni black bloc a pene più che esemplari, fino a 15 anni, per devastamenti e saccheggi. Più che per alcuni casi di omicidio.


Giusta severità. qualcuno potrebbe dire. Peccato che nello stesso processo vengano assolte le "tute bianche", i manifestanti che parteciparono agli scontri con la polizia, con la motivazione che la colpa di quegli scontri fu nella carica immotivata della polizia.


Quella stessa polizia i cui agenti non sono stati mai neppure processati per la morte di Carlo Giuliani, che morì proprio negli scontri seguiti a quella carica.


Quella stessa polizia i cui capi sono stati in gran parte assolti per le violenze successivamente avvenute presso la scuola Diaz. E che conunque erano già stati promossi per l'impegno e la dedizione dimostrati.


Quella stessa polizia i cui membri sono stati condannati a pene minime, in gran parte prescritte, per i pestaggi avvenuti nella caserma di Bolzaneto. Perché, come i giudici stessi hanno motivato, in Italia non esiste il reato di tortura (evidentemente meno grave che mandare una vetrina in frantumi...) e perché in ogni caso i risultati dell'indagine sono stati stati limitati «per difficoltà oggettive (non ultima delle quali... la scarsa collaborazione delle Forze di Polizia, originata, forse, da un malinteso "spirito di corpo")»


Ma tranquilli, il Capo della Polizia dell'epoca Gianni De Gennaro è stato proprio pochi giorni fa assolto  dall'accusa di aver chiesto ai suoi di mentire.


Per favore, chi in questi giorni, per motivi vari, invoca pene più severe per tutto e per tutti si ricordi che in uno Stato di Polizia (perdonatemi l'espressione enfatica) non necessariamente c'è giustizia. E che le "condanne esemplari", come quella data ai black bloc, fanno paura in un contesto in cui chi sta dalla parte del potere riesce comunque a farla franca.

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