giovedì 17 luglio 2008

Eluana Englaro: la Legge e la Grazia

"Alimentare è un elemento essenziale per ogni essere umano affinché rimanga in vita. Anche la mamma obbliga a mangiare il piccolo che fa i capricci. Eluana è in coma da lungo tempo, ma darle cibo e acqua è ciò che si dà a ogni persona".


Dopo la decisione del tribunale che ha autorizzato la sospensione della nutrizione artificiale mediante sonda di Eluana Englaro, in stato vegetativo permanente da 16 anni, queste sono state le parole di Mons. Fisichella, presidente dell'Accademia Pontificia della Vita (Repubblica, 10.07.2008).


In me hanno suscitato insieme un potente misto di rabbia e riso amaro. Perchè



  1. evidentemente i difensori della vita non hanno idea di cosa sia una vita che cresce: ogni mamma sa che non è possibile "obbligare" nessun bimbo a mangiare (tubo in gola? minacce?), casomai mandarlo a letto senza cena...

  2. checché i benpensanti cattolici ne possano dire, la nutrizione artificiale (altrimenti detta, non a caso, "nutrizione clinica") è una terapia, e per fortuna non è certo "ciò che si dà ad ogni persona". Come per tutte le terapia, le linee guida mediche invitano a considerare indicazioni e controindicazioni. Come per ogni terapia è precondizione per metterla in atto, quando è possibile, il consenso del paziente;

  3. e soprattutto, diavolo!, ha il tono di Piero Angela in "Quark"! Ma che paragone è? Sta parlando di vita, morte, persone, o sta facendo una lezioncina di biologia per la Scuola Media?! Mi risulta che faccia il prete: non sarebbe suo dovere calarsi almeno un po' in quelle viscere umane che il Cristo di Dio volle sue, per patire e gioire insieme a noi?


Contrappongo a queste le parole di Beppino Englaro (padre di Eluana), sulla pagina a fianco dello stesso quotidiano:


"La misericordia delle suore che la curano è ineccepibile, ma - mi scusi, a volte io parlo così - a loro stesse dicevo: "Se mia figlia potesse, vi prenderebbe a pedate". Loro ridevano, il mio grazie è sentito, ma finalmente possiamo dire basta, "no grazie"".


Sofferenza misurata, affetto, dolcezza, ironia, dignità. Grazia. Che ai difensori della Legge, evidentemente, è preclusa.

1 commento:

  1. Mi faccio una domanda e mi rispondo (sarà grave, dottore?).
    Mi rispondo che "buono" e "cattivo" in senso etico c'entrano poco.
    Che se fossi in apparente stato vegetativo soprattutto vorrei un bravo medico che valutasse attentamente e a lungo sia le mie condizioni neurologiche che i dedideri miei e delle persone che mi amano. Che sapesse darmi tutte le cure di cui ho bisogno e anche un po' di più. Che sapesse fermarsi quando è troppo o quando il desiderio mio e dei miei cari è chiaramente quello.
    Per molti di noi la morte (toccatevi, se credete...) non sarà un evento inatteso, ma previsto, forse preparato. Come si dice, l'unica certezza. Auguriamoci che sia davvero "naturale" (cosa che per la povera Eluana non sarà comunque, con o senza distacco della sonda!). Auguriamoci che non sia da soli. Non so se potrà essere "buona" ("eutanasia": ma che vuol dire, davvero?). Potrà essere "bella"?

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