mercoledì 6 ottobre 2010

La Gelmini perde il ricorso contro la riforma della scuola

http://italianimbecilli.blogspot.com/2010/10/la-gelmini-perde-il-ricorso-la-riforma.html


se vivessimo in un Paese civile e libero, la notizia bomba da diffondere attraverso la tv di Stato sarebbe proprio questa: il Consiglio di Stato contesta la riduzione dell'orario degli istituti tecnci e professionali voluta dal ministro Gelmini. Invece il regime continua a nascondere la realtà agli italiani e a fornire numeri inventati e chiacchiere. E' la seconda volta che il Consiglio di Stato boccia la Gelmini e la 'riforma' della scuola. La prima volta è avvenuta l'anno scorso, quando i giudici contestarono i regolamenti del ministro che andavano oltre la delega del Parlamento.

Il progetto scriteriato del governo, declinato sul piano dell'istruzione pubblica, aveva previsto anche la riduzione degli orari negli istituti in oggetto, ne è conseguita una denuncia al Tar del Lazio da parte del mondo della scuola (docenti, genitori, Snals), una denuncia alla quale la Gelmini si era opposta, facendo appello al Consiglio di Stato. Ma il suo ricorso è stato respinto, bocciato dai giudici, per conseguenza le obiezioni dei docenti (e la decisione del Tar) sono state ritenute fondate. Ma certo! Come potrebbe essere diversamente? Riportiamo qui sotto parte della sentenza (scaricabile qui).




'...Considerato che l’appello cautelare non appare assistito da fumus boni iuris, tenuto conto anche del fatto che alla luce del sopravvenuto parere emesso dal Consiglio nazionale della pubblica istruzione l’Amministrazione scolastica non potrebbe esimersi dal rideterminarsi sulla definizione dell’orario complessivo annuale delle lezioni delle seconde, terze e quarte classi degli istituti tecnici e delle seconde e terze classi degli istituti professionali...

P.Q.M.

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) Respinge l'appello (Ricorso numero: 7723/2010)'.
Sempre in un Paese civile e libero, un siffatto governo - e nella fattispecie un simile ministro - dovrebbe dimettersi all'istante. Ma questo in Italia non avviene. Potremmo anche analizzarne i motivi, ma finiremmo per essere esageratamente prolissi. E' sufficiente ricordare agli italiani che il loro voto politico ha consentito a un piduista corruttore di prendere il potere con l'unico scopo di ripararsi dai guai giudiziari, fare leggi per sè e per gli amici mafiosi e attuare il piano criminale di Licio Gelli. Alla luce (torbida) di questo scopo, come potrebbe dimettersi questo governo? E come potrebbe dimettersi la Gelmini con un semplice 'vai a casa' scritto sui cartelli o urlato nelle piazze? L'abbiamo vista tutti, in varie occasioni, fare lo gnorri di fronte alle proteste e, di più, continuare imperterrita a sostenere una propaganda mirata al dissolvimento dell'istruzione pubblica, sciorinando cifre inventate, enunciando menzogne colossali, smanettando beatamente sul telefonino durante le interrogazioni parlamentari. Il menefreghismo di mussoliniana memoria è parte integrante della propaganda, del modus operandi di questo governo e dei suoi accoliti. E d'altra parte, si sa che 'certa gente' non si dimette mai, piuttosto si farebbe ammazzare.

In conclusione, solo una domanda: se neppure il Consiglio di Stato riesce a smuovere la Gelmini, cosa potrebbe occorrere per farla evaporare? Meditiamo?

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