martedì 2 dicembre 2008


L’Italia ha in agenda l’acquisto, di 131 F-35, ovvero cacciabombardieri americani supersonici (cioè capaci di oltrepassare in volo la barriera del suono)


 http://www.paginedidifesa.it/2008/pdd_081137.html



I veivoli in questione sono aerei creati per attaccare fulmineamente e in maniera da essere difficilmente identificabili da radar, in quanto dotati di "bassissima osservabilità".


Da più parti si è mossa un’obiezione all’acquisto italiano di questi strumenti di guerra per due motivazioni principali:



  1. L’Italia rifiuta nella Costituzione la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti, pertanto accetta l’impiego dei propri soldati solo in missioni di "difesa della pace" e non di attacco, che non giustificano, quindi, l’utilizzo degli F-35

  2. Il costo previsto per tale acquisto sarebbe onerosissimo ("25 ed i 30 mila miliardi delle vecchie lire") anche perché il costo di tale aerei è lievitato negli anni oltre il preventivo iniziale.


 http://www.francarame.it/node/529



L’Istituto per gli Affari Internazionali, in una relazione su IL PROGRAMMA F-35 JOINT STRIKE FIGHTERE L’EUROPA


 http://www.iai.it/pdf/Quaderni/Quaderni_31.pdf



Dichiara che il rifiuto di dotarsi di velivoli da attacco al suolo sarebbe frutto di " una visione ideologica, spesso permeata da un irrealistico isolazionismo, smentita dai fatti", propria di un " fronte pacifista", "antiamericana". sostenitore dell’assunto secondo il quale sono "le armi a creare le guerre e che esistano armi "difensive"e armi "offensive".



Nella stessa relazione si ricorda che L’avvio della partecipazione dell’Italia al programma F-35 fu decisa dal Governo D’Alema nel 1998 con un contributo di 10 milioni di dollari e proseguita dal governo Berlusconi, firmatario, nel 2002, di un accordo bilaterale con il Departmentof Defence statunitense, per l’avvio della fase System Design &Development (Sdd), costata all’Italia "circa 1.000 milioni di dollari, suddivisi in 11 anni a partire dal 2002"


 Al di là degli infiniti temi di discussione e approfondimento possibili a riguardo, io, da cittadina non competente di questioni militari e quindi disposta a mettermi in discussione, non posso fare a meno di chiedermi cosa significhi un impegno militare previsto possibile da una classe dirigente di sinistra prima, di destra dopo che, tutti i giorni, mi bombarda con allarmi sulla crisi economica e mette a rischio il mio posto di lavoro ventilando tagli agli sprechi individuati, almeno nel mondo della scuola, prevalentemente in risorse umane ("esuberi".)


Chi mi risponde?


 


 

1 commento:

  1. E' lo stesso governo che nel decreto "anticrisi" ha deciso un robusto taglio agli sgravi fiscali sugli investimenti in efficienza ambientale (modifiche architettoniche, etc.).

    http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/ambiente/efficienza-energetica/sgravi-fiscali-difficili/sgravi-fiscali-difficili.html

    Hanno la faccia come il c...

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