domenica 30 maggio 2010

L’inferno e il peccato del silenzio

Durante la preghiera "di riparazione" in Vaticano per le vittime della pedofilia nella Chiesa, il Vescovo che la guidava ha minacciato un inferno particolarmente duro per i religiosi colpevoli di questi reati.


In compenso lo stesso giorno il Cardinale Bagnasco, alla domanda se anche in Italia dei Vescovi potessero aver coperto abusi sessuali sui minori da parte di sacerdoti, ha risposto (con parole che il sito di Avvenire non riporta, chissà perché...)


''C'e una possibilita. Qualora ciò fosse accertato il giudizio della Chiesa è noto: è una cosa di per sè sbagliata e da superare". Fonte: Ansa


Io credo che un giudizio simile avrebbe potuto darlo anche la mia nonna (che, per chi non lo sapesse, ha 102 anni e soffre di demenza). Possiamo chiedere alla gerarchia cattolica un po' più di coraggio non nel condannare gli abusi sessuali (che è cosa ovvia) o nel maledire i colpevoli (che addirittura, secondo me, è vergognoso: sono pur sempre persone cui i confratelli dovrebbero essere vicini, probabilemente malate), ma nell'ammettere la propria vera colpa: IL SILENZIO DI FRONTE ALLE NOTIZIE DI REATI AVUTE IN PASSATO. Ognuno è responsabile per le proprie colpe, ma tutta l'istituzione ecclsiatica da sempre copre gli scandali con il silenzio. Hanno il coraggio di ammetterlo, di chiedere perdono per questo, e, possibilmente, di cambiare? Di denunciare per esempio casi che senz'altro sono noti? Se ce l'hanno lo attendiamo con sollievo. Altrimenti tacciano.

1 commento:

  1. Negli spot della Cei persino Mario Rossi non destina più il contributo di solidarietà alla Chiesa: adesso dona il cinque per mille ai Cannibal Corpse. (cit. esseredisgustosi.splinder.com)

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