"Un incontro familiare all' insegna dell' amicizia" ha titolato l'Osservatore Romano in relazione all'incontro tra George Bush e Joseph Ratzinger di venersì scorso.
Non sappiamo se si sia parlato del trascinarsi della guerra in Iraq che George ha fortemente voluto, della strategia della guerra preventiva, di chi inserire nell'Asse del Male, di quanto potremo continuare ad inseguire un miraggio di crescita economica a spese di metà della popolazione mondiale e dell'ambiente della terra.
Però sappiamo che sono buoni amici. Congratulazioni, Jospeph.
Io non credo che dovrebbero essere buoni amici, o meglio, la Chiesa cattolica non dovrebbe essere amica degli USA guidati da Bush. Evidentemente e non mi stupisco ratzinger non è dello stesso parere...
RispondiEliminaCiao
Spero che il mio tono sarcastico fosse evidente... Evidentemente nell'attuale vertice ecclesiastico (in assoluto il più estremista dai tempi di Giovanni XXIII) la "difesa dei valori e dell'identità cristiana" è più forte di qualunque altra considerazione. Certamente più del Vangelo...
RispondiEliminaSi stringano le mani i potenti del mondo, all'ombra della loro sterile "morale" (cattolica, calvinista, che c'avranno poi da dirsi quei due davvero?) La verità continuerà a passeggiare fuori dai loro vialetti, seduta al tavolo dell'ultimo pubblicano, dell'ultimo profugo clandestino, dell'ennesimo senza tetto malnutrito, mani e piedi sporchi di realtà a germogliare un pò di futuro fuori-legge e fuori dal coro...
RispondiEliminaQuello che dici, Sandra, è molto bello e sarà sempre e comunque vero. Resta il fatto politico che uno dei principali responsabili nell'ultimo decennio di crimini ed ingiustizie a livello mondiale è stato accolto come un amico da chi oggi più di sempre pone se stesso come Il Punto di Riferimento Etico e Spirituale. In nome, probabilmente, della comune lotta per la difesa dell'"identità cristiana" (cos'è?). A tutto c'è un limite?
RispondiEliminaAssolutamente d'accordo e parimenti indignata!!!!!!!!
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