lunedì 23 giugno 2008

Il peccato, la pietra e il peccatore

Non commenterò la trovata berlusconiana di sviare la pubblica attenzione su questioni teologiche che sempre più ci confermano nella fiducia che presto vedremo il cavaliere nazionale parlare da S.Pietro in qualità di Pontefice  ad interim (anche perché il mio sistema nervoso potrebbe subire grossi danni...)


Mi piace invece rimirare praticamente sbalordita l'affermazione, riportata più o meno uguale da tutte le asne e le fonti le più varie, di Ratzinger sulla comunione da riservarsi ai "puri" e ai "senza peccato"http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_102892592.html


http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo418930.shtml


http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/esteri/benedettoxvi-22/ratzinger-eucarestia/ratzinger-eucarestia.html


http://www.corriere.it/politica/08_giugno_22/casini_papa_divorzio_8d8997d0-4057-11dd-8fe9-00144f02aabc.shtml


1) Banale chiedersi chi sia puro e senza peccato, che diavolo (...) significhi, laddove per altro gli innamorati di Cristo (innamorati nel senso del batticuore, delle viscere che si torcono nello stomaco per il desiderio di comunione totale con un alto da te....) sono, nel Vangelo, gente come la Maddalena, Pietro, i tanti pubblicani, lo stesso Paolo, simpatico carnefice di cristiani in erba... e via dicendo, chissà...forse lo stesso Giuda...fino alla morte...


2)Lapalissiano sottolineare l'incongruenza secondo la quale l'omicida, il pedofilo, il reo di strage, mafia, corruzione...sembri trovrasi in una "situazione" migliore di quella del divorziato, "colpevole", spesso solo  di aver ammesso la verità con se stesso  e su un rapporto incapace di andare avanti(la verità vi farà liberi....?)


3) Pedante (difetto professionale) ricordare che negare validità oggettiva al sacramento (solo il desiderio basta...) è costato secoli di scismi  e guerre di religioni cristiane, tra luterani, calvinisti, anabattisti, ecc.....


4)Mi intriga di più provocarmi su questa questione:


per meritarmi la comunione io devo sforzarmi di essere pura. /Quindi Dio mi ama perché ho fatto la brava bambina e ho chiesto scusa  e indossato l'abito buono/Quindi l'artefice della mia salvezza sono io, che, RISPETTANDO LA LEGGE ho conservato bianca l'anima in attesa di..../ Eucarestia significa "grazie", grazie a chi? , a me stessa che sono così brava da tendere incessantemente al mio dover essere o a Dio che mi ama gratis proprio per quello che sono?


Ama e fa ciò che vuoi, diceva S. Agostino...ciò che vuoi....


Ma non ci faremo davvero troppo gli affari di Dio?


http://www.etimo.it/?term=eucarestia


 

1 commento:

  1. Per fortuna il testo di Ratzinger, per come lo riporta Avvenire, fa un po' meno rabbrividire:
    http://edicola.avvenire.it/ee/avvenire/default.php?pSetup=avvenire&curDate=20080624&goTo=A07

    Resta il fatto che il Catedchismo della Chiesa Cattolica (par. 1393) ricorda che "la Comunione ci separa dal peccato" e cita S. Ambrogio che, parlando del Sacramento dell'Eucaristia, dice "devo riceverlo sempre, perché sempre mi rimetta i peccati. Io che pecco sempre, devo sempre disporre della medicina".
    La Grazia, insomma, è più grande del peccato. Ma a questa Chiesa, forse, fa comodo che ci si senta almeno un po' prigionieri di noi stessi, giusto per conservare quel briciolo di autorità... ancora per quanto?

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