martedì 21 ottobre 2008

Gelmini la Brunetta

Ebbene sì, al fin giungo anch'io ad unirmi a questo covo di sovversivi (mi farà sentire un po' più giovane...)
Con un indubbio tocco di originalità vorrei dare anch'io qualche spunto di riflessione circa la riforma della scuola alla quale vedo che avete dedicato già qualche post.
Dunque, reduce da una serata di resistenza presso la Casa della Cultura di via Forlanini, vorrei sottolineare un aspetto del famoso decreto Brunetta che forse è passato inosservato ma al cui confronto secondo me la storia del maestro unico della Gelmini l'è roba da bambini.

Dunque, innanzi tutto ricordo che nella Costituzione (art. 77) sta scritto che:


"Il Governo NON può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria.
Quando, in casi straordinari di necessità e d'urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni
."

mentre ultimamente questi decreti legge sono la norma (e non mi sembra che, ad esempio, il maestro unico del decreto Gelmini risponda a requisiti di urgente necessità).
Ma lasciamo pure fare questo aspetto...

Il fatto è che nel succitato Decreto Brunetta, al comma 4 dell'art. 64 (Disposizioni in materia di organizzazione scolastica), sta scritto:


"Per l'attuazione del piano di cui al comma 3, con uno o più regolamenti da adottare entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto ed in modo da assicurare comunque la puntuale attuazione del piano di cui al comma 3, in relazione agli interventi annuali ivi previsti, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza unificata di cui al citato decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, anche modificando le disposizioni legislative vigenti, si provvede ad una revisione dell'attuale assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del sistema scolastico, attenendosi ai seguenti criteri:

    a. razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso, per una maggiore flessibilità nell'impiego dei docenti;

    b. ridefinizione dei curricoli vigenti nei diversi ordini di scuola anche attraverso la razionalizzazione dei piani di studio e dei relativi quadri orari, con particolare riferimento agli istituti tecnici e professionali;

    c. revisione dei criteri vigenti in materia di formazione delle classi;

    d. rimodulazione dell'attuale organizzazione didattica della scuola primaria;

    e. revisione dei criteri e dei parametri vigenti per la determinazione della consistenza complessiva degli organici del personale docente ed ATA, finalizzata ad una razionalizzazione degli stessi;

    f. ridefinizione dell'assetto organizzativo-didattico dei centri di istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali, previsto dalla vigente normativa
."

Ovvero, una legge già di per sé approvata per decreto, prevede che, relativamente a tutto ciò che concerne il sistema scolastico (non so cosa resti del sistema scolastico al di fuori di quanto previsto dai punti a, b, c, d, e, f del succitato comma), il governo possa modificare il tutto "con uno o più regolamenti da adottare entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore... anche modificando le disposizioni legislative vigenti": ossia, la scuola può essere stravolta tramite dei semplici regolamenti del governo, al di fuori di qualunque discussione parlamentare...

Vien voglia di citare ancora il buon Calamandrei che sempre l'11 febbraio 1950 affermava:


"La scuola, come la vedo io, è un organo "costituzionale". Ha la sua posizione, la sua importanza al centro di quel complesso di organi che formano la Costituzione. Come voi sapete (tutti voi avrete letto la nostra Costituzione), nella seconda parte della Costituzione, quella che si intitola "l'ordinamento dello Stato", sono descritti quegli organi attraverso i quali si esprime la volontà del popolo. Quegli organi attraverso i quali la politica si trasforma in diritto, le vitali e sane lotte della politica si trasformano in leggi. Ora, quando vi viene in mente di domandarvi quali sono gli organi costituzionali, a tutti voi verrà naturale la risposta: sono le Camere, la Camera dei deputati, il Senato, il presidente della Repubblica, la Magistratura: ma non vi verrà in mente di considerare fra questi organi anche la scuola, la quale invece è un organo vitale della democrazia come noi la concepiamo. Se si dovesse fare un paragone tra l'organismo costituzionale e l'organismo umano, si dovrebbe dire che la scuola corrisponde a quegli organi che nell'organismo umano hanno la funzione di creare il sangue [...].
La scuola, organo centrale della democrazia, perché serve a risolvere quello che secondo noi è il problema centrale della democrazia: la formazione della classe dirigente. La formazione della classe dirigente, non solo nel senso di classe politica, di quella classe cioè che siede in Parlamento e discute e parla (e magari urla) che è al vertice degli organi più propriamente politici, ma anche classe dirigente nel senso culturale e tecnico: coloro che sono a capo delle officine e delle aziende, che insegnano, che scrivono, artisti, professionisti, poeti. Questo è il problema della democrazia, la creazione di questa classe, la quale non deve essere una casta ereditaria, chiusa, una oligarchia, una chiesa, un clero, un ordine. No. Nel nostro pensiero di democrazia, la classe dirigente deve essere aperta e sempre rinnovata dall'afflusso verso l'alto degli elementi migliori di tutte le classi, di tutte le categorie. Ogni classe, ogni categoria deve avere la possibilità di liberare verso l'alto i suoi elementi migliori, perché ciascuno di essi possa temporaneamente, transitoriamente, per quel breve istante di vita che la sorte concede a ciascuno di noi, contribuire a portare il suo lavoro, le sue migliori qualità personali al progresso della società [...].
A questo deve servire la democrazia, permettere ad ogni uomo degno di avere la sua parte di sole e di dignità (applausi). Ma questo può farlo soltanto la scuola, la quale è il complemento necessario del suffragio universale. La scuola, che ha proprio questo carattere in alto senso politico, perché solo essa può aiutare a scegliere, essa sola può aiutare a creare le persone degne di essere scelte, che affiorino da tutti i ceti sociali
."

Povera scuola: "organo costituzionale, organo centrale della democrazia", in balia di regolamenti del governo di turno...

Sono stato un po' lungo? Beh... è il mio primo intervento ma direi che mi son rifatto... almeno a quantità di parole!

P.S. 1 - sembra, tra l'altro, che questa pratica di delegificazione in base a cui la legge stessa demanda la sua funzione a regolamenti dell'esecutivo sia stata ereditata dal buon Bassanini del governo di centrosinistrorsa memoria (non sempre è tutta colpa di Silvio...)

P.S. 2 - sembra anche che, quando si fece la riforma scolastica che introdusse il "modulo" con la riforma dei programmi e i 3 insegnanti nelle elementari, se ne cominciò a parlare nella prima metà degli anni '80 e la cosa andò a regime solo negli anni '90; indubbiamente da questo punto di vista il Berlusca è molto più efficiente: in pochi mesi sistema tutto!

6 commenti:

  1. bravo pepo (a parte il finale destrorso...)
    cmq è uso taggare (ma x qsta volta je pense me...)

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  2. Decisionismo. Ai tempi ai tempi di Craxi si chiamava decisionismo. Berlusca lo ha perfezionato in decretismo. Il traguardo del cretinismo è finalmente a portata di mano.

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  3. Caro Ricca,
    purtroppo credo che di destrorso ultimamente, più del mio finale, ci sia sempre più spesso anche l'atteggiamento di parte del cosiddetto centrosinistra (ci mancava solo che dessero il via libera a Pecorella per la Consulta...)

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  4. stavo scherzando obviously, hai ragione (pensa che io sono passato dal DP di Capanna al DP di Di Pietro!!!)
    il fatto è che noi siamo più o meno tutti d'accordo e rischiamo di parlarci addosso (non che ci faccia male, xò...)

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  5. Una lancia a favore del centrosinistra. Mi pare che il PD si stia svegliando (mentre, sulle tematiche sociali, DP che pensa???).
    Per quanto riguarda la Bassanini, lì credo si tratti di facilitare l'attuazione delle leggi, che dovrebbero essere state prima discusse e approvate! Qui il problema mi pare stia nel fatto che si legifera tutto per decreto, in nome di una finta urgenza.

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  6. pepo la ia testa sotto i tuoi piedi! Sottoscrivo tutto ciò che dici!
    E torno alle barricate

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