domenica 20 aprile 2008

clandestini

Qualche riflessione "di giornata" sul tema dell'intolleranza, che è stato evidenziato da molti al domani delle elezioni.
Negli ultimi due giorni i giornali hanno raccontato con enfasi 2 stupri, avvenuti a Milano e a Roma, da parte di 2 stranieri. Nel caso di Milano si sa che è un "clandestino", nel caso di Roma un romeno (quindi, per definizione un comunitario). Questo accavallarsi di notizie darebbe il senso di un peicoloso incremento del fenomeno. Tuttavia dati dell'ISTAT del 2006 parlano di 74000 stupri all'anno (circa 200 al giorno), di cui il 69% perpetrati da partner o ex.

http://www.vivicentro.org/istat-74-mila-stupri-nel-2006-vt2892.html

Mi pare pertanto legittimo il sospetto che, "in onore" dei vincitori delle elezioni, l'informazione sta "inventando" un'emergenza per sottolineare l'equazione clandestino=potenziale stupratore. Contemporaneamente lo stesso Comune di Milano, rinunciando ad una decisione precedente, sembra si sia deciso ad ammettere agli asili anche i figli di extracomunitari clandestini, recependo una recente sentenza.

http://www.corriere.it/vivimilano/cronache/articoli/2008/04_Aprile/18/asili_clandestini.shtml

Quindi lo stesso clandestino, che per strada è ricercato e, secondo l'attuale legge Bossi-Fini, dovrebbe essere espulso dal suolo nazionale, la mattina accompagnerà all'asilo suo figlio per poi recarsi serenamente a lavorare al nero dal suo padroncino brianzolo.

Direi che siamo uno strano Paese. Abbiamo milioni di stranieri senza permesso di soggiorno che stanno sulle nostre strade, e che, anche volendo, NON POSSONO regolarizzarsi se non tornando al loro Paese, ed una legge che ne impone il reimpatrio senza che sia ovviamente possibile applicarla. Nel frattempo, un buon numero di questi delinque, gli altri lavorano in nero.

Forse dovremmo smettere di ragionare in termini di "clandestino" e "regolare" e imparare a distinguere chi delinque (da punire e rimpatriare davvero) e chi no. Ma ai secondi dovremmo in qualche modo consentire di mettersi in regola, lavorare, pagare le tasse come gli Italiani. Quanti elettori italiani, anche di sinistra, magari "dipietristi", sono pronti a superare la surreale categoria del "clandestino" da punire perché "non ha il biglietto"? Finché la mentalità diffusa resta questa, la Destra vincerà e la Lega con essa. Per questo credo che la crescita di tutti noi debba essere prima culturale che politica (e ben venga il blog di Riccardo!). Informiamoci, riflettiamo, controlliamoli. E cerchiamo di non farci prendere troppo per il culo.

Scusate se vi ho fatto perder tempo
Enrico

3 commenti:

  1. certo gli dovremmo consentire di mettersi in regola, togliendo lavoro a noi e magari tra uno stupro e l'altro, tra una rapina e l'altra, dovremmo pure perdonarli perchè sono dei disperati senza arte ne parte. guarda io di solito non entro in casa degli altri ad offendere e non lo farò neppure adesso, ma gente come voi davvero mi fa venire il prurito alle mani... si può dire che mi fate rivoltare lo stomaco?

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  2. Lasciare delle persone in mezzo a una strada è il mezzo migliore di lasciarle delinquere. Posto nelle carceri non ce n'è (vuoi un altro indulto?). Soldi per riportare a casa milioni di persone neppure.
    E' così impensabile punire (davvero) i criminali e trovare il modo di legalizzare la maggioranza di onesti? O hai paura che ti rubino il posto a lavare il culo a qualche alzheimeriano?

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  3. Sempre a destra... giri in tondo... Idiota. L'offesa è spontanea e sarcastica, senza cattiveria, non me ne avere, altrimenti avrei scritto stronzo, ma quello lo puoi dimostrare solo tu. Si perchè che ti venga il prurito a leggere di persone che cercano di accettare gli altri, che tentano di portare un messaggio di amore, è a metà tra l'idiozia (se si si vuol continuare a guardare con amore anche gli stronzi) o la stronzaggine (se la rabbia prevale sull'amore).
    Prova a pensare all'amore e poi rileggi quello che hai scritto e quello che hanno scritto gli altri. Probabilemnte non ne hai ricevuto tanto o non hai avuto modo di conoscerlo (l'amore), ma ciò non può essere il tuo alibi per odiare gli altri. Sinceramente mi dispiace per te, Sempre a destra, ti auguro di capire che la differenza non è tra un immigrato e un connazionale, ma tra un reato e un comportamento onesto, tra il sopruso ed il rispetto, tra l'odio e l'amore. Io scelgo i secondi perchè il prurito alle mani porta la stessa violenza che tu giustamente critichi: prova ad amare e sarai più forte che a paventare il prurito e a svolazzare bandiere di destra. Fallo per te, se vuoi, altrimenti scegli di continuare a farti rivoltare lo stomaco.
    Il feudatario

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