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sabato 16 ottobre 2010

Salme dei re

 


http://www.informazione.it/d/CA88C862-AF4E-4501-BC5F-7DF55F39917B/Unita-d-Italia-la-proposta-di-La-Russa-Riportare-i-resti-degli-ultimi-re-Savoia


Il ministro della Difesa La Russa accoglie l’appello di Vittorio Emanuele di Savoia: “E’ giusto”, in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia, riportare in patria le salme degli ultimi due re:
Vittorio Emanuele III e Umberto II.
“Al di là del giudizio che si può dare sul percorso personale e storico degli ultimi due re d’Italia” è giusto “possa essere accolto il desiderio dei discendenti e di tanti italiani” spiega il ministro. “Si tratta di un gesto di pietà” che “rinsalda la comune appartenenza alla nostra storia d’Italia”.


http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=51524999



Per il ministro La Russa si tratterebbe di «un gesto di pietà, ma anche un gesto che rinsalda la comune appartenenza alla nostra storia italiana». Ma non solo: [...]


E' vero. Ha ragione. I Savoia hanno contribuito in tanti anni a costruire la nostra identità. Durante la loro monarchia l'Italia ha imparato e consolidato prassi politiche come:


il trasformismo parlamentare; la collusione tra Stato e mafia; la repressione coercitiva del dissenso (da Bava Beccaris a tutto il '900), il concetto elitario della cultura, le ambizioni imperialiste (dall'Africa dei gas velenosi all'Afghanistan?), la dittatura fascista, divenuta per altro modellodi totalitarismo  ufficialmente riconosciuto in tutto il mondo (Mussolini maestro per Hitler, Franco, Salazar, i colonnelli latino americani, greci ecc.....), il razzismo "missionario" verso i neri da civilizzare e quello antisemita volto allo sterminio, legalizzato da leggi di firma regia (peccato che  treni della memoria vadano  più ad Auschwitz che a Fossoli o a San Sabba....), il privilegiare l'interesse privato a dispetto delle pubbliche tragedie (l'8 settembre il re fuggiva abbandonando l'Italia all'invasione tedesca e americana gli ebrei del ghetto di Roma al loro destino di morte), la sostituzione della partecipazione politica democratica con la squallida popolarità televisiva (dal gossip sulle casate reali fino a "Italia amore mio" ) e, infine, la riduzione di ogni leadership a esaltazione di virtù amatorie vagamente perverse e alla legittimazione del potere corrotto e corruttore (forse il padre del bel Filibertino da palinsesto non ha ottenuto più popolarità per le sue vicende di letto e di tribunale, che non per le sue vaghe e quanto mai discutibili idee politiche.)


E' vero i Savoia sono profondamente italiani. Grazie. Facciamoli tornare anche morti. Popi però. scappaimo noi. Altrove.


 


 


 


«Non voglio neanche dire se debbano essere portate al Pantheon o altrove, ma ritengo che sarebbe un atto di pietà ma anche di ricordo di ciò che comunque le varie generazioni, nel bene e nel male, hanno fatto per consegnarci la nostra identità».

mercoledì 7 luglio 2010

Mary Star

Ma ve ne rendete conto???? E questa sarebbe la scuola di “qualità” tanto promessa???? Io ve lo dico, ai nostri figli bisognerà pensare di offrire un’alternativa seria, avvero…che ne dite di un’organizzazione clandestina di ripetizioni….la contro scuola….ma guarda che mi tocca pensare!!!!!!!!!! Mah!?!Q!!!


 


 


http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=108269


 


Scuola, stop del Tar Lazio alla Gelmini
Il ministro: solo richiesta informazioni


Sospesi fino al 19 luglio gli interventi sugli organici
I promotori del ricorso: a rischio l'inizio dell'anno scolastico


 


ROMA (26 giugno) - Una ordinanza del Tar del Lazio sospende i provvedimenti varati dal ministro Mariastella Gelmini in materia di organici della scuola. Con la decisione dei giudici sono congelate fino alla prossima udienza del 19 luglio tutte le operazioni sull'organico e i trasferimenti di personale.

L’ordinanza del Tar «è solo temporanea - ha commentato il ministero dell'Istruzione -. Il Miur fornirà al più presto ogni opportuno chiarimento e depositerà la documentazione necessaria al fine di dimostrare che il ricorso, enfatizzato da parte di alcuni sindacati e associazioni, è destituito di qualsiasi fondamento».

«I provvedimenti del Governo sulla scuola non solo distruggono la scuola pubblica con un taglio di 8 miliardi di euro, di 87.000 posti di insegnamento e di 45.000 posti di personale non insegnante, ma sono illegittimi», hanno commentato le associazioni che hanno promosso il ricorso al Tar. «La sospensione comporta che fino a quella data tutte le operazioni sull’organico e i relativi trasferimenti del personale perdente posto e quelle sulle iscrizioni sono congelate. La serie di illegittimità compiute dal Ministro, che - usando circolari come fossero leggi - ha forzato tempi e procedure della riforma al solo scopo di incassare i tagli di spesa , ha messo nel caos le scuole e mette a rischio l’inizio regolare del prossimo anno scolastico», hanno aggiunto.

Il danno derivante dalla operazione governativa è gravissimo - sostengno ancor ai promotori del ricorso -. I genitori hanno dovuto procedere all’iscrizione dei figli alle prime classi dei nuovi indirizzi per l’anno scolastico 2010/11 senza conoscere, fra l'altro, i programmi di studio. I Collegi dei docenti sono stati impossibilitati a definire un nuovo piano dell’offerta formativa ed è stato imposto ai Collegi l’adozione dei libri di testo entro il 31 maggio per le nuove classi prime senza che fossero definiti i nuovi programmi.

«I docenti - affermano ancora le associazioni che hanno presentato il ricorso - si troveranno trasferiti d'ufficio sulla base di un organico basato per il prossimo anno su classi di concorso "atipiche" ovvero di classi prodotte da una commistione fra le vecchie classi e quelle previste dal regolamento di revisione, rimasto congelato nel suo iter. In tal modo - conclude il Comitato alcune graduatorie verranno penalizzate dall'unificazione con altre».

L'ordinanza. I giudici amministrativi hanno accolto una richiesta presentatafra gli altri, dall'Associazione per la scuola della Repubblica, dal Comitato bolognese scuola e costituzione e da docenti, genitori e personale amministrativo. Il ricorso riguarda le circolari sugli organici che, secondo i legali di parte, sarebbero illegittime in quanto emanate prima che i Regolamenti sulla riforma della secondaria di secondo grado entrassero in vigore. Il Tar del Lazio per il momento non è ancora entrato nel merito ma disposto la sospensione dei provvedimenti impugnati ordinando al ministro di depositare nel termine di quindici giorni una «documentata relazione» per acquisire ulteriori elementi. Il 19 luglio è fissato una nuova udienza per decidere se confermare o meno la sospensione dei provvedimenti impugnati.

domenica 6 giugno 2010

popoli senza nazione

http://cosemaiviste.myblog.it/archive/2010/06/06/calcio-la-padania-si-aggiudica-i-mondiali-dei-popoli-senza-n.html


CALCIO:LA PADANIA SI AGGIUDICA I MONDIALI DEI POPOLI SENZA NAZIONE.





calcio.jpgPer la terza volta consecutiva la squadra di calcio della Padania, guidata dal figlio di Umberto Bossi, Renzo ha vinto il campionato mondiale dei “Popoli senza nazione” che si è svolto a Gozo, isola di Malta.


La Padania ha vinto battendo per uno a zero il Kurdistan, (che aveva disputato anche le due finali precedenti) che ha protestato con l’arbitro per un gol annullato in un fuorigioco tutto da dimostrare.


La squadra di Bossi era arrivata in finale sconfiggendo per due a zero il Regno delle Due Sicilie: ora, la squadra di Renzo Bossi sogna di poter disputare l’8 giugno prossimo la finale tra “i popoli del Nord e del Sud Italia”: a Gozo, lunedì 8 giugno iniziano infatti i “Mondiali dei popoli”.



Ma a voi non fa un pò ridere?????? o piangere...Soprattutto l'accostamento al Kurdistan. E la mente vola alla Palestina, alla Cecenia, agli Armeni sopravvissuti, agli stessi Rom....Ganzo!!!!!! i Padani e i Rom accomunati in un unico destino di popoli senza terra, popoli dell'esilio e della diaspora...an'vedi oh la vita!!!!!!

No comment sul Regno delle due Sicilie: poi capisci perché è complicato insegnare storia di 'sti tempi.....



venerdì 4 giugno 2010

Che si taglia a Firenze?

http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/arte_e_cultura/2010/31-maggio-2010/tremonti-taglia-cultura-ecco-chi-rischia-toscana-1703111942274.shtml


Leggetevi l'articolo per scoprire la :


soppressione dell'ETI; la probabile chiusura del Museo di Storia della scienza e del nuovo museo galileiano di prossima apertura, la riduzione di fondi alla fondazione Spadolini, Gabinetto Viessieux  ecc.


Il patrimonio di una città non solo i suoi monumenti ma anche i luoghi storici di incontro, studio, eventi, pubblicazioni, che, ceerto non "producono" niente se non idee, merce di questi tempi piuttosto in disgrazia. Arginare la crisi è arginare l'impoverimento dei portafogli, e questo è importante senza dubbio. Ma c'è una povertà intellettuale che può essere altrettanto pericolosa di quella materiale, se non di più.Attenzione a non buttare il bambino con l'acqua sporca!


 

lunedì 31 maggio 2010

NO TV Day

No Tv Day

No tv day, un giorno senza la tv promosso su Facebook


lun mag 17 11:24 di www.trendystyle.it




Quasi ogni giorno capita di imbattersi, sugli stessi canali televisivi, sui giornali o anche sul web, in articoli, servizi e forum relativi alla ‘natura’ dei programmi che vanno in onda sulle emittenti italiane (ormai, grazie al satellite e al digitale, ce ne sono moltissime, e il loro numero è destinato a crescere).


La sensazione è che la tv italiana abbia subito, negli ultimi tempi, un notevole abbassamento della qualità nei suoi valori medi. Questo significa che, se da un lato è ancora possibile trovare prodotti con alti standard qualitativi, dall’altro sono in costante aumento i programmi considerati ‘trash’ o comunque non di alto pregio.


Per protestare contro la tendenza della tv italiana a mandare in onda trasmissioni sempre più vuote e volgari, su Facebook è nata l’iniziativa ‘No tv day’, che esorta i telespettatori a non accendere il proprio televisore durante l’intera giornata del 12 giugno 2010.


Secondo i promotori del ‘No tv day’, la scelta di non accendere la tv è “l’unico modo che ci rimane per far sentire la nostra protesta”, dato che “se la risposta sarà veramente importante, vedremo chi spenderà soldi per trasmettere la propria pubblicità il 12 giugno”.


Sulla pagina di FB del gruppo ‘Anche io ho smesso di guardare la tv’, a cui si ricollega in maniera diretta il ‘No tv day’, si parla della tv come di “un mezzo di disinformazione. Programmi spazzatura, personaggi privi di ogni correttezza si rimbalzano da un salotto all'altro seguendo copioni di autori imbarazzanti”.


Per questo motivo, gli organizzatori del ‘No tv day’ sottolineano che “l’unico modo che abbiamo noi spettatori di protestare contro questa tv è non guardarla. Far cadere a picco gli ascolti e rivendicare trasmissioni di qualità di approfondimento vero, imparziali e prive di volgarità al servizio dello spettacolo. Non ci sembrano richieste eccessive ma soltanto un messaggio semplice e diretto verso chi fa ogni giorno televisione, verso autori e direttori delle reti”.


Ma una volta spento il televisore, cosa si può fare il 12 giugno? I promotori del ‘No tv day’ danno il seguente suggerimento: “In questa data sfruttiamo parchi, piste ciclabili e spazi aperti per passare la nostra giornata con la nostra famiglia o i nostri amici”.


Meteo permettendo, non ci sembra una cattiva idea…


venerdì 14 maggio 2010

legacci e lacciuoli

http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2010/05_maggio/14/ddl_anticorruzione_alfano_mira_a_eliminare_lacci_e_lacciuoli,24308734.html


Ddl anticorruzione/ Alfano: Mira a eliminare lacci e lacciuoli


Spesso sono passaggi a livello superati con tangenti


Milano, 14 mag. (Apcom) - Il Governo non è indebolito dall'inchiesta sugli appalti pubblici e rilancia sul tema dei controlli con il disegno di legge anticorruzione che ha come obiettivo l'eliminazione di "quei lacci e lacciuoli che spesso rappresentano dei passaggi a livello, per superare i quali si paga la tangente". Lo ha ricordato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, a margine di un convegno sui controlli interni sulle società quotate, organizzato dalla Camera di commercio di Milano.


Il provvedimento, ha aggiunto il Guardasigilli, "si fonda su un inasprimento delle pene e su un sistema di maggiore trasparenza dentro la pubblica amministrazione".


Tra gli obiettivi c'è anche quello di ottenere "una maggiore fluidità - ha concluso il ministro - nel funzionamento degli enti locali che possa assicurare al contempo una maggiore trasparenza".


Che equivale a dire: chi paga mazzette vorrebbe essere onesto, sono le cavillose caratteristiche del nostro sistema ad impedirglielo! Sicuramente le leggi italiane non brillano per “fluidità”, ma il rispetto della legalità non dovrebbe dipendere dalla maggiore o minore convenienza personale che se ricava, vero? Le leggi o le si rispettano in quanto tali, magari combattendo per modificarle attraverso gli strumenti della partecipazione politica, o si fa atto di disobbedienza civile, ritenendo una legge contraria al foro della propria coscienza.  La mazzetta è un male in sé, o un male minore, cui è necessario ricorrere per… accelerare i tempi dei propri affari? Troppo demodé?


 

mercoledì 28 aprile 2010

Capital bebè


 


 


E’ uscito in Italia, presso Einaudi il libro Da Consumati a Consumatori di B Barber


Leggetevi l’intervista all’autore per intero. Io ho selezionato i passaggi che mi sembravano più interessanti


http://www.politicaresponsabile.it/uploaded/barber.pdf


 


http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=23104


 


Io ho selezionato i passaggi che mi sembravano più interessanti


 


“Nella sfera economica si assiste da tempo a una banalizzazione, un´infantilizzazione dei consumi, un istupidimento delle merci e anche dei prodotti culturali per far sì che siano appetibili agli adolescenti o ai bambini. In parallelo occorre dare potere economico agli adolescenti e ai bambini, perfino le carte di credito, per conquistare fasce di acquirenti sempre più precoci».
 «Dalle sue origini il capitalismo occidentale ha avuto la capacità di soddisfare reali bisogni di massa, e quindi aveva un´utilità sociale, che si conciliava con l´arricchimento privato e l´accumulazione del capitale in mano alla borghesia industriale. Inoltre l´etica protestante della gratificazione differita esaltava la virtù del risparmio e questo favoriva l´investimento. Per 400 anni questo sistema ha funzionato così bene da sfociare in una situazione, dopo la seconda guerra mondiale, in cui gran parte del ceto medio nei paesi sviluppati aveva ormai soddisfatto tutti i suoi bisogni. Di fronte al rischio di una crisi della crescita il capitalismo ha operato una riconversione: si è messo a produrre bisogni ancora prima di produrre beni. Quello fu l´inizio dell´era del sovra-consumo, l´inaugurazione del nuovo ethos infantilista».
 «Il capitalismo contemporaneo esalta lo spendere anziché il risparmiare, il vendere anziché l´investire. L´idea di servire la società è sostituita dall´edonismo, la centralità del piacere, il servire se stesso. Adolescenti e bambini diventano l´archetipo, il modello del consumatore ideale perché sono impulsivi, non riflettono a lungo prima di comprare. Perciò il marketing e la pubblicità hanno spostato le frontiere dei consumi verso fasce d´età sempre più basse: prima gli adolescenti, ora anche i bambini di tre anni».
È cambiato anche il consumatore adulto. Abbiamo la sindrome di Peter Pan, il mito dell´eterna giovinezza, incoraggiato dalla pubblicità e dall´entertainment. […]
«Nel capitalismo attuale la nostra identità primaria e soverchiante è quella di consumatore, non cittadino. Il ruolo dello Stato viene sminuito, svuotato, contestato. La stessa politica diventa marketing, i candidati si vendono come prodotti di largo consumo. Si consolida l´idea che l´unico modo attraverso cui noi esercitiamo una forma di potere, è quando compriamo». […]
 «Il vero paradosso è che viviamo in un mondo dove chi ha il denaro non ha più dei bisogni reali, mentre chi ha ancora enormi bisogni insoddisfatti, non ha potere d´acquisto. Dobbiamo costringere il capitalismo alla sua vocazione primaria: soddisfare i bisogni materiali dove ci sono. È qui che c´è spazio per una nuova crescita, più sana ed equa. Non è l´illusione di un capitalismo altruista, bensì l´uso della molla del profitto al servizio delle domande più urgenti per l´umanità». “

 


 


Da morire...

La Lega: marciamo contro la tomba della bimba musulmana, poi si vergogna


di Toni Joptutti gli articoli dell'autore


Volantino? Quale volantino?». Miracolo a Udine: la Lega si vergogna dei suoi ultimi passi e li infila sotto il tappeto. Doveva essere il giorno dello svelamento, della denuncia contro l'amministrazione comunale di centrosinistra del capoluogo friulano. L'occasione era scabrosa: pochi giorni fa è stata sepolta una neonata, figlia di genitori musulmani, in un fazzoletto di terra del cimitero periferico di Paderno, satellite urbano della città. Prima frattura nella ritualità cristiana, da queste parti. Un voto di ampia maggioranza (giunta di centrosinistra ampio, senza Udc, e Lega modesta in comune) ha stabilito che una zona di quel cimitero frazionale abbia le fosse orientate in un certo modo, verso la Mecca, così se qualcuno ne fa richiesta ecco che ha la possibilità di deporre il corpo del proprio caro in accordo con ciò che prescrive la sua religione. Ma nessun cristiano si è mai chiesto se la sua tomba fosse o no orientata verso la Mecca.

E chissà quante sono le lapidi nel nostro paese involontariamente rivolte verso la città santa dei musulmani.
Infatti, precisa il sindaco, Furio Honsell, quella non doveva essere una zona riservata per nessuno, chiunque poteva, può chiedere di essere sepolto lì. Invece, fuoco e fiamme leghiste. Il capogruppo in consiglio Luca Dordolo s'è dato da fare con l'accetta: «vogliamo forse che il nostro cimitero si trasformi in un ricettacolo di salme musulmane venute da ogni dove»? “Ricettacolo di salme” è testuale, terribile e insieme denso di una sua notevole comicità. Quindi: «sabato suoneremo le nostre trombe, volantineremo per denunciare, forti dell'appoggio che ci viene dalle 1700 firme di persone, su settemila complessive, del nostro quartiere». Bene: se la Lega “dice e fa”, andiamo a vedere. Ieri mattina, sabato, mercato di Paderno, banchetti, profumo di formaggi e di insaccati; in fondo, gazebo della Lega, tesseramento. Ecco, vorrei un volantino sulla storia della bimba musulmana sepolta qui...«Non c'è volantino, solo tesseramento» - rispondono. Scusate, ma che è successo? L'aveva detto Dordolo che avreste volantinato sulla questione...«Sa chi è Dordolo? È quello là» - ah grazie. Allora, Dordolo? «Era tutto pronto, l'avevo scritto io, l'ho anche mandato in giro, niente di speciale, si spiegava cos'era successo attorno a questa vicenda, ma purtroppo...». Dordolo, non mi dica, la sua Lega l'ha insabbiata? «Non so, fatto sta che è sparito il volantino, chieda a quello là, il senatore Pittoni». Senatore si mettono a tacere le voci scomode? «Rispetto per il momento, è morta una bimba, non è proprio il caso di offrire il fianco alla speculazione di chi potrebbe sostenere che siamo senza cuore, ne parleremo più avanti».

I volontari offrono altri volantini alla gente con la spesa, programmi di governo, pochi accettano, le donne in particolare rifiutano: no grazie non voglio neppure leggere quella roba lì. Ma il tesseramento va avanti. In mattinata, hanno aderito al bossismo mortuario di Udine nell'ordine: il marito di una signora moldava, un pensionato e un cassintegrato. Senza cuore? E che immagine volete avere se togliete il pane di bocca ai bimbi delle scuole, se li lasciate a terra senza trasporti quando i genitori non pagano le rette, se fate casino quando viene sepolta una bimba musulmana, una bimba una? E lei, Dordolo parla di «ricettacolo di salme», ma cosa pretende? «Effettivamente, ricettacolo è una parola sbagliata» e dai e dai, «e poi penso che chi ha tolto il pane di bocca a dei bimbi, fermo restando che i furbi si devono mettere in regola, ecco penso che chi lo ha fatto sia un gretto».
Molto bene, vediamo invece che accade nel “popolo” della Lega, quello che non sarebbe gretto ma firma contro il ricettacolo di salme. Hosteria simpatica e accogliente a pochi passi dal mercato di Paderno e dal discusso cimitero orientato in modo sospetto. «In questo sto con la Lega» - spiega gioviale il paron di casa, «cosa fa? Sta guardando il grembiule?» Effettivamente sto guardando il grembiule: c'è un fascio littorio e sotto l'interessante scritta “boia chi molla”. “Sono nero, si vede, no? Ma sono buono, pasta buona”. Meno male che la pasta è buona. Il sindaco, fisico, ex rettore universitario, famoso ospite di Fazio in tv è ottimista: «Se hanno nascosto il volantino è già un buon risultato. Vede vincono con la truffa, con l'inganno ma ne sono certo: molto presto tutto sarà chiaro, la gente li abbandonerà in tutto il paese». Speriamo non dopo una guerra.


18 aprile 2010


 


 


 

Sfogo di mamma

Appello a tutti i genitori che scrivono sul blog!


Ma come si fa a proteggere le testoline dei nostri bambini dal sovvertimento generale di ogni etica privata. pubblica, civile possibile?


Mi spiego. Il linciaggio collettivo contro l’attuale classe dirigente corrotta, pasticciona, mediamente drogata e collusa con la mafia e dedita a trasgressioni sessuali del terzo tipo è consolatorio e ottima valvola di sfogo. Però. Però. Però. Nasconde una trappola: la pericolosa sensazione di essere al riparo da ogni accusa, immacolati censori delle pecche altrui, quindi senza alcuna responsabilità.


Ma la mancanza di trasparenza, l’avidità, la ricerca di scappatoie, la fatica di tenere la schiena dritta di fronte alle lusinghe dei nostri istinti più bassi è osservabile in ogni strato della società, e vabbè, sì, forse il pesce puzza dalla testa, ma se marcisce marcisce tutto. E poi, in uno stato democratico è il popolo il vero depositario ed emissario del potere, i suoi rappresentanti ne riflettono le caratteristiche, e per ottenerne il voto fanno leva sui suoi desideri e valori.Basta gridare al complotto, gli “altri” siamo noi.


Il problema è che abbiamo lentamente sdoganato e legittimato una serie di comportamenti “gelatinosi”, divenuti sempre più costume collettivo, ma che hanno richiesto tanti sì individuali per diventare normali. Farsi raccomandare, violare la legge, accettare tangenti e via dicendo sono la punta dell’iceberg, sorretto da mille microscopici compromessi cui indulgiamo quotidianamente, fin dagli anni più “innocenti”della nostra vita. Mio figlio è piccolo ma ha già scoperto il fascino del vincere facile, magari barando o godendo di favoritismi; i miei studenti sanno perfettamente giustificare, anche con veemenza, il senso di copiare un compito o di falsare un risultato scolastico, sportivo e via dicendo (“via prf, lo fanno tutti!”).


E io? Boh non mi sento né santa né immacolata ma mi accorgo di avere ricevuto fin da piccola un messaggio talmente chiaro da ogni ambiente che mi ha educato, da provare oggi un istintiva repulsione di fronte alle possibilità di aggiustarmi la vita con mezzi poco corretti. Attenzione non voglio fare la morale a nessuno, mi fa paura il fanatismo morale, tanto. Ma mi chiedo se oggi sappiamo dare ai nostri figli lo stesso sprone a giocare pulito che ho avuto io.


Esempio: al liceo tutta la mia classe, me compresa, copiò il compito di matematica da una classe gemella che aveva la stessa prof e che aveva svolto il compito prima di noi.(qualcuno che legge forse ricorda…). Presi 9, tutti prendemmo 9 e ci fu annullato il compito per evidente truffa. Ma quello che non mi scorderò mai sono gli occhi e le parole cella prof che senza farla troppo lunga e barbosa ci disse: Un risultato ottenuto barando non è un risultato” della serie, che ci sia scritto 8 , 9 4, su un foglio niente cambia il fatto che tu lo sai cosa sei, lo sai che la matematica non la sai da 9, lo sai che non hai vinto. E allora dov’è il merito, il gusto, il senso?.


Da prof mi sono trovata dall’altra parte della barricata nella stessa situazione. Bè un’intero consiglio di classe è stato messo in croce da genitori irritati perché una mia collega si permise di scrivere una nota disciplinare causa il furto dalla sua borsetta del testo di un compito ad opera degli studenti “son ragazzi” dissero i genitori, “l’abbiamo fatto tutti avete esagerato”.


Cosa rispondiamo ai nostri figli quando si comportano scorrettamente? Cosa traspare dai nostri discorsi, i nostri comportamenti, le nostre battute, i commenti alle notizie e via dicendo?


Come glielo spiegate voi ai vostri figli il senso dell’onestà?


Attendo consigli fiduciosa…


 


 

giovedì 19 novembre 2009

Follia al potere

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=80943&sez=HOME_SCUOLA&ssez=SCUOLA


 


Non so quanto possa riuscire a sbrogliare, per i non addetti ai lavori, sta matassa ingarbugliata, visto che il linguaggio del mondo della scuola è sempre più lontano da quello comprensibile al buon senso comune.Ci provo per sommi capi:


I tagli previsti dalla finanziaria e il decreto Gelmini sulla scuola dello scorso anno, hanno provocato, inevitabilmente, un esubero di insegnanti, sia di ruolo che precari che, a settembre, si sono ritrovati, i primi a subire trasferimenti da un istituto all’altro per non perdere il posto o lo smembramento della propria cattedra su più scuole, anche di indirizzi diversi, i secondi a constatare l’impossibilità di essere assunti, come gli anni precedenti, per supplenze annuali (1/09-30/08 nella migliore ma rara ipotesi, 1/09-30/06 più frequentemente).


La Gelmini per arginare le proteste ha provato le seguenti soluzioni:


1)      Scoraggiare i trasferirmenti da una provincia (spesso del Sud) all’altra (spesso del Nord), pena l’immissione nelle graduatorie della nuova provincia richiesta “in coda” (cioè in fondo, perdendo il punteggio acquisito negli anni nella provincia d’arrivo), anziché “a pettine” (cioè tra un precario e l’altro della nuova graduatoria, secondo il proprio effettivo punteggio) Esempio: io ho 124 punti nella graduatoria ad esaurimento di Firenze. Se un insegnante di Bari decide di trasferirsi a Firenze per lavorare e ha maturato precedentemente 150 punti, mi supera in graduatoria, se l’inserimento è “a pettine”, viene invece retrocesso all’ultimo posto della graduatoria, nell’altro caso.


2)      Possibilità di inserimento in coda in altre tre province oltre quella prevalente


3)      Decreto salva precari,ieri convertito in legge al Senato(vedi l’articolo del Messaggero e tutta la stampa di oggi.)


 


Tra i primi due punti e il terzo,(oltre ad esser cominciato l’anno scolastico), si è verificata una spiacevole situazione. Il TAR del Lazio, il 30/11, ha contestato la proposta dell’inserimento in coda in caso di trasferimento, trovandolo incostituzionale e ha approvato il ricorso in atto a riguardo, chiedendo al Ministero di rimettere mano entro trenta giorni alle graduatorie per ripristinare la modalità “a pettine”.


http://www.gildavenezia.it/precari/norme_precari/2008/RM_200810809_SE.pdf


 


La ministra allora risponde col salva precari, in cui, oltre a stabilire corsie privilegiate per chi è rimasto a bocca asciutta quest’anno, prevede anche che, per questo biennio, (2009-2011, le graduatorie si aggiornano ogni due anni), i precari che si sono trasferiti resteranno, come previsto, in coda alle nuove graduatorie, ma, dopo, potranno essere ripristinati nella posizione che spetta loro secondo punteggio ( Il mio collega di 150 punti, che magari s’è sposato con un fiorentina, emigrando al Centro, sta due anni senza lavorare, ma dal 2011 mi passa avanti, com’è suo diritto, per aver maturato più punti di me.)


Tutto qui? No perché se il fantomatico inserito (un pericoloso “extra.graduatario”) l’anno scorso aveva avuto la supplenza annuale e quest’anno no, il salva precari dovrebbe garantirgli una precedenza sugli altri nelle supplenze temporanee (quelle di 15, 20, 30 giorni, quando un docente si ammala o si rompe una gamba per intendersi)


 


Se avete resistito fino ad ora BRAVI!


Solo un commento: la vicenda, ridotta all’osso dimostra quanto sia devastante l’assoluta inconsapevolezza di molta della nostra classe dirigente, riguardo i temi di cui è chiamata ad occuparsi (capisco, che tra un festino, un’orgia, e una pista di coca sia difficile concentrarsi però…).


Ci voleva molto a immaginare incostituzionale una sostanziale lesione al diritto dei cittadini sulla mobilità nel territorio nazionale? Voglio dire, come posso impedire di fatto ad un cittadino italiano (nemmeno uno dei tanto temuti “stranieri”..o per la Lega, molto influente, sembra sul ministro dell’Istruzione, un meridionale è uno straniero?) di scegliere in quale provincia vivere e lavorare, invalidando, nel passaggio da una all’altra i propri titoli e punteggi ( se ho insegnato a Catania per due anni, i miei punti come possono non vale re a Trento?)


Ci voleva molto a capire che questo pasticcio avrebbe reso aleatorie le graduatorie di settembre, mettendo a rischio le classi di cambiare i professori magari a metà anno, per effetto della sentenza del Lazio?


Quanto al salva precari: La precedenza garantita ai docenti disoccupati sulle supplenze brevi


1)      era una realtà praticamente di fatto ( chi di solito lavora sulle annuali, è in altro anche nelle graduatorie relative alle supplenze brevi, quindi…avrebbero comunque avuto precedenza)


2)      lavorare un mese qui un mese lì, difficilmente permette di maturare lo stesso punteggio e percepire lo stesso stipendio che spettano nel caso delle annuali.


 


Insomma nozze coi fichi secchi???? Resta di fatto una scuola senza fondi, una massa di docenti cronicizzati nel precariato, e tante dichiarazioni piene di parole vuote….


Chi ci ha capito qualcosa? Se c’è qualcuno che mi risponde lo propongo come candidato alla P Istruzione...peggio non può fare!!!!!!

mercoledì 11 novembre 2009

Miserabili e grandi artisti

http://www.onetivu.it/10/11/2009/paolini-liberta-e-partecipazione/


Spero che l'abbiate visto! lunedì su La7 il mitico Marco Paolini ha dato spettacolo con uno dei suoi recital, "Miserabili. Io e Margaret Thatcher", questa volta sulle trasformazioni economiche globali dell'era Thatcher, accompagnato dal gruppo, interessantissimo, dei Mercanti di Liquori. Testi e tecnica di quest'attore...da fuori classe, l'ambientazione, un porto, quello di Taranto, il pubblico, poco, al freddo, ma affascinato, forse anche dalla scoperta che fare fatica, magari per ascoltare qualcosa che vale, fa sentire meglio che una tazza di tè caldo davanti al Grande Fratello. Il finale: un dibattito con gli spettatori che, microfoni alla mano, sono stati invitati a dire la loro. E, ovviamente, il tono degli interventi era quello italico, le lamentele, l'evocare la giustizia tradita, il pianto greco sui mali del governo che non ci ascolta, condito da storie di umana e profonda sofferenza (morti e/o malati sul lavoro, l'amianto, la mafia, le porcherie nazionali!)


Paolini? Batte la mano sulla spalla? Compiange? Condivide? No! Con profondo rispetto ma implacabile, correndo il rischio di sembrare duro e "predicatore"...dice più o meno questo


" Lo sentite il peso creato dai vostri sfoghi?" (e in effetti l'aria s'era fatta opprimente, come se ognuno dentro ragionasse su brutture e sull'impotenza di cancellarle, cercando uno sterile conforto nel piangere in compagnia). E aggiunge che questo atteggiamento è frutto di un rassegnato e, sì "miserabile", realismo, nel senso deleterio del termine: credere alla realtà così com'è senza più "speranza" di cambiarla. Perché, dice Paolini, (più o meno), "la paura, non fai niente e lei cresce cresce, la speranza costa fatica, va costruita"; ai realisti, quindi non resta che cercare sollievo nello sfogo liberatorio ma...perchè non...agire, progettare, tentare alternative?. Certo, aggiunge l'attore, se guardi il quadro tutto insieme hai perso in partenza, non puoi risolvere i  mali del mondo, dal surriscaldamento globale, alla fame, alla corruzione e a barbablù. Ma "se fai manutenzione" della realtà che abiti, il tuo lavoro, la tua città, se ti prendi cura nel piccolo, cercando soluzioni, condivise con gli altri, il vicino di casa, di banco, di tornio, d'ufficio forse a poco a poco il clima cambia, la fiducia torna, in cosa? in sé, nel sudore delle proprie mani, nelle idee del nostro cervello, nella possiblità di migliorare, e il tessuto si ricostruisce: L'era Thatcher  ci ha trasformati in individui, uomini, donne, famiglie, e orticelli recintati, ( la mania anglosassone delle enclosures!), forse nel cambio ci abbiam perso la "società", uno spazio condiviso con altri da me, con cui costruire.


e i titoli di coda: Gaber, ovviamente a ricordare che libertà è partecipazione!


popolo del blog! non vi sembra che anche noi (io per prima, se guardate il mio ultimo post) siamo a forte rischio di deleterio realismo? Lamentarsi è più facile che "sognare" alternative? Ci sfido a singolar tenzone! Andiamo oltre la denuncia.


Guardatevi lo spettacolo se vi capita.


 


 


 

martedì 10 novembre 2009

Buon senso e responsabilità

Allora vi racconto una storia: immaginiamo che una donna,  sana, sulla trentina, dalla storia clinica assolutamente tranquilla e priva di complicazioni, si trovi in questi giorni alle ultime settimane dal suo secondo parto, con la prospettiva di attraversare l'inverno con un bambino che frequenta la scuola materna , noto covo di contagi d'ogni tipo, e un neonato a casa.


Immaginiamo che la donna sia tendenzialmente restia a farsi prendere dal panico su questioni di salute, forse viziata dalla sua fortuna, e si accinge, insieme al compagno a farsi un'opinione lucida e informata sulla questione vaccino H1N1. Internet, giornali, telegiornali, pareri di amici, medici e non, il confronto con i propri medici di famiglia e il pediatra e...in pochi giorni è il panico!


Sì perché tutti hanno opinioni solide e motivate e ricchissime di dati e, in bocca a ciascuno queste sembrano inattaccabili e convincenti. Oppure può capitare di trovare, all'interno di una stessa fonte, tutto e il contrario di tutto, dalle stime sulla mortalità, sospetti di intrighi internazionali da parte dei soliti ignoti, all'appello pressante al vaccino, seguito naturalmente dalla dichiarazione che la normale influenza fa meno vittime dell'alluce valgo e che per prevenirla non c'è niente di meglio che lavarsi le mani, parola di Topo Gigio. Oppure ancora può capitare che il pediatra, loquace quanto un  cactus sotto il sole, balbetti un generico, "vaccini, vaccini, tutti, lei , il bambino, telefoni in ambulatorio, avanti il prossimo!, ma la dottoressa di familgia, più disponiblie le dica "Io sono tenuta a darle tutte le informazioni e a vaccinalrla se me lochiede, ma al suo posto avrei gli stessi dubbi" Salvo poi chiederle, tramite la segreteria dell'ambulatorio, di firmare una dichiarazione nel caso decida di non vaccinarsi, con la quale la donna si assuma  ogni responsabilità della propria scelta. In famiglia, poi si scatenano le ideologie e padri, nonni, (più gli uomini, le donne tacciono), zii e chi per loro, si affannano a difendere la propria posizione risalendo ai massimi sistemi, evocando il ritorno alla natura, piuttosto che la fede nel progresso scientifico, il fatalismo stoico e i rimedi fai da te, dal propoli al tè verde!


Nel frattempo il tempo passa, le contrazioni preparatorie cominciano a farsi sentire, gli ultimi esami costringono a muoversi tutti i giorni verso lughi affollati, Asl, ospedali, ambulatori, l'influenza stagionale attacca con le sue tossi e le sue febbriciattole (ma no i sintomi della A sono altri....) e via con pediatri, sale d'attesa, colpi di tosse, gel disinfettante in borsa e...l'impossibilità di decidere da sola, sapendo che decide per due, no!, per tutta la famiglia. E la mente va oltre il virus A, all'inverno che ci aspetta, alle tante altre insidie che si nascondono là dietro quel salto che quella creaturina sta per fare a giorni: non c'è amica al secondo figlio che non abbia fatto la sua nottata al meyer per bronchiti, bronco spasmi, polmonite e affini eh...si sa il primo all'asilo, non si può impedrire...eh, no ameno di non chiuderci in camere iper bariche e comunicare via sms dal salotto alla camera, e già qualcuna delle mamme propone "Ah io il mio lo rimando all'asilo a primavera!"...E poi?


Conclusione della storia? nessuna, forse solo una rinnovata consapevolezza, non risolutoria e nemmeno molto scientificamente sostenible, ma si sa le donne incinta hanno a che vedere più con il selvaggio che col razionale: siamo mortali e appesi a un filo oscillante tra indici di probabilità, ognuno fa del suo meglio per agire a difesa di chi ama, ma il risultato non è scontato, né in un senso né in un altro, forse perché il problema è altrove, in quel luogo scuro dove abbiamo rimosso il terrore della morte e della malattia, nella smagliante certezza di saperle governare. Forse un pò più di umiltà in chi nega, afferma, batte comunicati, lavandosi le mani, nel frattempo, dai germi e dalle responsabilità aiuterebbe...forse...ma il problema resta aperto, insieme a quello dell'onestà di chi pretende di dire il vero.

lunedì 12 ottobre 2009

Oltre le nuvole

http://silvioperilnobel.sitonline.it/1/il_nostro_inno_alla_pace_1004222.html



Il nostro Inno alla Pace




 










La Pace può



La pace può

 

Musica del maestro Pino di Pietro
Testo di Loriana Lana
Cantano Loriana Lana ed il tenore 
Sergio Panajia



"La pace può

miracolo

la guerra è stata solo un incubo

voglio un abbraccio che sia unico

e dove sei sarò".


 


Se vuoi ricevere la versione integrale del brano in formato mp3 contattaci: info@silvioperilnobel.it

 - Silvio Berlusconi Nobel














 

(Da Diva e donna del 6 ottobre 2009, n.40)

 


 




















sabato 3 ottobre 2009

Bordello in tv

http://www.ilgiornale.it/interni/le_bugie_daddario_la_rai_rischia_grosso/politica-televisione-rai-santoro-annozero-daddario/03-10-2009/articolo-id=387690-page=0


http://www.corriere.it/politica/09_settembre_30/berlusconi-santoro-dandini_2d9b9364-ad9d-11de-a90c-00144f02aabc.shtml


 


Chi ha visto l'altra sera Santoro con la D'Addario? io non sono arrivata in tempo a casa, ma mi ha fatto morire dal ridere, a pochi minuti di distanza dai titoli di coda su Rai2, vedere Porta a Porta che dedicava una trasmissione sulla trasmissione, una lunga e seriosa riflessione su quanto detto ad Anno Zero.  Il top è stato il primo intervistato, La Russa,  che esordiva dicendo di essersi rifiutato di partecipare ad A.Z. perché indignato del livello basso della trasmissione che dovrebbe occuparsi di ben altri problemi, e, per corroborare le sue affermazioni, sottolineava con una certa enfasi che "escort" significa "prostituta!!!" e che ad una "prostituta!!!!!" ci si era affidati per scatenare simil campagna diffamatoria. Il lato paradossale è chiaro vero?. Dopo poco entra sulle note di Via col Vento il giornalista Belpietro, direttamente dagli studi di rai 2, dove aveva partecipato al dibattito di santoro, e via ancora  a ragionare di decoro e bugie e supposizioni, dando addirittura stralci della trasmissione appena terminata....Il teatro nel teatro insomma!!!! Se la cantano, se ridono tra di loro...e intanto i decreti passano in parlamento, le armi sparano in Afghantistan, il clima si surriscalda, la crisi continua, i fiumi straripano, i terremoti tremano..........................

martedì 29 settembre 2009

stasera tutti al cine o in disco?

 http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=382443


"Brunetta torna all’attacco dal suo programma radio su Rtl 102,5, Il Brunetta della domenica: «Lo Stato deve finanziare la cultura, ma mescolare cultura e spettacolo è un imbroglio, dunque io dico: non diamo un euro ai film, si arrangino. Lo Stato ha il dovere di finanziare la cultura che vuol dire varie cose, dalle biblioteche ai restauri. Altra cosa però è lo spettacolo»."




 

"Lo Stato ha il dovere di finanziare la cultura, dalle biblioteche ai restauri, ma lo spettacolo è un'altra cosa. Ma perché finanziamo il cinema? Forse che finanziamo il piano bar o la discoteca? E anche i giornali devono andare sulle loro gambe"



Ma perché è capitato a noi!? Ma qualcuno gli spiega la differenza tra un piano bar e Fellini? Capitemi, vi prego, questo rovina definitivamente la già scarsa fama dei "bassi", ma quanti nani avvelenati dobbiamo sorbirci ancora...con buona pace del grande De André! ( e detto da me, che davvero alta non sono significa disperazione!)


Ora capisco che i media forniscano esempi di "spettacolo" veramente, quelli sì, bassi bassi, e che per vedere un film decente si debba aspettare la notte fonda o infilarsi in cineforum di nicchia, capisco che il boom del botteghino lo raggiunga il film panettone e che a certa gente l'arte appaia come gingillo inutile, ma ci vuole davvero coraggio per occupare una poltrona di ministro e fare dichiarazioni del genere. Come se poi l'Italia investisse miliardi in cultura! Ma si può fare qualcosa contro questa deriva avvilente, oltre che sorprendersi e indignarsi?! Vi prego chi avesse un'idea, qualsiasi, operativa, pragmatica per uscire da sto tunnel la scriva...ci sto!!!!


 



mercoledì 2 settembre 2009

Chiesa e prudenza

http://www.corriere.it/politica/09_settembre_02/La_prudenza_mancata_e_le_conseguenze_di_un_danno_enorme_vittorio_messori_b7b08caa-977f-11de-b29b-00144f02aabc.shtml


Vi prego leggete quest'articolo di  Vittorio Messori, uscito oggi sul Corriere della Sera. L'esimio scrittore cattolico, rinnovando stima e solidarietà con Boffo, si arrampica in un elogio della "prudenza", sostenendo che vicende oscure e dubbie come quella che ha coinvolto l'Avvenire apportino danno all'immagine della Chiesa. Vi copio i passi per me salienti:


"Praticando la storia della Chiesa, ne ammiravo una costante: cardinali e vescovi hanno sempre accom­pagnato a ogni virtù quella della pruden­za, vegliando occhiutamente per stornare i pericoli.


Ci chiediamo che sia successo ora. In ef­fetti, dopo la sentenza del 2004, la pruden­za tradizionale avrebbe suggerito di chiede­re al «condannato» di defilarsi, assumen­do altre cariche, meno esposte a ricatti e a scandali. E questo anche se si fosse tratta­to di un equivoco, di una vendetta, di un errore giudiziario.


Plutarco loda Cesare che ripudiò la mo­glie sulla base di sospetti inconsistenti, di­cendo che il prestigio del Capo di Roma non tollerava ombre, pur se inventate. La sentenza di Terni è contestabile? Tutto è davvero una «patacca»? Se sarà dimostra­to, come crediamo e speriamo, tireremo un sospiro di sollievo. Ma, intanto, un uomo immagine della Chiesa italiana ha campeggiato e campeggerà a lungo sulle prime pagine, sospettato dei gusti «diversi» la cui ombra grava oggi, più che mai, sugli ambienti clericali.


Il caso prima o poi sarebbe venuto alla luce, e in modo malevolo: perché, allora, attendere 5 anni senza cautelarsi, diminuendo la visibilità? E questo, pure in caso di coscienza limpida. Se un giornale ha «sbattuto il mostro in prima pagina», è perché car­dinali e vescovi cui competeva non lo han­no destinato ad altri incarichi, lontani dalle aggressioni politiche. "


ora, a parte il fatto che se fossi omosessuale mi girerebbero parecchio le scatole (gusti "diversi", da chi? e poi "gusti"? come quelli del gelato...che volgarità! per non parlare di «sbattuto il mostro in prima pagina»)


Ma poi, vi sembra che Gesù Cristo si sia mai peritato, per prudenza e rispetto al prestigio di chiccessia, di dire o fare alcunchè di sconveniente nella sua vita, fino a morire di una delle più infamanti morti del tempo? O forse i pubblicani e le prostitute del vangelo esibivano certificati di eterosessualità per essere ammessi alla sua tavola?


Quanto al fatto che nella storia (scusami Messori ma tu mi tocchi in un nervo scoperto...) gli alti prelati abbiano "accom­pagnato a ogni virtù quella della pruden­za, vegliando occhiutamente per stornare i pericoli"... mi verrebbe da osservare: i pericoli per chi? No, perché dopo le crociate, gli Indios, le streghe e gli scienziati scomunicati, si potrebbe dubitare che, almeno nel '900, tale atteggiamento prudente ( verso "uomini della provvidenza", teorici dello sterminio di massa, e via dicendo) abbia proprio premiato...Forse qualche voce più fiera contro la barbarie umana avrebbe potuto levarsi e, dico la verità, qualunque uomo di chiesa se ne fosse assunto la responsabilità, nessuno avrebbe fatto caso ai suoi "gusti", diversi o non.


 

mercoledì 26 agosto 2009

Dialetto o esperanto?

Avete letto le boutades estive della lega su scuola, dialetto e cultura locale? Si spazia dalla formazione dei docenti, che dovrebbe comprendere la conoscneza della cultura regionale della scuola dove si va ad insegnare, fino a proporre l'inserimento del dialetto come materia scolastic. ( lo annuncia un Bossi malconcio, bofonchiando di un testo di legge già pronto a tal uopo!)


Non vi invio i riferimenti ma la rete è piena, trovate tutti gli articoli in merito o, magari li avete già letti (scusate scrivo di corsa!)


Solo poche riflessioni:


1) Che senso ha proporre il dialetto in una scuola che progetta una riforma in senso limitatico di materie come latino, italiano, storia e filosofia, a vantaggio di materie scientifiche, triste buco nero nella prearazione dei nostri studenti?


2) In un Paese che parla poco e male lingue straniere (inglese, francese maccheronici, pochissime tracce di spagnolo o tedesco, ecc), ovvero le lingue della comunicazione globale di oggi (l'Europa ha colonizzato il mondo, quindi il mondo, o una sua buona parte, parla le lingue europee), ridurre e/o togliere il latino (è previsto per il nuovo liceo dello scientifico), signifa sacrificare una lingua morta, certo, ma universale, che ha permesso di comunicare per secoli a popoli i più diversi. per cosa...il Dilaetto?


3) Al posto di Shakespeare o tacito....la Bottega di Sghio?, L'Acqua cheta?


4) al cinese di S. Donnino che affolla le mie classi...che gli insegno...ad aspirare la c e tradurre "va'ia bischero", due volte a settimana?


5) nell'era di internet e' questa una proposta moderna? ha mai premiato questo atteggimento verso le spinte innovatrici della storia?


Boh!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


 

parole di speranza

A proposito del post sui nuovi schiavi e relativi commenti, vi segnalo un libro da leggere, sia per chi lo scrivi, il Cardinal Carlo Maria Martini (ma perché non l'hanno fatto Papa?!), sia per il contenuto, capace di ricordare come si possa essere uomini di Chiesa e, nello stesso tempo, profondamente innamorati della vita e aperti all'umanità.


Il libro è "Conversazioni notturne a Gerusalemme. Sul rischio della fede" e nasce a 4 mani, il cardinale e G. Sporschill, gesuita austriaco, dedito al recupero dei bambini di strada e minori abbandonati nell'Europa dell'Est.


Giusto per invogliarvi, nel libro si trovano affermazioni come le seguenti


"Compiere passi nel cammino verso Dio può significare anche entrare nel mondo di una cultura straniera, conoscere altre religioni, imparare una lingua straniera, perchè si diffondano la comprensione e la pace.[...]Chi legge la Bibbia e ascolta Gesù scoprirà che lui si meravilgia della fede dei pagani. In un passo del Vangelo egli non propone come modello il sacerdote, bensì l'eretico, il samaritano. Quando pende dalla croce, accolgie in cielo il ladrone. Il miglior esempio è Caino: Dio segna Caino per proteggerloi e far sì che nessuno lo uccida[...] Nella Bibbia Dio ama gli stranieri, aiuta i deboli, vuole che soccorriamo e serviamo in diversi modi tutti gli uomini. L'uomo, invece, e anche la chiesa corrone sempre il rischio di porsi come assoluti.[...] Non puoi renedere Dio cattolico. Dio è aldilà dei limiti e delle definizioni che noi stabiliamo.[...] Gesù ha scelto di essere senza patria per essere presente per tutti gli uomini e non erigere alcun muro intorno a sé. Gesù è andato incontro agli stranieri. Non si è limitato a stare bene a casa sua, è andato di paese in paese, di città in città. E' andato là dove esistevano conflitti, dove doveva servirsi del suo amore perché si potesse instaurare la pace tra pagani ed ebrei, tra romani ed Israele. [...] Ama il prossimo tuo come te stesso. Oppure, come recita l'originale ebraico: ama il prossimo tuo perché è come te."

lunedì 8 giugno 2009

battaglie di principio

Rispondo al commento di Enrico al mio post sul docente e il questionario sull'ora di religione.


Anche io non credo alle battaglie di principio: crocifisso si/no, chador o piercing in classe o no. Per un semplice motivo: la scuola, per me, è il luogo dove le opinioni si formano, non si "insegnano", è il teatro dove smontare ogni visione del mondo precostituita e mostrarne agli studenti origini, moventi, più o meno trasparenti, in pieno rispetto delle pisizione di utti, senza osannarne o condannarne nessuna, anche quella a me più lontana.


Io ho discusso con studenti che venivano al compito col gagliardetto di Mussolini ostentato sul banco, ho dato 8 a temi ben scritti, che contenevano l'esatto contrario di quello che penso su questioni per me cruciali, fede, politica, etica ecc., ho prestato libri di approfondimento a gente che praticava per moda forme di satanismo; se la classe è orientata a sinistra, difendo provocatoriamente tesi di destra e viceversa, e quando non posso farlo, per non cadere in totale incoerenza con me stessa, dichiaro il mio punto di vista, perchè mi sembra di proteggerli molto di più dal rischio di plagio da parte mia, se permetto loro di riconoscere il punto di vista dal quale parlo, piuttosto che presentare come "imparziale" ciò che dico.


Io credo che non si debba avere paura di pensare, mai,. né di discutere o distruggere una posizione, noj esistono tabù; ma vedo che sempre di più a scuola si scambia una strisciante forma di censura e autocensura sui temi scottanti, come rispetto delle opinioni degli altri. Meglio non dire un'opinione, per non condizionare chi mi ascolta? Ma un'opinione detta è discutibile, contestabile dai miei avversari, dovrebbero ringarzarmi per la possibilità di combatterla ad armi pari ...o no? Se, invece, non la dichiaro, resta lì, sicura di sé, inattaccabile da ogni confrontoi con l'altro e di solidifica, si ossifica e chi la smonta più.


Perché togliere un crocifisso dovrebbe rassicurare i non cristiani...piuttosto esponiamo accanto i simboli di tutti gli altri credi e usiamo le nostre ore per discuterne i significati, decostruirne i simboli, raccontarne la storia, evidenziare le strumentalizzazione politiche a loro riguardo e, poi, magari dopo dibattito, decidiamo insieme ai ragazzi se tenerli appesi  o no.


Io sono credente, ma non mi spaventa mettere in discussione la mia fede, la mia culutra religiosa, le mie posizioni, perchè dovrei temere che i miei ragazzi facessero altrettanto...ci arriveranno da soli a decidere in cosa credere. Io, insegnante, posso solo, metterli nelle migliori condizioni per trovare la LORO verità...perché se la verità (qualunque cosa sia) non è MIA, allora non è VERA per me.


Quindi quel prof forse non era un   grande insegnante ma, fosse stato mio collega, mi avrebbe interessato disuctere con lui e i suoi studenti di quel questionario, farne occasione di riflessione per tutti, magari lo spunto di un progetto sperimentale della scuola che, insieme ai docenti di religioni, si occupasse di come inserire la riflessione sul sacro e il dibattito relativo ad esso, nel curriculum dei ragazzi, coinvolgendo proprio i non fruitori dell'ora di religione...Chissà, magari, l'anno dopo, l'avrebbero affollata in molti di più...anche solo per vedere che ne sarebbe stato dei loro consigli e punti di vista...