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martedì 22 dicembre 2009

FP CGIL Nazionale
Conto annuale 2008:
I dati ufficiali ed i fantasiosi annunci del Ministro Brunetta su precariato e assenze
La Ragioneria dello Stato smentisce il Ministro


La Ragioneria Generale dello Stato ha pubblicato il Conto Annuale 2008, che censisce il personale del
pubblico impiego, fornendo dati su assenze, precariato, retribuzioni.
Al contrario di quanto sostenuto dal Ministro Brunetta, i precari nella p.a. superano le 200mila unità
(208.099 al 31/12/2008). Di queste solo 37.461 possedevano i requisiti per la stabilizzazione al 31/12/2008,
12.683 sono già state o verranno stabilizzate entro il 2009, 4.683 entro il 2011. Quindi ben 153.272
lavoratori precari sono fuori dal percorso di stabilizzazione, con buona pace del Ministro Brunetta che ha
tentato invano di convincerci del contrario.
Secondo la “sua” rilevazione, che censiva meno della metà degli enti nella p.a., Sicilia esclusa, sarebbero
stati oltre 26mila i dipendenti stabilizzati, e solo 15mila i dipendenti non stabilizzati in possesso dei requisiti.
In buona sostanza il precariato nella p.a., sempre secondo il Ministro, sarebbe talmente contenuto da non
giustificare i timori di licenziamenti di massa nel caso dello stop alle stabilizzazioni, da lui fortemente voluto.
Valutazioni positive, poi inspiegabilmente seguite da una proroga di 3 anni al percorso di stabilizzazione
predisposto dallo scorso Governo, proroga che ha semplicemente spostato il problema al 2012.
Alla prova dei dati ufficiali il Ministro viene sonoramente bocciato.
Altro dato interessante riguarda le assenze per malattia che, sebbene a fasi alterne, continuano ad
avvicinarsi a quelle del settore privato, con una riduzione di 1,6 giorni pro capite rispetto al 2007, e di 0,6
rispetto al 2006. Dati positivi e coerenti con la tendenza del settore registrata negli ultimi anni.
Ricordiamo al Ministro che il dato del 2008 non riguarda esclusivamente il suo operato, rappresentando un
dato strutturale che solo in parte può ritenersi dovuto alle decurtazioni per assenza in caso di malattia
introdotte nel Luglio del 2008.
Rifletta il Ministro, perché non sempre le vulgate corrispondono al vero, ed i dati trionfalistici falsati
dall'ideologia presto o tardi vengono smentiti. Il populismo non produce efficienza e non cancella i precari.
Chiediamo al Ministro se, una volta messo di fronte alle cifre ufficiali, intende trovare una soluzione di
sistema al dramma del precariato nella Pubblica Amministrazione, o se saremo ancora costretti a fare i conti
con mistificazioni e minimizzazioni paradossali ed irresponsabili.
Oppure anche la Ragioneria Generale è un covo di “mitizzatori di precari”?
Roma, 15 Dicembre 2009

venerdì 9 ottobre 2009

ho oltre l'85% di presenze in aula

Da Il Fatto Quotidiano di oggi...fatto quotidiano


ok, sorvoliamo sul fatto che stiamo parlando di una parlamentare disabile, ma ci rendiamo conto che dire di avere "oltre l'85% di presenze in aula" per un "lavoro" di tre giorni lavorativi su sette con quasi due mesi di ferie è estremamente offensivo?


Se io lavorassi 221 giorni sui miei 270 (5 su 7) credo che mi prenderei un bel calcio in culo, don't you?

domenica 13 settembre 2009

martedì 5 maggio 2009

Lettera aperta al Ministro Brunetta


TOSCANA

Firenze, 28 aprile 2009

Lettera aperta al Ministro Brunetta

 Un anno di dichiarazioni mediatiche, di tornelli, di faccine, di politica del “colpirne 100 per educarne uno”sono davvero riuscite a migliorare l’efficienza e l’efficacia nella Pubblica amministrazione? Caro ministro, se trova tempo tra una battuta da Bagaglino e l’altra può spiegarci in che modo la sua rivoluzione delle pubbliche amministrazioni ha ridotto la burocrazia? Se si sono accorciate le liste di attesa negli asili nido e negli ospedali? O forse sono diminuite le consulenze super pagate e le assunzioni più o meno celate da parte dei politici amici anche suoi?

Il suo atteggiamento nei confronti della CGIL è noto a tutti. Ora si passa alle offese. Lei afferma che il nostro modo di fare sindacato “fa schifo”. Esprimendo fra l’altro un “giudizio”,  falsificando le questioni e mentendo sapendo di mentire.
Come mente quando dice che grazie a lei ora si possono licenziare i dipendenti pubblici. Memoria “corta”, caro ministro! questa norma esiste da anni e si trova nei contratti nazionali di lavoro (da lei tanto vituperati…). Si spaccia per un innovatore ma è uno che copia solo e vende per sue cose già decise da altri!

 Da anni esistono, sempre nei contratti nazionali di lavoro, norme che impediscono l’erogazione “a pioggia”, tramite la valutazione individuale, del salario accessorio, cioè di quella parte di stipendio che deve essere contrattata a livello di Ente o di Azienda e che deve corrispondere al miglioramento quantitativo e qualitativo dei servizi resi alla cittadinanza.
Legga i contratti, caro Ministro, e se vuole fare cosa giusta si adoperi perché chi li deve applicare lo faccia, senza però volere sembrare il salvatore della patria od il fustigatore dei così tanto denigrati dipendenti pubblici.

La FP CGIL della Toscana ha apprezzato la proposta di legge del Vice Presidente Federico Gelli, efficacemente denominata “anti Brunetta”. Ed ha apprezzato come Il Tirreno abbia informato l’opinione pubblica su questa vicenda dando anche la possibilità, on line, di esprimere, a chi volesse farlo, il proprio assenso o dissenso. La proposta in questione non è una norma “salva fannulloni”, come vuole fare credere il ministro. Si sta verificando la possibilità di correggere assurde norme che colpiscono tutti, anche coloro che fannulloni non sono davvero.

La FP CGIL Toscana ha inviato in questi giorni una email chiedendo che si rispondesse al quesito. Non pensavamo che nel nostro paese non fosse più possibile criticare il Governo, né tanto meno organizzare il dissenso.
Ma avere invitato ad esprimersi, a criticare, ha suscitato le sue ire e le offese gratuite. Caro ministro, devo dire che o è  poco informato o è un gran bugiardo, perché quando sostiene che “noi abbiamo invitato a votare a favore di chi non lavora” dice una cosa formalmente e sostanzialmente falsa.

Ma a lei basta fare scoop, spararle grosse e alte, mistificando la realtà e falsificando i contenuti con la convinzione che tanto nessuno ci farà caso. Si chiama demagogia!

La CGIL non condivide molto di quanto sta facendo come Ministro e questa è cosa nota e, mi permetto di sottolinearlo, legittima (almeno per ora…). Ci troviamo spesso soli in questa difficile battaglia a difesa della dignità e della professionalità dei dipendenti pubblici, ma tant’è. Speriamo che il suo atteggiamento aiuti altri a ravvedersi in fretta.
Le Pubbliche Amministrazioni hanno bisogno di altro. I dipendenti pubblici hanno bisogno di altro. I cittadini hanno bisogno di altro. Aspettiamo con fiducia il ministro, che con la solita solerzia saprà prima o poi affrontare anche questi problemi.
Speriamo con un atteggiamento diverso, con meno arroganza. Ascolti chi non la pensa come lui. Il confronto, il rispetto delle opinioni diverse,  sono elementi fondamentali per la democrazia.

Per finire devo dire che  queste sue uscite contro di noi aiutano i lavoratori a vedere chi davvero sta dalla loro parte.
Ma questo è un altro discorso.

Andrea Brachi
Segretario generale FP CGIL Toscana

lunedì 9 marzo 2009

Sciopero: libertà di sopruso?!

In un articolo di ieri sul Corriere, Giovanni Sartori, che ho sempre stimato enormemente, sostiene alcune tesi.
Eccolo:

"SCIOPERI E REGOLE


Libertà di sopruso


di Giovanni Sartori



Quasi da sempre il diritto di sciopero è stato abusato dagli scioperanti e tollerato oltre ogni misura da tutti i nostri governi. Ora il governo Berlusconi si propone di disciplinarlo. È una decisione tempestiva e più che mai necessaria, visto che ci aspettano tempi durissimi di dilagante disoccupazione e, di riflesso, di esasperato «ribellismo» con blocchi di strade, ferrovie, aeroporti e anche di servizi pubblici: blocchi che saranno «cattivi», carichi di rabbia e infiammati dalla disperazione. Come qualsiasi indovino avrebbe indovinato, a Epifani, e con lui alla Cgil, la cosa non piace per niente. Tra le sue tante obiezioni emerge la tesi che il diritto di sciopero è una «libertà fondamentale».


Sì, nei limiti; ma assolutamente no fuori limiti. La regola fondante di tutte le libertà è che la mia libertà non deve danneggiare né ostacolare la libertà di nessun altro. Cioè, la mia libertà è delimitata dalla libertà degli altri (e viceversa). Dal che si ricava che uno sciopero dei servizi o dei trasporti è una patente violazione dei diritti di libertà di tutti. Lo sciopero nasce, nell’800, nelle fabbriche, e in quel contesto il danno è tra le parti in causa, tra un prestatore d’opera e il suo datore di lavoro. Invece nell’odierno andazzo italico il cittadino diventa ostaggio, e anche vittima, di un conflitto che non lo riguarda. Libertà o sopruso? A me sembra libertà di sopruso. Tantovero che negli Stati Uniti lo sciopero dei servizi (ivi inclusi i trasporti) è quasi sempre vietato, e che i conflitti di questo tipo sono sottoposti ad arbitrato obbligatorio.


Ricordo due casi. Nel 1981 i controllori del traffico aereo, forti della loro insostituibilità (così credevano), sfidarono il divieto di sciopero. Il presidente Reagan li licenziò tutti in tronco, e non mi risulta che furono mai reintegrati. Certo è che da allora nessuno si è riprovato. L’altro caso, quello della City Transit Authority di New York che ogni giorno fa entrare e uscire da Manhattan 7,5 milioni di passeggeri, è del 20 dicembre 2005. Quello sciopero, che era appunto illegale, non durò nemmeno due giorni. Il pomeriggio del 20 il giudice competente (proprio non siamo in Italia) impose al sindacato una multa di un milione di dollari al giorno. Il sindacato capitolò subito. Invece il nostro legislatore prevede multe individuali. Campa cavallo.



Tornando in patria, sulla proposta che uno sciopero debba essere proclamato da un sindacato rappresentativo del 51 per cento della categoria in agitazione, Epifani obietta così: «Ma perché può scioperare il 51 per cento e il 49 no? Che senso ha?». La risposta è facile: ha esattamente lo stesso senso di tutte le decisioni prese a maggioranza. Quando poi votiamo con il principio maggioritario in collegi uninominali, può persino accadere che il primo, il più votato, prenda tutto (il seggio) con meno del 40 per cento dei voti. È la regola maggioritaria, bellezza. Sono tutte cose che Epifani sa benissimo. Proprio per questo mi sconcerta che qui il Nostro si atteggi a difensore dei suoi «nanetti», del pulviscolo dei micidiali sindacati autonomi (spesso di quattro gatti) che ci affliggono. Emi sembra un pessimo segno, perché gli scioperi selvaggi e le occupazioni non aiuteranno in alcun modo la crisi economica, ma anzi la aggraveranno. Essendo noi già malati gravi.



08 marzo 2009"




Ma come si fa a richiamare sempre l'America come esempio di democrazia?!
guardatevi qsto video e poi mi rispondete...




http://www.youtube.com/watch?v=Dmwrc7CMHCc

p.s.: guardate come reagisce (NON reagisce) la gente mentre la polizia lo "tortura"

mercoledì 14 gennaio 2009

SI vergognasse lui!!!!!

Scrivo al volo:


Tutti hanno letto le illuminate esternazioni di Brunetta


http://www.adnkronos.com/IGN/Politica/?id=3.0.2896075694


''Adesso che siamo nella crisi globale - sottolinea il ministro della Pubblica amministrazione - dobbiamo instillare questo senso di responsabilità con il bastone. E la carota è l'orgoglio. Quando un padre dice al figlio che lavora al catasto, fa il burocrate o il professore si vergogna di dire quello che fa. Quando un padre invece dice al figlio, faccio il tornitore alla Ferrari, lo dice con orgoglio, ha il sorriso e la dignità di dire il lavoro che fa. Vorrei che la nostra burocrazia - rimarca Brunetta - fosse come la Ferrari ''.


Non commento perché si commentano da sé. Mi limito a sottolineare che :


Il Mio Parlamento ospita alternativamente collusi per mafia, porno dive, abituali dei Reality shows, show girl dalla dubbia competenza, corrotti di ogni tipo, dediti ad orge alla coca e altr e...mi dovrei vergognare io?????????????????????????????????????????????????????????????


QUanto al bastone e alla carota...


Brunetta il ventennio è passato, svegliati!!!!

giovedì 20 novembre 2008

Bollino SIAE - Buone nuove e nuove resistenze

Cambio argomento, per chi non ha seguito la questione: il bollino SIAE (quello adesivo sui supporti audio/video) è stato riconosciuto dall'europa un freno alla libera ciroclazione delle merci (un distributore per vendere in Italia deve pagare il bollino, e quindi i prodotti in Italia risultano maggiorati di una specie di tassa d'importazione), addirittura la federazione musicisti lo ritiene controproducente per i suoi interessi.

Fatta questa premessa torno sul tema del blog con la lungimirante risposta di un sindacato della SIAE:
<<<
Il dibattito si era finora concentrato sulla legittimità dell'attuale sistema di contrassegnatura e sulla sua utilità per l'industria della musica. Il sindacato autonomo SIAE-CONFSAL ora apre un nuovo fronte e ribatte a quello che definisce "un nuovo assalto alla SIAE": l'eventuale abolizione del bollino chiesta dalla FIMI, dicono, mette a rischio un comparto occupazionale. "Si tratta, evidentemente, di un nuovo rischio per la SIAE - scrivono in un comunicato i rappresentanti dei lavoratori - per le palesi conseguenze che il prevalere di una tale tesi avrebbe sul bilancio (e tutti sanno quanto in questo momento non ce ne sia bisogno) e sui livelli occupazionali (numerosi colleghi attualmente in SIAE si occupano della materia)". La soppressione del bollino, a parere del sindacato, impatterebbe sulle entrate della SIAE costringendola a sforbiciare fra la forza lavoro.
Il sindacato invita le autorità a mettersi una mano sulla coscienza: si tratterebbe di "una questione di estrema delicatezza che dovrà essere seguita con costante attenzione, mettendo in atto tutte le iniziative utili a scongiurare l'ipotesi di abolizione dell'obbligo del bollino".
>>> [fonte]


Di fronte ad un balzello che anche chi dovrebbe favorire non vuole più il sindacato che fa? ...supplica di mantenere lo status quo. Il risultato sarà che il bollino si toglierà ma solo in ritardo, i lavoratori in cassa integrazione e nel frattempo la gente vedrà i sindacati come organismo che danneggià tutti; il tutto a vantaggio di chi i sindacati li vuole eliminare davvero.

mercoledì 25 giugno 2008

DECRETO ANTI-FANNULLONI

Soprassedendo sul titolo del decreto che non mi pare affatto distensivo dei rapporti civili di un paese civile quale dovrebbe essere il nostro, ma anzi non fa altro che incrementare il clima di attrito tra cittadini, in realtà nient'altro che "guerra tra poveri", così da distogliere l'attenzione su quali sono i problemi veri...
volevo far notare che nella Pubblica Amministrazione, specie in quelle di grosse dimensioni, quindi (per esperienze riportate da parte di persone che ne sono realmente venute in contatto) soprattutto Ministeri e grossi Comuni,

C'E'  UN EFFETTIVA POSSIBILITA' DI IMBATTERSI IN DIPENDENTI PUBBLICI CHE NON SVOLGONO LE LORO MANSIONI CON IL DOVUTO ZELO, RICHIESTO DALLE NORMATIVE CHE REGOLANO IL PUBBLICO IMPIEGO.


PERO'...

devo anche dire che, per altrettante esperienze riportate da amici e conoscenti, anche nel mondo del lavoro "privato" sento gente lamentarsi di avere colleghi che "fanno finta", che lavorano male, che mirano all'apparire e non al "fare", stessa cosa che succede anche dove lavoro io, Ente Pubblico di medie/piccole dimensioni.
E' vero che la pubblica amministrazione è pagata dai cittadini, ma da qui a dire che questa "piaga" minaccia il bilancio pubblico ed è da contrapporre all'efficienza del privato, ce n'è!

ANZI,

è dimostrato che quando alcune funzioni pubbliche sono state delegate a soggetti privati, siamo passati dall'efficienza efficace all'inefficienza inefficace (vedi il programma "Report" sulle cooperative che gestiscono i rifiuti), volta a far cassa ma con servizi scadenti, quindi efficace solo a chi ne è a capo.

ENTRANDO NELLO SPECIFICO (e concludo) in tema di PIAGHE

Nel mio ente lo stipendio medio è di 1100 euro al mese, siamo fermi da 4 anni e nel frattempo, alla richiesta di uno "step" economico che costava all'amministrazione 35mila euro per un totale di circa 150 persone (neanche 20 euro al mese), la stessa amministrazione ha risposto "picche", anche se per se'  ha disposto un aumento di 60mila euro per 4 dirigenti (la media è presto fatta, 15mila a dirigente), motivandola col fatto che ci sono state nuove attribuzioni, l'impegno è aumentato e, nel frattempo,... L'ORGANICO E' DIMINUITO!
Come dire: c'era da fare di più, le persone erano meno, siamo stati bravi ad organizzare, ci spetta l'aumento, ma per chi ha poi fatto il lavoro "sporco"... NISBA!

"emozioni"?
...chiamateci se vuoi... FANNULLONI!