Ecco cosa è successo ieri:
giovedì 27 maggio 2010
molotov ai domiciliari
Ecco cosa è successo ieri:
domenica 23 maggio 2010
La prima donna sacerdote in Italia
Ho letto con curiosità la notizia.
Fa parte della Chiesa vetero-cattolica, di cui non conoscevo l'esistenza, ma di cui ho letto con grande interesse. Nasce nei Paesi Bassi nel 1870, a seguito del Conciclio Vaticano I, che proclama l'infallibilità papale (e già mi sembra un inizio significativo...). Ha una sua gerarchia, di "discendenza apostolica", riconosce il primato del Papa ma non ne ammette la giurisdizione universale sui vescovi e l'infallibilità.
La pagina di Wikipedia di cui vi ho allegato il link si apre con una frase di S. Agostino che mi pare molto significativa:
Dalle "periferie" della cattolicità (e da dove sennò?...) anche in Italia qualcosa si muove... segni di speranza...
Anniversario di Capaci
Il modo più efficace di ricordarlo mi sembrano queste parole di Paolo Borsellino, pronunciate qualche settimana dopo la morte dell'amico e collega e qualche settimana prima della sua. Serena consapevolezza della propria strada e delle conseguenze inevitabili, ostinazione nel seguirla, nessun tono celebrativo.
http://www.youtube.com/watch?v=usta173Hht8&feature=related
Da ricordare.
venerdì 21 maggio 2010
ridere kosher
un estratto: la mamma oculata massaia andava dal fruttivendolo e chiedeva:
-Quanto vengono due cetrioli?
-Cinque cent.
-E uno solo?
-Tre cent.
-Bene, mi dia quello da due
ciao
ric
(qui per il download)
venerdì 14 maggio 2010
legacci e lacciuoli
Ddl anticorruzione/ Alfano: Mira a eliminare lacci e lacciuoli
Spesso sono passaggi a livello superati con tangenti
Milano, 14 mag. (Apcom) - Il Governo non è indebolito dall'inchiesta sugli appalti pubblici e rilancia sul tema dei controlli con il disegno di legge anticorruzione che ha come obiettivo l'eliminazione di "quei lacci e lacciuoli che spesso rappresentano dei passaggi a livello, per superare i quali si paga la tangente". Lo ha ricordato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, a margine di un convegno sui controlli interni sulle società quotate, organizzato dalla Camera di commercio di Milano.
Il provvedimento, ha aggiunto il Guardasigilli, "si fonda su un inasprimento delle pene e su un sistema di maggiore trasparenza dentro la pubblica amministrazione".
Tra gli obiettivi c'è anche quello di ottenere "una maggiore fluidità - ha concluso il ministro - nel funzionamento degli enti locali che possa assicurare al contempo una maggiore trasparenza".
Che equivale a dire: chi paga mazzette vorrebbe essere onesto, sono le cavillose caratteristiche del nostro sistema ad impedirglielo! Sicuramente le leggi italiane non brillano per “fluidità”, ma il rispetto della legalità non dovrebbe dipendere dalla maggiore o minore convenienza personale che se ricava, vero? Le leggi o le si rispettano in quanto tali, magari combattendo per modificarle attraverso gli strumenti della partecipazione politica, o si fa atto di disobbedienza civile, ritenendo una legge contraria al foro della propria coscienza. La mazzetta è un male in sé, o un male minore, cui è necessario ricorrere per… accelerare i tempi dei propri affari? Troppo demodé?
martedì 11 maggio 2010
giovedì 6 maggio 2010
Un'altra bella figura del nostro premier...
la scrittrice albanese Elvira Dones ha scritto questa lettera aperta al premier Silvio Berlusconi in merito alla battuta del Cavaliere sulle "belle ragazze albanesi".
In visita a Tirana, durante l'incontro con Berisha, il premier ha attaccato gli scafisti e ha chiesto più vigilanza all'Albania. Poi ha aggiunto: "Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze".
Oggetto: Lettera aperta della scrittrice albanese Elvira Dones
NATA FEMMINA
"Egregio Signor Presidente del Consiglio, le scrivo su un giornale che lei non legge, eppure qualche parola gliela devo, perché venerdì il suo disinvolto senso dello humor ha toccato persone a me molto care: "le belle ragazze albanesi". Mentre il premier del mio paese d'origine, Sali Berisha, confermava l'impegno del suo esecutivo nella lotta agli scafisti, lei ha puntualizzato che "per chi porta belle ragazze possiamo fare un'eccezione."
Io quelle "belle ragazze" le ho incontrate, ne ho incontrate a decine, di notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite da Garbagnate Milanese fino in Sicilia. Mi hanno raccontato sprazzi delle loro vite violate, strozzate, devastate. A "Stella" i suoi padroni avevano inciso sullo stomaco una parola: puttana. Era una bella ragazza con un difetto: rapita in Albania e trasportata in Italia, si rifiutava di andare sul marciapiede. Dopo un mese di stupri collettivi ad opera di magnaccia albanesi e soci italiani, le toccò piegarsi. Conobbe i marciapiedi del Piemonte, del Lazio, della Liguria, e chissà quanti altri. E' solo allora - tre anni più tardi - che le incisero la sua professione sulla pancia: così, per gioco o per sfizio.
Ai tempi era una bella ragazza, sì. Oggi è solo un rifiuto della società, non si innamorerà mai più, non diventerà mai madre e nonna. Quel puttana sulla pancia le ha cancellato ogni barlume di speranza e di fiducia nell'uomo, il massacro dei clienti e dei protettori le ha distrutto l'utero.
Sulle "belle ragazze" scrissi un romanzo, pubblicato in Italia con il titolo Sole bruciato. Anni più tardi girai un documentario per la tivù svizzera: andai in cerca di un'altra bella ragazza, si chiamava Brunilda, suo padre mi aveva pregato in lacrime di indagare su di lei. Era un padre come tanti altri padri albanesi ai quali erano scomparse le figlie, rapite, mutilate, appese a testa in giù in macellerie dismesse se osavano ribellarsi. Era un padre come lei, Presidente, solo meno fortunato. E ancora oggi il padre di Brunilda non accetta che sua figlia sia morta per sempre,
affogata in mare o giustiziata in qualche angolo di periferia. Lui continua a sperare, sogna il miracolo. E' una storia lunga, Presidente... Ma se sapessi di poter contare sulla sua attenzione, le invierei una copia del mio libro, o le spedirei il documentario, o farei volentieri due chiacchiere con lei. Ma l'avviso, signor Presidente: alle battute rispondo, non le ingoio.
In nome di ogni Stella, Bianca, Brunilda e delle loro famiglie queste poche righe gliele dovevo. In questi vent'anni di difficile transizione l'Albania s'è inflitta molte sofferenze e molte ferite con le sue stesse mani, ma nel popolo albanese cresce anche la voglia di poter finalmente camminare a spalle dritte e testa alta. L'Albania non ha più pazienza né comprensione per le umiliazioni gratuite. Credo che se lei la smettesse di considerare i drammi umani come materiale per battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe che da guadagnarci.
Questa "battuta" mi sembra sia passata sottotono in questi giorni in cui infuria la polemica Bertolaso , ma si lega profondamente al pensiero e alle azioni di uomini come Berlusconi e company, pensieri e azioni in cui il rispetto per le donne é messo sotto i piedi ogni giorno, azioni che non sono meno criminali di quelli che sfruttano le ragazze albanesi, sono solo camuffate sotto gesti galanti o regali costosi mi vergogno profondamente e chiedo scusa anch'io a tutte le donne albanesi
Merid Elvira Dones
"PS.: Tutte le persone che ricevono la presente comunicazione spero sentano l'obbligo civile e morale di trasmetterla ad altre persone.
grazie Elvira