mercoledì 30 dicembre 2009
martedì 22 dicembre 2009
Conto annuale 2008:
I dati ufficiali ed i fantasiosi annunci del Ministro Brunetta su precariato e assenze
La Ragioneria dello Stato smentisce il Ministro
La Ragioneria Generale dello Stato ha pubblicato il Conto Annuale 2008, che censisce il personale del
pubblico impiego, fornendo dati su assenze, precariato, retribuzioni.
Al contrario di quanto sostenuto dal Ministro Brunetta, i precari nella p.a. superano le 200mila unità
(208.099 al 31/12/2008). Di queste solo 37.461 possedevano i requisiti per la stabilizzazione al 31/12/2008,
12.683 sono già state o verranno stabilizzate entro il 2009, 4.683 entro il 2011. Quindi ben 153.272
lavoratori precari sono fuori dal percorso di stabilizzazione, con buona pace del Ministro Brunetta che ha
tentato invano di convincerci del contrario.
Secondo la “sua” rilevazione, che censiva meno della metà degli enti nella p.a., Sicilia esclusa, sarebbero
stati oltre 26mila i dipendenti stabilizzati, e solo 15mila i dipendenti non stabilizzati in possesso dei requisiti.
In buona sostanza il precariato nella p.a., sempre secondo il Ministro, sarebbe talmente contenuto da non
giustificare i timori di licenziamenti di massa nel caso dello stop alle stabilizzazioni, da lui fortemente voluto.
Valutazioni positive, poi inspiegabilmente seguite da una proroga di 3 anni al percorso di stabilizzazione
predisposto dallo scorso Governo, proroga che ha semplicemente spostato il problema al 2012.
Alla prova dei dati ufficiali il Ministro viene sonoramente bocciato.
Altro dato interessante riguarda le assenze per malattia che, sebbene a fasi alterne, continuano ad
avvicinarsi a quelle del settore privato, con una riduzione di 1,6 giorni pro capite rispetto al 2007, e di 0,6
rispetto al 2006. Dati positivi e coerenti con la tendenza del settore registrata negli ultimi anni.
Ricordiamo al Ministro che il dato del 2008 non riguarda esclusivamente il suo operato, rappresentando un
dato strutturale che solo in parte può ritenersi dovuto alle decurtazioni per assenza in caso di malattia
introdotte nel Luglio del 2008.
Rifletta il Ministro, perché non sempre le vulgate corrispondono al vero, ed i dati trionfalistici falsati
dall'ideologia presto o tardi vengono smentiti. Il populismo non produce efficienza e non cancella i precari.
Chiediamo al Ministro se, una volta messo di fronte alle cifre ufficiali, intende trovare una soluzione di
sistema al dramma del precariato nella Pubblica Amministrazione, o se saremo ancora costretti a fare i conti
con mistificazioni e minimizzazioni paradossali ed irresponsabili.
Oppure anche la Ragioneria Generale è un covo di “mitizzatori di precari”?
Roma, 15 Dicembre 2009
giovedì 19 novembre 2009
Follia al potere
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=80943&sez=HOME_SCUOLA&ssez=SCUOLA
Non so quanto possa riuscire a sbrogliare, per i non addetti ai lavori, sta matassa ingarbugliata, visto che il linguaggio del mondo della scuola è sempre più lontano da quello comprensibile al buon senso comune.Ci provo per sommi capi:
I tagli previsti dalla finanziaria e il decreto Gelmini sulla scuola dello scorso anno, hanno provocato, inevitabilmente, un esubero di insegnanti, sia di ruolo che precari che, a settembre, si sono ritrovati, i primi a subire trasferimenti da un istituto all’altro per non perdere il posto o lo smembramento della propria cattedra su più scuole, anche di indirizzi diversi, i secondi a constatare l’impossibilità di essere assunti, come gli anni precedenti, per supplenze annuali (1/09-30/08 nella migliore ma rara ipotesi, 1/09-30/06 più frequentemente).
La Gelmini per arginare le proteste ha provato le seguenti soluzioni:
1) Scoraggiare i trasferirmenti da una provincia (spesso del Sud) all’altra (spesso del Nord), pena l’immissione nelle graduatorie della nuova provincia richiesta “in coda” (cioè in fondo, perdendo il punteggio acquisito negli anni nella provincia d’arrivo), anziché “a pettine” (cioè tra un precario e l’altro della nuova graduatoria, secondo il proprio effettivo punteggio) Esempio: io ho 124 punti nella graduatoria ad esaurimento di Firenze. Se un insegnante di Bari decide di trasferirsi a Firenze per lavorare e ha maturato precedentemente 150 punti, mi supera in graduatoria, se l’inserimento è “a pettine”, viene invece retrocesso all’ultimo posto della graduatoria, nell’altro caso.
2) Possibilità di inserimento in coda in altre tre province oltre quella prevalente
3) Decreto salva precari,ieri convertito in legge al Senato(vedi l’articolo del Messaggero e tutta la stampa di oggi.)
Tra i primi due punti e il terzo,(oltre ad esser cominciato l’anno scolastico), si è verificata una spiacevole situazione. Il TAR del Lazio, il 30/11, ha contestato la proposta dell’inserimento in coda in caso di trasferimento, trovandolo incostituzionale e ha approvato il ricorso in atto a riguardo, chiedendo al Ministero di rimettere mano entro trenta giorni alle graduatorie per ripristinare la modalità “a pettine”.
http://www.gildavenezia.it/precari/norme_precari/2008/RM_200810809_SE.pdf
La ministra allora risponde col salva precari, in cui, oltre a stabilire corsie privilegiate per chi è rimasto a bocca asciutta quest’anno, prevede anche che, per questo biennio, (2009-2011, le graduatorie si aggiornano ogni due anni), i precari che si sono trasferiti resteranno, come previsto, in coda alle nuove graduatorie, ma, dopo, potranno essere ripristinati nella posizione che spetta loro secondo punteggio ( Il mio collega di 150 punti, che magari s’è sposato con un fiorentina, emigrando al Centro, sta due anni senza lavorare, ma dal 2011 mi passa avanti, com’è suo diritto, per aver maturato più punti di me.)
Tutto qui? No perché se il fantomatico inserito (un pericoloso “extra.graduatario”) l’anno scorso aveva avuto la supplenza annuale e quest’anno no, il salva precari dovrebbe garantirgli una precedenza sugli altri nelle supplenze temporanee (quelle di 15, 20, 30 giorni, quando un docente si ammala o si rompe una gamba per intendersi)
Se avete resistito fino ad ora BRAVI!
Solo un commento: la vicenda, ridotta all’osso dimostra quanto sia devastante l’assoluta inconsapevolezza di molta della nostra classe dirigente, riguardo i temi di cui è chiamata ad occuparsi (capisco, che tra un festino, un’orgia, e una pista di coca sia difficile concentrarsi però…).
Ci voleva molto a immaginare incostituzionale una sostanziale lesione al diritto dei cittadini sulla mobilità nel territorio nazionale? Voglio dire, come posso impedire di fatto ad un cittadino italiano (nemmeno uno dei tanto temuti “stranieri”..o per la Lega, molto influente, sembra sul ministro dell’Istruzione, un meridionale è uno straniero?) di scegliere in quale provincia vivere e lavorare, invalidando, nel passaggio da una all’altra i propri titoli e punteggi ( se ho insegnato a Catania per due anni, i miei punti come possono non vale re a Trento?)
Ci voleva molto a capire che questo pasticcio avrebbe reso aleatorie le graduatorie di settembre, mettendo a rischio le classi di cambiare i professori magari a metà anno, per effetto della sentenza del Lazio?
Quanto al salva precari: La precedenza garantita ai docenti disoccupati sulle supplenze brevi
1) era una realtà praticamente di fatto ( chi di solito lavora sulle annuali, è in altro anche nelle graduatorie relative alle supplenze brevi, quindi…avrebbero comunque avuto precedenza)
2) lavorare un mese qui un mese lì, difficilmente permette di maturare lo stesso punteggio e percepire lo stesso stipendio che spettano nel caso delle annuali.
Insomma nozze coi fichi secchi???? Resta di fatto una scuola senza fondi, una massa di docenti cronicizzati nel precariato, e tante dichiarazioni piene di parole vuote….
Chi ci ha capito qualcosa? Se c’è qualcuno che mi risponde lo propongo come candidato alla P Istruzione...peggio non può fare!!!!!!
mercoledì 11 novembre 2009
Miserabili e grandi artisti
http://www.onetivu.it/10/11/2009/paolini-liberta-e-partecipazione/
Spero che l'abbiate visto! lunedì su La7 il mitico Marco Paolini ha dato spettacolo con uno dei suoi recital, "Miserabili. Io e Margaret Thatcher", questa volta sulle trasformazioni economiche globali dell'era Thatcher, accompagnato dal gruppo, interessantissimo, dei Mercanti di Liquori. Testi e tecnica di quest'attore...da fuori classe, l'ambientazione, un porto, quello di Taranto, il pubblico, poco, al freddo, ma affascinato, forse anche dalla scoperta che fare fatica, magari per ascoltare qualcosa che vale, fa sentire meglio che una tazza di tè caldo davanti al Grande Fratello. Il finale: un dibattito con gli spettatori che, microfoni alla mano, sono stati invitati a dire la loro. E, ovviamente, il tono degli interventi era quello italico, le lamentele, l'evocare la giustizia tradita, il pianto greco sui mali del governo che non ci ascolta, condito da storie di umana e profonda sofferenza (morti e/o malati sul lavoro, l'amianto, la mafia, le porcherie nazionali!)
Paolini? Batte la mano sulla spalla? Compiange? Condivide? No! Con profondo rispetto ma implacabile, correndo il rischio di sembrare duro e "predicatore"...dice più o meno questo
" Lo sentite il peso creato dai vostri sfoghi?" (e in effetti l'aria s'era fatta opprimente, come se ognuno dentro ragionasse su brutture e sull'impotenza di cancellarle, cercando uno sterile conforto nel piangere in compagnia). E aggiunge che questo atteggiamento è frutto di un rassegnato e, sì "miserabile", realismo, nel senso deleterio del termine: credere alla realtà così com'è senza più "speranza" di cambiarla. Perché, dice Paolini, (più o meno), "la paura, non fai niente e lei cresce cresce, la speranza costa fatica, va costruita"; ai realisti, quindi non resta che cercare sollievo nello sfogo liberatorio ma...perchè non...agire, progettare, tentare alternative?. Certo, aggiunge l'attore, se guardi il quadro tutto insieme hai perso in partenza, non puoi risolvere i mali del mondo, dal surriscaldamento globale, alla fame, alla corruzione e a barbablù. Ma "se fai manutenzione" della realtà che abiti, il tuo lavoro, la tua città, se ti prendi cura nel piccolo, cercando soluzioni, condivise con gli altri, il vicino di casa, di banco, di tornio, d'ufficio forse a poco a poco il clima cambia, la fiducia torna, in cosa? in sé, nel sudore delle proprie mani, nelle idee del nostro cervello, nella possiblità di migliorare, e il tessuto si ricostruisce: L'era Thatcher ci ha trasformati in individui, uomini, donne, famiglie, e orticelli recintati, ( la mania anglosassone delle enclosures!), forse nel cambio ci abbiam perso la "società", uno spazio condiviso con altri da me, con cui costruire.
e i titoli di coda: Gaber, ovviamente a ricordare che libertà è partecipazione!
popolo del blog! non vi sembra che anche noi (io per prima, se guardate il mio ultimo post) siamo a forte rischio di deleterio realismo? Lamentarsi è più facile che "sognare" alternative? Ci sfido a singolar tenzone! Andiamo oltre la denuncia.
Guardatevi lo spettacolo se vi capita.
martedì 10 novembre 2009
Buon senso e responsabilità
Allora vi racconto una storia: immaginiamo che una donna, sana, sulla trentina, dalla storia clinica assolutamente tranquilla e priva di complicazioni, si trovi in questi giorni alle ultime settimane dal suo secondo parto, con la prospettiva di attraversare l'inverno con un bambino che frequenta la scuola materna , noto covo di contagi d'ogni tipo, e un neonato a casa.
Immaginiamo che la donna sia tendenzialmente restia a farsi prendere dal panico su questioni di salute, forse viziata dalla sua fortuna, e si accinge, insieme al compagno a farsi un'opinione lucida e informata sulla questione vaccino H1N1. Internet, giornali, telegiornali, pareri di amici, medici e non, il confronto con i propri medici di famiglia e il pediatra e...in pochi giorni è il panico!
Sì perché tutti hanno opinioni solide e motivate e ricchissime di dati e, in bocca a ciascuno queste sembrano inattaccabili e convincenti. Oppure può capitare di trovare, all'interno di una stessa fonte, tutto e il contrario di tutto, dalle stime sulla mortalità, sospetti di intrighi internazionali da parte dei soliti ignoti, all'appello pressante al vaccino, seguito naturalmente dalla dichiarazione che la normale influenza fa meno vittime dell'alluce valgo e che per prevenirla non c'è niente di meglio che lavarsi le mani, parola di Topo Gigio. Oppure ancora può capitare che il pediatra, loquace quanto un cactus sotto il sole, balbetti un generico, "vaccini, vaccini, tutti, lei , il bambino, telefoni in ambulatorio, avanti il prossimo!, ma la dottoressa di familgia, più disponiblie le dica "Io sono tenuta a darle tutte le informazioni e a vaccinalrla se me lochiede, ma al suo posto avrei gli stessi dubbi" Salvo poi chiederle, tramite la segreteria dell'ambulatorio, di firmare una dichiarazione nel caso decida di non vaccinarsi, con la quale la donna si assuma ogni responsabilità della propria scelta. In famiglia, poi si scatenano le ideologie e padri, nonni, (più gli uomini, le donne tacciono), zii e chi per loro, si affannano a difendere la propria posizione risalendo ai massimi sistemi, evocando il ritorno alla natura, piuttosto che la fede nel progresso scientifico, il fatalismo stoico e i rimedi fai da te, dal propoli al tè verde!
Nel frattempo il tempo passa, le contrazioni preparatorie cominciano a farsi sentire, gli ultimi esami costringono a muoversi tutti i giorni verso lughi affollati, Asl, ospedali, ambulatori, l'influenza stagionale attacca con le sue tossi e le sue febbriciattole (ma no i sintomi della A sono altri....) e via con pediatri, sale d'attesa, colpi di tosse, gel disinfettante in borsa e...l'impossibilità di decidere da sola, sapendo che decide per due, no!, per tutta la famiglia. E la mente va oltre il virus A, all'inverno che ci aspetta, alle tante altre insidie che si nascondono là dietro quel salto che quella creaturina sta per fare a giorni: non c'è amica al secondo figlio che non abbia fatto la sua nottata al meyer per bronchiti, bronco spasmi, polmonite e affini eh...si sa il primo all'asilo, non si può impedrire...eh, no ameno di non chiuderci in camere iper bariche e comunicare via sms dal salotto alla camera, e già qualcuna delle mamme propone "Ah io il mio lo rimando all'asilo a primavera!"...E poi?
Conclusione della storia? nessuna, forse solo una rinnovata consapevolezza, non risolutoria e nemmeno molto scientificamente sostenible, ma si sa le donne incinta hanno a che vedere più con il selvaggio che col razionale: siamo mortali e appesi a un filo oscillante tra indici di probabilità, ognuno fa del suo meglio per agire a difesa di chi ama, ma il risultato non è scontato, né in un senso né in un altro, forse perché il problema è altrove, in quel luogo scuro dove abbiamo rimosso il terrore della morte e della malattia, nella smagliante certezza di saperle governare. Forse un pò più di umiltà in chi nega, afferma, batte comunicati, lavandosi le mani, nel frattempo, dai germi e dalle responsabilità aiuterebbe...forse...ma il problema resta aperto, insieme a quello dell'onestà di chi pretende di dire il vero.
squalene e compagnia brutta...
GRUPPO SVILUPPO IN RETE – Padova – 20.10.2009
1
La pericolosità dell’adiuvante SQUALENE nei vaccini NOVARTIS e GSK per l’influenza A/H1N1
Il primo vero sasso l’ha lanciato pochi giorni fa il quotidiano tedesco "Berliner Zeitung"[1]: il Governo ha comprato 50 milioni di dosi di vaccino
“PANDEMRIX” della GlaxoSmithKleine (GSK) per vaccinare la popolazione. Ma al tempo stesso ha ordinato per i membri del Governo, i
ministeri e l’esercito 200 mila dosi di un altro tipo di vaccino, il “CELVAPAN” della Baxter.
Guarda caso, il vaccino GSK contiene, oltre a un conservante al mercurio (tiomersale), anche un adiuvante sperimentale, lo SQUALENE.
Quello destinato ai funzionari di Governo invece non contiene né l’uno né l’altro.
Il vicepresidente dell’ordine federale dei medici, intervistato dal quotidiano, è stato esplicito: i membri del Governo devono lasciare che il
vaccino “sicuro” che si sono comprati per loro venga invece distribuito ai bambini e alle donne in gravidanza [2].
1. Cosa significa questa notizia? Esistono forse vaccini “sicuri” e vaccini “insicuri”?
Purtroppo è proprio così: lasciamo pure da parte il problema del mercurio, da sempre usato nei vaccini e della cui pericolosità già in molti
hanno trattato. Il fatto è che in questo momento, contro l’influenza A/H1N1 esistono vaccini che contengono un adiuvante chiamato
SQUALENE e vaccini che non lo contengono. E quelli attualmente in distribuzione in Italia (Novartis) contengono lo SQUALENE.
L’additivo SQUALENE viene quindi oggi per la PRIMA VOLTA usato su larga scala su tutte le fasce di età, con possibili conseguenze dirompenti
per la salute pubblica. Per questo si parla di vaccino “insicuro”.
Ma procediamo con ordine e vediamo subito chi usa lo SQUALENE e chi non lo usa. Sono 3 i vaccini approvati dalla UE:
>FOCETRIA (Novartis): contiene adiuvante MF59 con squalene (9,75 milligrammi) [3]; il Governo italiano ne ha comprato 24 milioni di dosi.
>PANDEMRIX (GSK): contiene adiuvante AS03 con squalene (10,69 milligrammi) [4];
>CELVAPAN (Baxter) NON contiene adiuvanti.
Per completare l’informazione: >il vaccino PANFLU che verrà prodotto dalla cinese Sinovac NON conterrà adiuvanti.
>Negli Stati Uniti i vaccini che sono stati ordinati dal Governo NON conterranno adiuvante squalene (il cui utilizzo non è mai stato concesso
dalla Food & Drug administration).
Per cui è un dato di fatto che nei prossimi mesi a buona parte della popolazione italiana verrà somministrato qualcosa dagli effetti ancora
sconosciuti: l’adiuvante “SQUALENE”.
2. Ma cosa sono gli “adiuvanti”? Perché usarli nei vaccini?
Gli adiuvanti sono sostanze che le industrie farmaceutiche hanno scoperto avere la potenzialità di amplificare la forza di un vaccino: infatti
quando un adiuvante viene iniettato nel corpo umano il sistema immunitario reagisce con più efficacia e quindi basta una minore quantità di
principio attivo (il virus stesso) per ottenere gli stessi risultati [5].
In altre parole: le case farmaceutiche hanno scoperto che “potenziando” i vaccini con adiuvanti se ne possono produrre molte più dosi, più
velocemente e a minor costo (l’adiuvante costa ovviamente molto meno del principio attivo) [6].
3. Ma cos’è lo SQUALENE? Perché viene ora usato come “adiuvante”?
Lo SQUALENE è una sostanza presente in natura (sia in alcune piante che in alcuni animali) e, sintetizzata dal fegato, viene prodotta anche dal
corpo umano. Lo SQUALENE è importante per la vita umana in quanto rappresenta uno dei tanti “mattoncini” indispensabili al nostro corpo
per produrre steroidi. Gli steroidi sono elementi fondamentali per la nostra sopravvivenza: sono steroidi il colesterolo, gli ormoni sessuali (es.
testosterone, progesterone) e gli ormoni corticosurrenali (es. cortisolo, androsterone) [7].
I ricercatori della Novartis in questi ultimi anni hanno scoperto che lo SQUALENE, se iniettato nel corpo umano, provoca un’efficace reazione
del sistema immunitario e che quindi iniettandolo insieme a un virus lo SQUALENE funzione cone un “turbo” per amplificare la risposta del
corpo ad una vaccinazione.
Ma com’è che un adiuvante (tipo lo SQUALENE) provoca maggiore reazione da parte sistema immunitario? I ricercatori di immunologia
ancora faticano a dare spiegazioni definitive, in termini molecolari, su come “lavora” nella pratica un adiuvante.
Ma una spiegazione generica e comprensibile da tutti che viene data è questa: “gli adiuvanti promuovono una risposta infiammatoria dei
leucociti in una maniera che mima presumibilmente un’infezione naturale” [8]. In altre parole, il sistema immunitario riconosce l’adiuvante
stesso come un aggressore. E se si sceglie l’adiuvante che possiede una proteina particolare in comune con il virus allora le difese si scatenano
contemporaneamente su tutti e due gli aggressori: virus e adiuvante (teoria dei “due clienti del ristorante” e della proteina Trif [9]).
La reazione di autoimmunizzazione al virus prende quindi il via e in breve tempo il vaccino mostra alla grande i suoi migliori effetti. GRUPPO SVILUPPO IN RETE – Padova – 20.10.2009
2
Nel caso di utilizzo di adiuvanti di origine minerale (come l’idrossido di allluminio che, per quanto discusso, risulta in uso sin dagli anni ’20),
non sembrano sorgere ulteriori problemi oltre ai comuni allarmi già segnalati da alcuni ricercatori (malattie nervose degenerative riscontrate
nei topi trattati con l’idrossido d’alluminio, ecc. [10]).
I ricercatori devono invece mettersi una mano sulla coscienza quando come adiuvante viene scelto un componente naturalmente prodotto dal
corpo umano, come è appunto il caso dello SQUALENE. Perché qui entra in gioco uno dei principi fondamentali del sistema immunitario,
quello detto della “tolleranza” [11]. Secondo tale principio, infatti, il sistema immunitario non attacca quelli che vengono riconosciuti come
elementi prodotti dal corpo stesso.
O meglio, questo può avvenire solo in rari casi, con un fenomeno simile a quello del “rigetto”: il componente per quanto riconosciuto viene
attaccato perché non si trova dove dovrebbe essere o perché è entrato per una strada non usuale. Per quanto dififcile da spiegare a livello
molecolare, questo è quanto di fatto avviene con lo SQUALENE quando viene iniettato intramuscolo nelle dosi determinate dalla Novartis.
A questo punto il pericolo è semplice. Ed è costituito dalla possibilità che in alcune circostanze il sistema immunitario dopo aver attaccato per
la prima volta lo squalene sviluppi una propria autoimmunità a questo componente e continui ad attaccarlo anche in seguito ossia anche
laddove è giusto e necessario che lo squalene sia invece presente.
Quali le conseguenze sul corpo umano di un’autoimmunizzazione allo squalene? Difficile da dire. In linea di massima la creazione da parte del
sistema immunitario di “anticorpi allo squalene” potrebbe portare conseguenze simili a quelle sviluppate da altre “malattie autoimmuni”
(ricordiamo che sono malattie autoimmuni, ad esempio, la sclerosi multipla, l’artrite reumatoide e la sindrome di Guillain Barrè [12]).
Diciamo che si possono però ipotizzare sia danni immediati dovuti all’attacco delle difese immunitarie contro elementi del corpo stesso
(quindi effetti simili a quelli causati dalla sindrome di Guillain Barré [13]) sia danni successivi, più subdoli e meno identificabili, dovuti ad
un’alterazione nel processo di produzione degli steroidi.
5. Ma sono mai stati lanciati allarmi sull’utilizzo dello SQUALENE nei vaccini?
Come molti già sanno, alcuni anni fa lo squalene fu messo pesantemente sotto accusa in quanto ritenuto una delle probabili cause di un
fenomeno tanto inspiegabile quanto raccapricciante, la cosiddetta “sindrome della Guerra del Golfo” [14]: circa il 30% dei 700.000 soldati
partecipanti alla prima missione in Iraq (1991) una volta rientrato in patria manifestò infatti patologie non immediatamente giustificabili (tra
cui disturbi neurologici, infertilità, malformazoni dei feti).
Tra le possibili cause venne presa in considerazione anche la possibilità che un additivo, lo squalene appunto, fosse stato inoculato in via
sperimentale in alcuni lotti di vaccino contro l’antrace somministrato ai soldati.
La più grossa ondata di accuse partì dopo la pubblicazione, nel febbraio 2000, di uno studio predisposto da una scuola epidemiologica che
riferiva come anticorpi allo squalene fossero stati riscontrati nel sangue di molti veterani vaccinati contro l’antrace [15]. Conferme e smentite
da allora si sono susseguite con forza. Ma sostanzialmente le autorità militari americane arrivarono a smontare ogni ipotesi che nel vaccino
contro l’antrace fosse stato aggiunto squalene all’insaputa di tutti.
Ma rimanendo sul concreto: le commissioni mediche militari si sono prodigate per negare in tutti i modi che ci fosse lo squalene nei vaccini
all’antrace. Tutti quindi avevano paura che ne fosse dimostrata la presenza. Bene. Resta il fatto 10 milligrammi a dose nei vaccini in mano ai
nostri medici di famiglia ci sono di sicuro.
6. Ma allora perché la Novartis rassicura che lo SQUALENE è innocuo in quanto già presente sul mercato da anni?
Eccoci di fronte a uno dei punti più delicati della questione. E anche a uno dei comportamenti più subdoli da parte del produttore Novartis. E’
vero: l’adiuvante MF59 allo squalene è già presente sul mercato sin dal 1997, per la precisone è contenuto in un vaccino Novartis di nome
FLUAD. E’ l’unico, nel senso che nessun altro vaccino adiuvato allo squalene ha mai ottenuto licenza di distribuzione se non questo: il FLUAD.
Milioni di dosi di tale vaccino sono state iniettate dal 1997 e anche se tra gli effetti collaterali rari (meno di 1 su 10.000) si trova guarda caso
proprio la sindrome di Guillain Barrè, nulla in questi anni ha mai fatto pensare che il FLUAD possa rappresentare qualcosa di minaccioso per la
salute pubblica.
Ecco quindi che ogni possibile paura sugli effetti collaterali dello squalene viene sempre affrontata così dalla casa produttrice: “Lo produciamo
da più di un decennio, ne abbiamo distribuito milioni di dosi, nessun problema serio è mai stato riscontrato. Anzi, è proprio un ottimo
vaccino”.
Chi si sofferma a questa semplice evidenza potrebbe anche dormire sonni tranquilli. Chi invece come noi va un po’ più a fondo di colpo
inorridisce.
GRUPPO SVILUPPO IN RETE – Padova – 20.10.2009
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Il FLUAD [16], il vaccino che pur contenendo 9,75 milligrammi di squalene non ha mai fatto male a nessuno…è un vaccino destinato
unicamente agli anziani over 65! La licenza non è stata concessa per l’utilizzo per altre fasce di età: nel FLUAD lo squalene è stato per la prima
e unica volta la mondo inserito in un vaccino proprio perché il sistema immunitario di un anziano stenta ad attivarsi all’arrivo dei virus.
Quindi queste “milioni di dosi distribuite” fanno pochissimo testo su quelle che possono essere le conseguenze dello squalene su un sistema
immunitario “giovane” o peggio ancora in piena fase di sviluppo!
Rassicurare sui possibili effetti collaterali dello squalene sui bambini, sostenendo che non c’è pericolo perché da un decennio viene utilizzato
senza problemi sugli anziani, visto che stiamo parlando di problemi legati allo sviluppo del sistema immunitario è qualcosa che a nostro avviso
non sta né in cielo né in terra.
Non solo, a voler anche pensar male si potrebbe anche avere il dubbio che reazioni collegate all’utilizzo dello squalene (es. lo sviluppo di una
malattia autoimmune come l’artrite reumatoide) possano non esser state rilevate post marketing in quanto scambiate dai medici curanti per
semplici “acciacchi dell’età”.
Così come sconosciute saranno evidentemente, trattandosi di over 65, eventuali conseguenze del FLUAD e quindi dello squalene sulla fertilità
o su eventuali patologie dei nascituri.
Naturalmente la Novartis qualcosa ha predisposto per non rimanere scoperta di fronte a queste critiche: a maggio dell’anno scorso pubblica
infatti i risultati di un primo piccolo test del FLUAD effettuato sui bambini [17]. Lo squalene è stato dunque iniettato nell’inverno 2007/2008 a
269 bambini di età compresa tra i 6 e i 36 mesi di vita. A maggio Novartis dichiara l’ottimo risultato come efficacia contro il virus influenzale e
la sostanziale assenza di “effetti avversi”.
Peccato che riteniamo ben scarsa la capacità di questo test di tranquillizzarci: il periodo di osservazione troppo breve (qualche mese), il
campione troppo ristretto (269 bambini compreso il gruppo di controllo) e l’età specificatamente troppo giovane (e lontana dalla pubertà,
periodo di più forte produzione di steroidi e quindi di utilizzo di squalene da parte del corpo) rendono questo test non utile a dimostrare con
certezza la non insorgenza di patologie autoimmuni.
Oltre a questo, Novartis non dà notizia di altri test svolti in passato su fascie di età sotto i 65 anni.
La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità, intervenendo a luglio 2006 con una nota per rassicurare l’opinione pubblica sulla “non
pericolosità” dell’adiuvante SQUALENE [18] in realtà ottiene l’effetto opposto, sottolineando la contraddizione e aumentando ancora di più i
nostri timori. Si afferma testualmente: “La Commissione conclude che i timori che lo squalene nei vaccini possa provocare patologici anticorpi
allo squalene stesso è da ritenersi infondata. Si è altresì comunque notato che l’esperienza riguardante vaccini contenenti squalene è stata
fatta primariamente su gruppi di anziani. Dovranno quindi essere poste in atto attente verifiche post-vendita per identificare eventuali effetti
indesiderati collegati al vaccino nel momento in cui questo dovesse essere introdotto in altri gruppi di età”.
Quindi non lo sa dire neanche l’OMS se lo squalene nei giovani può dare o meno effetti collaterali. Non è per nulla rincuorante.
7. Ma i vaccini contro l’influenza A/H1N1 saranno pure stati testati prima di essere approvati dalla UE?
Ed eccoci ad un altro punto assolutamente sconfortante: con la scusa dell’”emergenza pandemia” tutti i test sulla tolleranza ai vaccini
pandemici risultano essere stati effettuati solo nell’arco degli ultimi mesi. Addirittura possiamo dire nell’arco delle ultime settimane.
Per farci un’idea dell’importanza (per modo di dire) attribuita ai test sul vaccino, riferiamo cosa ha dichiarato il 1° settembre 2009 il
responsabile mondiale per la ricerca sui vaccini Novartis, dottor Rino Ruoppolo: “L’altro ieri abbiamo pubblicato le sperimentazioni sugli
animali… abbiamo in corso test sulle persone..nel giro di 2-3 settimane avremo i rapporti finali delle prove cliniche…siamo convinti che il
vaccino sia efficace al punto che abbiamo già cominciato a produrne milioni di dosi…” [fonte IlSole24Ore del 2 settembre 2009].
A essere cattivi potremmo chiederci: si sarebbero fermati se avessero trovato delle serie controindicazioni? O i test clinici erano dei puri e
semplici “pro forma”?
In ogni caso è evidente che in pochi mesi l’unica cosa che possono aver controllato, al di là dell’efficacia contro il virus dell’influenza, era la
possibile emersione di effetti collaterali immediati. Ma certo non è questo l’oggetto delle nostre paure: lo spettro è una successiva modifica
del comportamento del sistema immunitario, con l’acquisizione di comportamenti auto immuni.
Questi sono effetti collaterali che se non vengono specificatamente cercati si potranno riscontrare, al ivello di sintomi, solo con il passare degli
anni (ad esempio quando i bambini arriveranno alla fase della pubertà e si incrementerà l’utilizzo dello squalene per produrre steroidi
sessuali).
GRUPPO SVILUPPO IN RETE – Padova – 20.10.2009
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8. A questo punto possiamo ricapitolare qualcosa?
Certo. In poche parole: di fronte alla pandemia di influenza A/H1N1 tutti i colossi faramceutici si sono buttati sul ricco piatto della produzione
di vaccini, chiamati a produrre circa un miliardo di vaccini per il pianeta e consapevoli che chi era in grado di produrre più in fretta e un
maggior numero di dosi (magari anche a basso costo) si sarebbe mangiato la fetta più grossa.
Novartis e GSK dove hanno potuto hanno però “giocato sporco” ossia hanno utilizzato nella formula del vaccino un adiuvante ancora
sperimentale (nel senso che finora era stato utilizzato solo per una ristretta fascia di popolazione, gli over 65). Diciamo “dove hanno potuto”
perché negli USA questo adiuvante non è ammesso sul mercato, in europa sì.
Questo potenziante, basato su un elemento naturale, lo squalene, ha un effetto formidabile: il sistema immunitario trova qualcosa di umano
concentrato dove non dovrebbe trovarsi e lo attacca con veemenza. Così facendo attacca anche il virus specifico iniettato insieme
all’adiuvante e da inizio al processo di immunizzazione. Immunizzazione dal virus. E dallo squalene? Il rischio di provocare un “autoimmunità”
iniettando a dei bambini la stessa dose di squalene (9,75 milligrammi) finora utilizzata per scatenare la risposta immunitaria in un anziano è
veramente concreto.
A non rassicurarci contribuisce il fatto che non esistono assolutamente studi di medio periodo che possano dimostrare che queste
conseguenze siano assenti o rarissime. La prima sperimentazione conosciuta e resa nota dal produttore è stata effettuata su 269 bambini dai 6
ai 36 mesi di vita, tra il 2007 e il 2008 [17].
I test effettuati (in fretta) in questi mesi sugli effetti del vaccino pandemico possono aver messo in risalto soltanto le interazioni immediate del
vaccino, ma nulla possono dirci sugli effetti riscontrabili nel corso degli anni.
9. Conclusioni?
Dato il concreto rischio di sviluppare squilibri gravi e probabilmente irreversibili al sistema immunitario, somministrare a un bambino o ad una
donna in gravidanza una dose di vaccino Novartis contenente 9,75 milligrammi di squalene (ossia la stessa quantità finora riservata al sistema
immunitario degli anziani), risulta a nostro avviso un atto di incoscienza. In generale ci sentiamo comunque di sconsigliare a TUTTI di
assumere un vaccino contenente un adiuvante dagli effetti ancora così poco studiati e potenzialmente assai dannosi.
Rimaniamo consci che comunque il Governo italiano dovrà adesso “smaltire” le milioni di dosi di vaccino Novartis allo squalene acquistate (ad
un prezzo, tra l’altro, che chissà perché ha voluto tenere nascosto a tutti, anche alla corte dei conti [19]).
Ci aspettiamo quindi nei prossimi mesi una pesante campagna mediatica sull’avanzare di questa pandemia nonchè tutte le possibili pressioni
del sistema affinchè quante più persone siano vaccinate.
Siamo però altrettanto certi che, come in Germania, chi ci governa il vaccino allo squalene non lo userà. Almeno non sui propri figli.
Per GRUPPO SVILUPPO IN RETE – Dott. A.Mazzotti
[1] http://www.apcom.net/news/rss/20091019_175501_1ce03ca_73662.html
[2] http://www.theflucase.com/index.php?option=com_content&view=article&id=1238%3Agerman-doctor-tells-chancellor-merkel-and-co-to-give-
their-qsafeq-qswine-fluq-jabs-to-children-&catid=1%3Alatest-news&Itemid=64&lang=en
[3] http://www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/Focetria_sosp_iniett.asp
[4] http://www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/Pandemrix_sosp_iniett.asp
[5] http://en.wikipedia.org/wiki/Immunologic_adjuvant
[6] http://archiviostorico.corriere.it/2009/settembre/13/marcia_piu_che_funzionare_meglio_co_9_090913088.shtml
[7] http://en.wikipedia.org/wiki/Squalene
[8] http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1868398/
[9] http://www.scripps.edu/newsandviews/e_20031124/beutler.html
[10]http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17114826?ordinalpos=2&itool=EntrezSystem2.PEntrez.Pubmed.Pubmed_ResultsPanel.Pubmed_DefaultRep
ortPanel.Pubmed_RVDocSum
[11] http://it.wikipedia.org/wiki/Tolleranza_immunologica
[12] http://it.encarta.msn.com/encyclopedia_761563416/Malattie_autoimmuni.html
[13] http://www.msd-italia.it/altre/manuale/sez14/1831604.html
[14] http://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_della_guerra_del_Golfo#cite_note-14
[15] http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10640454?log$=activity
[16] http://www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/FLUAD.asp
[17] http://www.ilcittadinoonline.it/index.php?id=948
[18 ] http://www.who.int/vaccine_safety/topics/adjuvants/squalene/Jun_2006/en/index.html
[19] http://www.corriere.it/cronache/09_ottobre_15/influenza-contratto-segreto-sensini_561da992-b952-11de-880c-00144f02aabc.shtml
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venerdì 6 novembre 2009
Preferite i vaccini o le malattie?
Secondo me il pregiudizio di fondo è questo. Su Internet si possono trovare molti siti di "medicina naturale", o che teorizzano il complotto globale contro la salute pubblica, pronti a giurare che vaccinarsi è "innaturale" e che i vaccini hanno terribili effetti collaterali che, chissà perché, gli Stati e la comunità scientifica nascondono. Ricordo a tutti, se ce ne fosse bisogno, che le vaccinazioni hanno permesso di sconfiggere malattie terribili, come la polio, il vaiolo, la difterite.
Veniamo a H1N1. Pensando soprattutto ai miei figli, mi sono documentato. Ho trovato in rete questi tipi di allarme, più o meno gridato:
1) Lo squalene. Non è il cugino dello squalo, ma il nome fa paura lo stesso. E' una sostanza naturale che viene usata come adiuvante in alcuni vaccini (cioè stimola la risposta immunitaria), compreso l'anti-H1N1 che abbiamo in Europa. Qualcuno ha sospettato che fosse causa di sindromi misteriose, come la Gulf War Syndrome dei reduci della guerra del Golfo. Già da qualche anno gli studi lo hanno smentito.
2) Il mercurio. Già di suo suona tossico. Il derivato mercuriale thimerosal è usato come conservante in alcuni vaccini, tra cui i flaconi multidose di anti-H1N1. Dal 2000 in Europa ed in USA si è cominciato per cautela ad eliminarlo dai vaccini infantili nel sospetto che potesse essere associato all'insorgenza di autismo. I dati disponibili negli ultimi anni hanno comunque smentito quest'associazione. Negli ultini anni in USA il thimerosal è stato eliminato dai vaccini e i casi di autismo sono aumentati!
3) La sindorme di Guillain-Barrè. Questa è una roba più raffinata, da medici. E' una polineurite acuta che può portare ad una paralisi rapidamente progressiva, generalmente reversibile ma talora fatale per insufficienza respiratoria. Nella precedente influenza suina degli anni Settanta la vaccinazione in USA aveva comportato un'aumento di questi casi (1 caso in eccesso per ogni 100,000 vaccinati). Ampi studi successivi hanno monitorato i casi della sindrome a seguito del normale vaccino influenzale, ed hanno trovato un eccesso di 1 caso ogni 1,000,000 di vaccinati. Vi informo tra l'altro che la sindorme può essere anche una conseguenza dell'influenza, tanto che qualcuno ha addirittura proposto la vaccinazione per prevenirla! In ogni caso ad oggi si contano in Italia 26 di morti di H1N1, cioè circa 3 ogni 100,000 casi di influenza. Quindi comunque più frequenti della sindrome di Guillain Barrè o di qualunque altra complicanza grave (e comunque generalmente non letale!) del vaccino.
Scusate se vi ho annoiato, ma di questa roba si parla spesso, e talora in modo non chiaro. Io mi sono convinto che, anche in questo caso, i rischi dell'influenza suina, sebbene siano minimi, sono comunque superiori a quelli della vaccinazione. Per cui: se vi viene la febbre a 40, state sereni, state avendo la famosa suina, non andate a farvi fare nessun tampone (sarebbe senz'altro positivo!) e godetevi la vostra influenza "fashion" alla faccia di Brunetta.
Se invece vi capita l'opportunità di vaccinare voi stessi o i vostri figli, vaccinateli (ovviamente se non ci sono controindicazioni!). Molto probabilmente non salverete loro la vita. Ma impedirete loro di correre un rischio inutile, con un rischio legato al vaccino molto vicino allo zero, e comunque senz'altro inferiore a quello di ammalarsi.